Riflessioni a margine sul libro che rivela al mondo l'esistenza di superlogge segrete sovranazionali che governano il mondo da secoli.
di Francesco Salistrari
Dopo molti mesi e molti annunci,
anche suggestivi (e propagandistici) esce finalmente il libro del Venerabile
Massone Gioele Magaldi (“MASSONI – Società a responsabilità illimitata, La scoperta delle Ur-Lodges).
Un libro che per chi ha seguito
fin dalla sua comparsa nel 2010 il movimento d’opinione massonico GOD (Grand’Oriente Democratico),
interno al Grand’Oriente d’Italia,
era molto atteso. E non solo per le “rivelazioni” che questo libro negli
annunci del suo “autore” prometteva, quanto piuttosto per comprendere a che
punto sta, oggi, a 4 anni di distanza, la battaglia
tra la massoneria “progressista” e la massoneria “conservatrice” (usando
appunto una terminologia divenuta pubblica forse per la prima volta in Italia
proprio grazie all’opera e alle attività variegate del GOD di Magaldi).
Giole Magladi, Gran Maestro Venerabile, GOD |
Ebbene sono passati 4 anni da
quando noi poveri piccoli profani ignoranti e non iniziati abbiamo appreso
dell’esistenza di questa divisione
intermassonica radicale che attiene a due visioni diametralmente antitetiche
del mondo, dei rapporti sociali ed economici.
Due visioni che vedono nella
prima (progressista) un anelito democratico,
di stampo roosveltiano in campo
politico e keynesiano in campo
economico, e nella seconda (conservatrice) un anelito oligarchico, di stampo reganiano/tatcheriano
in campo politico e hayekiano in
campo economico. Naturalmente semplificando al massimo e non tenendo conto né
delle sfumature, né tantomeno della vastità di due visioni del mondo che si
distinguono anche per altri aspetti non marginali.
Beh, il libro MASSONI è uscito,
pubblicato da Chiarelettere, con la
specificazione che in realtà si tratta del primo volume di una trilogia a cui
seguirà una bilogia, per un totale dunque di 5 volumi che parleranno al mondo
profano di massoni, politica, economia, intrighi, in altre parole del Potere e delle declinazioni che il
Potere ha assunto in chiave moderna e contemporanea.
Un libro che ad una prima
lettura, appare molto fluido nella prosa, quasi romanzato e che proprio grazie
a questo, immerge in maniera naturale il lettore in una visione dello scontro
politico-sociale degli ultimi 70 anni dell’occidente (e del mondo intero) che
mette in discussione molti assunti del dibattito politico contemporaneo e
passato, riscrivendo i capitoli più oscuri, più significativi e più dirimenti
dell’epoca moderna, in una nuova chiave di lettura che sconvolge la visione di
senso comune della storia e della realtà, del presente, nel quale viviamo.
Un libro particolare. Intenso.
Profondamente interessante.
E fin qui i pregi, tanti, di
questo immane lavoro, come detto prima fatica di una trilogia.
Ma veniamo alle cose che ci
lasciano perplessi. E da profani, non potrebbe essere altrimenti.
Ma proprio in virtù del fatto che
tale libro a profani si rivolge, a buon diritto, da profani ci sentiamo liberi
di esporre le nostre considerazioni di carattere generale su quest’opera.
Innanzitutto in questo primo libro c’è un
grande assente. Un assente ingiustificato: il movimento operaio.
Si, perché in MASSONI, tutto ciò che
storicamente ha rappresentato e ha determinato, il variegato movimento operaio,
attraverso prassi ed elaborazioni politiche, seppur eterogenee, nella
narrazione di Magaldi perde totalmente
la sua funzione storica, diventando incredibilmente orpello delle dinamiche proprie solo al potere, alle
strumentalizzazioni, cooptazioni e impulsi provenienti dal mondo massonico.
Magaldi non è nuovo infatti a
presentare il mondo occidentale come
“figlio” esclusivo della massoneria, dell’opera e delle idealità di cui una
parte fino agli anni ’70 maggioritaria (almeno così dice Magaldi) della
massoneria, quella più liberale e democratica, è stata portatrice.
Dimenticando, o fingendo di farlo, completamente la dialettica venuta fuori dal
mondo del lavoro e del popolo profano in generale. Come se un’intera
costruzione sociale, figlia della rivoluzione industriale, fosse frutto
solamente di pochi “illuminati” uomini della storia e dei rapporti interni alle
logiche di potere (e alle logge).
