di
Italo Romano
Qualche
giorno fa ho
scritto del
poco conosciuto Workshop
Ambrosetti,
annuale incontro delle élite mondiali che si tiene da trentotto anni
a Cernobbio, ridente località che affaccia sul lago di Como.
La
domenica appena trascorsa è stata una giornata ricca di
dichiarazioni a dir poco sconcertanti. Poco è trapelato dal
blindatissimo forum dei potenti, ma quel che è uscito fuori, o
meglio, quel che hanno di proposito deciso di lasciar filtrare,
gettandolo in pasto al marasma dell’opinione pubblica, è
preoccupante e allarmante, soprattutto per la indifferenza e la calma
con cui tali dichiarazioni sono state accolte dai media e dalla
popolazione.
La
prima di cui voglio scrivere è la
proposta del premier golpista Mario Monti.
Ecco
le sue parole: “C’è
il rischio che mentre la costruzione europea si perfeziona, le
difficoltà dell’eurozona facciano emergere grandi, crescenti e
pericolosi fenomeni di rigetto nelle opinioni pubbliche dei vari
Paesi con tendenze all’antagonismo e populismi che mirano alla
disgregazione”.
Secondo il premier, la “contrapposizione
tra Paesi del Nord e del Sud dell’Europa”
fa “riemergere
vecchi stereotipi e vecchie tensioni: è paradossale e triste che
mentre si sperava di completare l’integrazione europea si verifichi
un pericoloso fenomeno opposto che mira alla disintegrazione
dell’Europa. E questo avviene in quasi tutti i Paesi“.
L’idea
consiste nel convocare un vertice europeo straordinario per
contrastare il crescente populismo, che si trasforma in “rigetto”
verso l’Europa e nel tentativo di “dis-integrazione”
dell’Unione.
Secondo
Mario Monti l’anti-europeismo è un ‘virus‘
che sta contagiando un po’ tutti i Paesi comunitari. E chiede ai
capi di Stato e di governo di arginare, con la loro leadership, una
deriva pericolosa.
Non
farebbe prima a chiedersi il perchè di questo “ostruzionismo”
popolare?
Mario
Monti e i suoi compari conoscono bene il perchè, ma continueranno a
marciare avanti verso il loro obiettivo, anche a costo di calpestare,
come già peraltro fanno, i diritti dei popoli e la democrazia,
ribattezzata col termine “populismo”, dispreggiativo oramai di
moda per etichettare tutto ciò che si oppone al pensiero unico
imposto dalla tecnocrazia.
Non
esiste dibattito democratico sulla questione Europa. Si deve fare,
punto. Nessuna voce fuori dal coro è ammessa, pena la condanna alla
gogna mediatica e poi domani chissà anche ai lavori forzati in
prigione.
Ovviamente,
l’annuncio del capo del governo italiano trova l’immediata sponda
di Herman
Van Rompuy,
illegittimo Presidente del Consiglio europeo che, accanto a lui, al
termine di un incontro a margine dei lavori del Forum Ambrosetti di
Cernobbio, appoggia in pieno l’idea del professore di un summit ad
hoc.
Monti
ha suggerito e consigliato di tenere il summit a Roma, in
Campidoglio, nella sala degli Orazi e Curiazi del Palazzo dei
Conservatori, la stessa dove il 25 aprile del 1957 fu firmato
il Trattato
di Roma e
dove il 29 ottobre 2004 i rappresentanti dei 25 Paesi membri
dell’Unione europea hanno firmato la Costituzione
per l’Europa,
antenato del più famoso Trattato
di Lisbona.
Loro
tengono molto alle tradizioni, sono abitudinari e molto ritualistici.
A
Roma si è aperto il cerchio, con la firma del trattato che
istituisce la Comunità
economica europea(CEE oggi
noto come Trattato
sul funzionamento dell’Unione europea – TFUE),
e a Roma lo stesso verrà chiuso e sigillato con la pianificazione
della distruzione di tutti quei movimenti spontanei che si oppongono
alla creazione forzata di un super stato centralizzato.
Dopo
quasi cento anni di tentativi siamo arrivati al rush finale. Il sogno
europeista delle èlite globaliste diventa sempre più concreto. Sarà
una Europa dei banchieri e delle multinazionali. Assisteremo alla
nasciata di un mega stato orwelliano, oligarchico e plutocratico. La
democrazia sarà messa al bando e ogni opinione dissenziente sarà
proibita e messa a tacere.
Una
proposta del genere avrebbe dovuto scatenare l’indignazione
popolare. In un paese civile e progredito si sarebbe dovuto levare un
grido di disprezzo verso chi straccia, come se fosse la cosa più
normale del mondo, le normali regole democratiche, per far prevalere
gli interessi di un ristrettissimo numero di personaggi, oggi ai
vertici del potere mondiale e in grado di decidere e imporre le
proprie idee sulla testa milioni di persone.
Invece
è stata solo l’ennesima “domenica
delle salme“,
una domenica come tante, silenziosa e terrificante.
“Nella
loro propaganda antirazionele i nemici della libertà inquinano
sistematicamente le fonti del linguaggio per forzare le loro vittime
a pensare, a sentire,ad agire nel modo in cui vogliono farli pensare,
sentire, agire, essi, i manipolatori dei cervelli.
Gli
antichi dittatori caddero perchè non sapevano dare ai loro soggetti
sufficente “pane”, miracoli e misteri. Non possedevano un sistema
efficente per la manipolazione dei cervelli. In passato liberi
pensatori e rivoluzionari furono spesso prodotti della educazione più
ortodossa e più osservante. Un fatto che non ci deve sorprendere
perchè i metodi usati da quell’educazione erano e sono quanto mai
inefficaci. Ma sotto un dittatore scientifico l’educazione
funzionerà davvero e di conseguenza la maggior parte degli uomini e
delle donne cresceranno nell’amore della servitù e mai sogneranno
la rivoluzione. Non si vede per quale motivo dovrebbe crollare una
dittatura integralmente scientifica“.
E’
un pezzetto di un saggio di Aldous
Huxley facente
parte della raccolta “Ritorno
al mondo nuovo”.
Era solo una delirante profezia ma oggi è divenuta una mostruosa
realtà.
fonte: http://www.oltrelacoltre.com
Hermes disse a Demetra che stava inaridendo il mondo seduta sul tempio di Eleusi: se non ci saranno più uomini a fare sacrifici per gli Dei, muoriremo anche noi! E' semplice farli muorire!! Sta ad ognuno di noi smettere di fare sacrifici!
RispondiEliminaMartin Pescatore
Bellissima citazione... grazie.
RispondiElimina