di Monia Benini.
Un
articolo recentemente apparso su The Guardian - Geoengineering
projects around the world – map -
riporta la carta dell’ETC (
un’organizzazione no profit consulente anche per la FAO, che si
occupa di geoingegneria) con le aree nelle quali ci sono progetti di
manipolazione del clima nel mondo.
Esperimenti
di questo tipo erano stati già progettati nero su bianco ad esempio
in concomitanza con il convegno bilaterale sulla Ricerca Congiunta
sui Cambiamenti Climatici svoltosi a Roma il 22 e 23 gennaio 2002, in
seguito all’impegno di George W.Bush e Silvio Berlusconi di
intraprendere ricerche sui cambiamenti climatici e ancora
maggiormente con l’accordo
di Cooperazione Italia-USA su Scienza e Tecnologia,
una parte del quale era appunto dedicato ai cambiamenti climatici.
Nella parte
progettuale di quest’ultimo, oltre ad avere un piano di studio
“dell’aerosol, della composizione chimica dell’atmosfera, dei
processi di scambio e degli impatti di cambiamenti climatici nei
climi Mediterranei dell’Emisfero Nord (USA e Italia)”, vi era
anche un asse specifico relativo a “Esperimenti di manipolazione
degli ecosistemi terrestri”. Nel dettaglio si legge che le attività
si sarebbero concentrate sull’ “esecuzione di attività di
ricerca eco-fisiologica su diversi siti sperimentali italiani dove
vengono modificate artificialmente le condizioni ambientali a cui è
esposta la vegetazione” (e di conseguenza anche gli esseri umani,
NdA), oltre che sulla “progettazione di tecnologie per la
manipolazione delle condizioni ambientali con particolare riferimento
al controllo della temperatura e della concentrazione atmosferica di
CO2”.
L’ETC
ha anche raccolto in un documento
online il
risultato di mezzo secolo di sperimentazione geoingegneristica sul
pianeta Terra, riportando le informazioni geografiche, il tipo di
intervento, quando è stato eseguito, gli sponsor e i partecipanti
(oltre alle fonti).
Lo
strumento privilegiato da governi, multinazionali, organizzazioni
internazionali è quello dell’irrorazione dei cieli attraverso
aerei che rilasciano micro e nano particolato e metalli pesanti che
vanno ad interferire con il clima, per poi ricadere dunque a terra,
finendo nei terreni, nelle falde e nell’aria respirata. Nel
dettaglio, le parti documentali che riguardano l’Italia, riportano
l’attività fra gli anni 1975-1980, 1985-1995 e 2001-2005 per
aumentare o diminuire le precipitazioni atmosferiche. E ancora il
progetto FSPE dal 1 novembre 2004 al 30 aprile 2005 si è svolto in
Puglia per l’incremento delle precipitazioni, o il progetto
Vicenza, condotto nei cieli dell’omonima città su una superficie
di 2000 kmq da giugno a settembre del 1980; o il test Climagri dal
2001 al 2003 per ridurre le precipitazioni nell’area del sud della
penisola.
Per tornare
ai giorni nostri, secondo la mappa pubblicata da The Guardian,
l’Italia sarebbe ancora oggetto di esperimenti di manipolazione
climatica attraverso le scie chimiche, pratica sempre più spesso
denunciata in rete e altrettanto frequentemente bollata come teoria
complottista dai detrattori meno informati.
Ora,
documenti, alla mano, non ci sono più giustificazioni. E bisogna
ammettere che i vari governi, insieme alle multinazionali e alle
istituzioni europee, ci stanno portando in mondo innaturale,
modificato, manipolato e stravolto dall’uomo, con tutto ciò che
questo implica per la salute, l’ambiente e le attività economiche.
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