In parte è vero. Ma cancellare
con un colpo di spugna, dalla lavagna della storia, ciò che è stato e ha
rappresentato in toto l’esperienza del movimento
socialista, operaio e comunista, limitandolo all’opera di pochi massoni che
“guidavano” anche tali movimenti e di cui furono essi stessi protagonisti dell’elaborazione
filosofica e sociale, appare davvero riduttivo e fuorviante. Proponendo una
visione elitaria della storia che può trovare, per quanto ci riguarda, solo
parziale veridicità nell’immensa complessità storica di cui si compone una
società.
Ma noi siamo profani. Giusto?
Quindi…
Un’altra grande contraddizione,
probabilmente voluta o inevitabile, che emerge potente da questo scritto, è
quella della volatilità, indistinzione,
fumosità, che contraddistingue il confine
che separa la massoneria cosiddetta conservatrice da quella progressista.
Un confine tanto più labile,
quanto nello stesso testo, nell’ultimo capitolo, quello in cui Magaldi fa
“parlare” direttamente le due anime massoniche, in un “ricostruito” confronto
dialettico tra massoni, appare evidente l’enorme, spregiudicata e ai noi
profani improponibile permeabilità di
tale confine.
Un confine che, attraverso la
lettura degli episodi storici narrati, dell’emersione delle logiche sottese,
delle posizioni assunte dai vari personaggi e attraverso la risoluzione di
alcuni punti “caldi” dello scontro, appare davvero troppo labile.
Per fare un esempio esplicativo:
quando Magaldi ci racconta dei retroscena dei tentati (4) colpi di Stato dagli anni 60 fino a metà degli anni 70 in Italia,
fu, dice lui, per merito dell’intervento diretto di Arthur Schlesinger jr e delle logge sovranazionali progressiste,
che le svolte autoritarie nel nostro paese furono sventate. Salvo poi, solo
qualche anno dopo, indirizzare lo sviluppo del paese proprio nella direzione
in cui voleva chi quei colpi di Stato (minacciati, ma non realizzati) li aveva
favoriti.
F.Von Hayek e J.M. Keynes |
In effetti, proprio in quel
preciso tornante storico, Magaldi ci informa del sovvenuto accordo
intermassonico (“Massoni uniti per la
globalizzazione”) che, di fatto, spalancava le porte alla realizzazione
della visione “aristocratica” della
società e dell’economia che oggi abbiamo davanti.
Accordo dunque che ha decretato
la sconfitta della massoneria progressista? O, caro Magaldi, una massoneria
progressista che in realtà, in parte, maggioritariamente, si trovava già
schierata in un certo modo? Per intenderci: quando ci si è resi conto che il Keynesianesimo, la dottrina economica
che dal dopoguerra in poi ha governato il funzionamento del sistema
occidentale, non conduceva ad un capitalismo migliore, dal volto umano, più
equo socialmente (cosa peraltro già raggiunta e dimostrata), ma nel lungo
periodo, FUORI (!) dal capitalismo,
che cosa è successo all’interno delle logge progressiste? Come si spiega,
altrimenti, il completo abbandono alla visione neoliberista del mondo da parte
di chi per decenni aveva appoggiato una diametralmente opposta visione?
Magaldi a questo proposito,
riscrive anche la narrazione delle crisi
petrolifere degli anni 70, quelle che più di tutte, convinsero
(semplificando) addetti ai lavori e classi dirigenti a ritenere insostenibile il modello keynesiano. E
lo fa in modo alquanto convincente, raccontando di quanto le determinazioni
dell’Opec e la guerra israelo-araba furono usate e strumentalizzate, volute,
implementate, proprio da quella parte della massoneria che voleva chiudere con
lo “stato sociale” e l’esperienza keynesiana.
Ma la massoneria progressista, di
fronte a tutto questo, cosa ha fatto? Stipula un accordo di non belligeranza
per arrivare a: 1) caduta del comunismo sovietico; 2) globalizzazione
mercatista mondiale.
E in entrambi i processi, il suo ruolo, è stato marginale.
In che senso? Nel senso che, sia
nelle metodologie di gestione della transizione del mondo sovietico al “libero”
mercato, sia nell’implementazione delle politiche di globalizzazione mondiale, la visione progressista, democratica,
sociale e socialisteggiante, appare non solo minoritaria, ma del tutto assente.
