L'incredibile decisione del Governo nel silenzio generale.
La
Regione Campania, con la legge n.19 del 10 Luglio 2012,
ha istituito per il territorio regionale campano il “registro
tumori”, strumento indispensabile di monitoraggio sanitario
della popolazione. E nonostante le polemiche seguite
all'approvazione, su alcuni aspetti e contenuti della legge, si
tratta comunque di un passo importante e decisivo verso la
realizzazione di uno strumento sanitario essenziale in una regione
come quella campana.
L'importanza
cruciale di tali registri risiede nel fatto che in nessuna
struttura ospedaliera italiana, pubblica o privata, c'è l'obbligo di
archiviare i dati relativi alla diagnosi e alla cura dei tumori. Per
tenere sotto controllo le patologie oncologiche occorre quindi che
qualcuno si assuma il compito di raccogliere in modo sistematico le
informazioni, di codificarle e archiviarle per la ricerca scientifica
(la famosa ricerca!).
I
dati raccolti sono essenziali
per le
indagini sulle cause del cancro, per la valutazione dei trattamenti
da adottare, per la progettazione di interventi di prevenzione e per
la programmazione delle spese sanitarie.
Due giorni fa, venerdi 14 settembre, nel silenzio quasi generale,
il nostro “bel governo”, ha pensato bene di impugnare davanti
alla Corte Costituzionale la legge istitutiva regionale di cui sopra,
con la giustificazione giuridica (sic!) che essa “contiene
alcune disposizioni in contrasto con il piano di rientro
dal disavanzo sanitario”.
Voglio
ripeterlo.
Disposizioni
in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario!
Costo
a carico della Regione? 1.5 milioni all'anno.
Non
entro nel merito giuridico della questione, perchè di quella e a
ragion veduta dovrà occuparsene direttamente l'Alta Corte.
Ma
vi sembra logico impugnare una legge del genere adducendo un giudizio
di merito basato su “valutazioni” finanziarie? E' possibile
anteporre sul piano etico-giuridico un atto valutativo di questo
genere a considerazioni di carattere più generale basate
sull'interesse collettivo?
E'
davvero così importante per i bilanci regionali (e statali) non
prodursi in un impegno di spesa di questa consistenza? Siamo davvero
sicuri che, a latere di considerazioni più generali, la priorità
finanziaria sia realmente quella più urgente?
Credo
proprio di NO!
La
Campania non è una regione qualunque.
E'
la regione dei veleni, dell'immondizia, degli inceneritori. Come
quello di Acerra,
uno tra i più grandi d'Europa, costruito dalla
famigerata Impregilo grazie
ad una “buona parola” dell'emerito On.
Bassolino.
La ditta, che all'epoca versava in cattive acque, si aggiudicò
l'appalto grazie alla minore offerta e ad una previsione dei tempi
per la costruzione dell’impianto decisamente inferiori a quanto
proposto dall’altro concorrente, l’ Enel. Un buon affare,
insomma. Soprattutto per i campani. Che si sono visti scaraventare in
testa un impianto gigantesco per l'incenerimento dei rifiuti le cui
emissioni, è stato dimostrato scientificamente, provocano
il cancro.
E il capocomico PD, Matteo Renzi, può
rendersi ridicolo quanto vuole e rendere al contempo ridicoli tutti
coloro che gli credono, se va in televisione ad oltraggiare e sbeffeggiare un'oncologa, affermando il contrario!
Inoltre,
è lecito o non è lecito quantomeno sospettare che i rifiuti
domestici siano inceneriti insieme a rifiuti ancor più tossici, come
quelli industriali (per fare il primo esempio che, ohibò, mi è
passato per la testa), considerando CHI gestisce i rifiuti campani? O
è assolutamente impensabile coltivare un simile sospetto ignorando
centinaia di inchieste giudiziarie che sono state condotte sul tema?
E
il Governo, con una decisione simile, può essere tanto spudorato da
ignorare una situazione del genere?
Poi
però la realtà è una sola: i pochi dati disponibili
sull’incremento dei tumori in
Campania sono allarmanti. E la situazione generale di degrado
ambientale dovuta alla criminale gestione dei rifiuti non è certo una
delle ipotesi che viene scartata per prima, nella ricerca delle cause
dei tumori! Da nessuno, nemmeno dai contadini che coltivano i campi
vicino ad Acerra e alle discariche legali ed abusive sparse un po'
ovunque, figurarsi da parte degli oncologi!
Ecco
l'importanza cruciale del registro tumori, quantomeno da un punto di
vista giuridico.
Perchè un registro dei tumori renderebbe
probabilmente evidente una realtà schifosa e imporrebbe legalmente
il risanamento ambientale.
Allora
perchè il Governo si oppone ad un misura di civiltà, di legalità,
di rispetto umano ed ambientale, una misura pienamente etica, prima
ancora di qualsiasi altra connotazione?
Può
essere semplicemente finanziario il provvedimento di impugnazione? E
se la Corte Costituzionale dovesse stabilire, de iure
consulto, la legittimità di tale impugnazione?
Non
verrebbe commesso un gravissimo crimine etico e
sociale, di capovolgimento della stessa scala gerarchica dei valori
condivisi dall'ordinamento giuridico ed istituzionale?
E'
evidente però come in realtà aldilà di qualsiasi considerazione di
questo genere, la decisione presa dal Governo due giorni fa è del
tutto e per tutto una decisione POLITICA. Non certo
finanziaria. Ed è una decisione politica tanto grave quanto grave è
la situazione campana. Una decisione politica che tiene conto
solamente di una tanto labile quanto astratta “ragion
finanziaria”, ma che in realtà nasconde un ben più grande e
vergognosa Ragion di Stato.
Perchè
la verità a volte è drammatica tanto quanto è semplice. Istituire
infatti un registro tumori in Campania (ammesso che svolga il suo
ruolo in maniera imparziale e scientifica), vuol dire scoperchiare
il vaso di Pandora. Ma non solo per la Campania, bensì per
l'Italia intera.
Ed
è Ragion di Stato perchè se si accertassero correlazioni, tanto
scomode alla politica, tra una certa gestione dei rifiuti, una certa
gestione dei siti di stoccaggio, compostaggio e smaltimento, tra gli
inceneritori e le discariche, da una parte, e l'insorgenza tumorale
nelle popolazioni dall'altra, finirebbe un'epoca.
E
la pacchia per chi lucra miliardi sulla morte delle persone.
Per
fare un esempio: in luglio uno studio condotto dall’Istituto
nazionale tumori con la Fondazione
Pascale di
Napoli ha
dimostrato che nell’hinterland napoletano (capoluogo
escluso), a Caserta e dintorni si muore di tumore fino al 47% in
più che nel resto d’Italia.
Capite
di cosa stiamo parlando?
Un
Registro Integrato Regionale darebbe alla ricerca oncologica uno
strumento utilissimo per formulare casistiche, tipologie tumorali,
strategie preventive disegnate su misura per ogni singolo territorio
e sarebbe capace di dare risposte concrete alla domanda fondamentale
di risanamento ambientale e sanitario.
Invece
si dice di NO!
L'Art.
32 della nostra Costituzione, pone nella pietra
un principio SACRO, inviolabile e incomprimibile. Quello alla Salute.
Forse il primo, in ordine di importanza, tra quelli individuali.
La salute,
in quanto indispensabile presupposto per il godimento di tutti gli
altri diritti costituzionali, costituisce un diritto
fondamentale, la cui lesione impone il risarcimento del danno.
Ah
ah, beccati!
Ecco
quali sono i VERI soldi che il Governo vuole risparmiare! Ecco qual'è
il vero DISAVANZO finanziario che verrebbe causato dall'istituzione
di un registro tumori!! Perchè aprendo il vaso di Pandora, ad essere
coinvolti nella girandola delle responsabilità sarebbero tutti: ASL,
aziende private di smaltimento, amministrazioni comunali, provinciali
e regionali, partecipate, consociate, imprese di gestione dei
trasporti, del controllo della sicurezza degli impianti, enti di
controllo territoriali (come l'ARPA), privati cittadini, industrie e
installazioni produttive, aziende o partecipate per il riciclaggio
e/o lo stoccaggio, funzionari pubblici (come tecnici comunali, o
vigili urbani o responsabili provinciali e regionali), funzionari
delle forze dell'ordine, magistrati, commercialisti, avvocati,
ingegneri, architetti, notai, perfino contadini. Ci sarebbero tutti.
Nessuno escluso.
Vi
chiederete: e la camorra? Sarebbe superflua nominarla, quando lo si è
già fatto chiamandola con altri mille nomi.
Ma
non era “tecnico” questo Governo? Eppur che decisione POLITICA si
è assunto la responsabilità di prendere! Ah, già, ma formalmente
la sua “presa di posizione” è di natura eminentemente tecnica,
per meglio dire finanziaria! Come a voler dire che un Governo
tecnico, solo di valutazioni del genere, in quanto tecnico appunto,
può assumersi la responsabilità. Che poi tali decisioni abbiano un
peso politico enorme, beh, quello è solo un dato incidentale della
tecnicalità dell'intervento.
Misteri
della politica tecnica.
Va
da sé che comunque qualora l'operazione “morbida” alla Corte
Costituzionale non dovesse andar a buon fine, ci sarà sicuramente
qualcuno che saprà trovare soluzioni alternative affinchè non si
apra quel coperchio maleodorante che è l'immondizia campana e tutti
i suoi corollari nazionali. E anche se la legge che istituisce il
registro tumori dovesse esser dichiarata legittima dalla sentenza
della Corte Costituzionale, si troveranno mille maniere per non farla
funzionare come dovrebbe.
Ma
sarebbero soluzioni decisamente più da “lavoro sporco”. E di
soluzioni, il potere, ne trova sempre quante ne vuole, il più delle
volte a margine o fuori dalla legalità ufficiale.
Proprio
lì, si!, dove comincia quella Ragion di Stato che evidentemente di
ragione ha veramente poco, e di Stato ha solo quello di alterazione
della coscienza.
(Francesco
Salistrari)
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