Ci sembra davvero impensabile
credere che i grandi massoni progressisti che fecero la storia del dopoguerra,
che sconfissero il nazifascismo ed edificarono il mondo del boom economico, abbiano abdicato in
maniera così palese e sconsiderata.
Come si può credere che la
dialettica inframassonica si sia fermata con quella stipula di non
belligeranza? Come è possibile pensare che dinnanzi alla distruzione di quel
mondo che la massoneria progressista aveva così orgogliosamente (e tanto
orgogliosamente oggi per bocca di Magaldi rivendica) edificato, sia restata
inerme ed inerte, spettatrice non pagante?
E ritorniamo al confine che
separa queste due massonerie. Dove comincia e dove finisce? Quanto è
permeabile? Come si spostano i massoni al di là e al di qua di questo confine?
Ma arriviamo al nocciolo della
questione: perché questo libro proprio
ora?
L’esplosione della crisi
statunitense del 2007, tracimata in tutto il mondo e che ha mandato in tilt il
sistema bancario mondiale, precipitando
l’Europa in recessione (e oggi in deflazione), ha determinato una
situazione in cui gli equilibri geopolitici del mondo venuti fuori dal 1989 in
poi sono messi in crisi. In crisi è messo il modello stesso di globalizzazione e in discussione sono
proprio le risposte che i poteri dominanti in occidente danno della crisi (o
vista da un altro punto di vista, l’utilizzo che della crisi stanno facendo).
Che genere di crisi è quella che
stiamo vivendo? Nel libro di Magaldi si intuisce una visione, ma non ci
convince. Ci può convincere invece di più l’idea che questo libro sia una
dichiarazione di guerra tra massonerie?
Dinnanzi alla messa in
discussione della globalizzazione così come l’abbiamo conosciuta, la cosiddetta
massoneria progressista ha lanciato il suo guanto di sfida? Dinnanzi al disegno
neoligarchico europeo e occidentale
(Tiip e Tpp), dinnanzi alle tensioni con la Russia (e la Cina), dinnanzi all’instabilità
del Medio Oriente, la massoneria che difende i valori democratici occidentali
rialza la testa?
E’ davvero questa la ragione di
questo libro? Il disvelamento dell’esistenza di logge sovranazionali potentissime all’interno delle quali si
decidono i destini dell’umanità dalla metà dell’800, corrisponde ad una
dichiarazione di guerra? O è un gesto disperato? L’ultimo tentativo per un
risveglio popolare che metta in discussione le basi stesse del potere
occidentale?
Tutto può essere. Ma questo
libro, aldilà dei suoi veri intenti (che noi profani probabilmente non
conosceremo mai), presenta una contraddizione
formidabile e insuperabile e che attiene, ci spiace dirlo, alla natura
stessa dell’organizzazione massonica in sè, una contraddizione insanabile e
che, purtroppo, fa un cattivo servizio ai pur nobili intenti dei suoi
divulgatori.
Di cosa si tratta?
Eleanor Roosvelt |
Diamo per buono che Magaldi stia
dicendo tutta la verità (nient’altro che la verità, lo giuro!). Diamo per buono
che lo scontro tra due opposte visioni sia davvero arrivato a questo punto.
Diamo per buono che la massoneria democratica, quella che difende il modello
repubblicano/parlamentare occidentale, borghese, sia schierata in questo
frangente storico al fianco degli interessi
più genuinamente popolari. Assunto ciò, come si concilia con una visione
realmente democratica, popolare, che metta l’uguaglianza degli uomini sopra
ogni cosa, che fa della “Dichiarazione
dei diritti dell’uomo” del 1948 il proprio manifesto ideologico, con l’esistenza,
la potenza e l’impermeabilità di logge massoniche SEGRETE (perché le Ur-Lodges noi le scopriamo solo oggi a distanza
di secoli)? Come si concilia il principio democratico della sovranità popolare se i governanti di
tutti i governi del mondo sono scelti, imposti da queste logge che non
rispondono ad alcun controllo
democratico? Come si concilia il principio di uguaglianza dei cittadini in
tema di diritti e di fronte alla legge, con una visione e una prassi elitaria dell’azione
politica e sociale?
In altre parole: come possiamo fidarci di questo libro?
Come possiamo prendere per buono
tutto ciò che dice, al di là della logica stringente e innegabile di alcuni
passaggi fondamentali della sua narrazione, quando gli stessi autori di questo
libro si dichiarano appartenenti a logge
segrete sovranazionali che hanno contribuito alla (anzi hanno determinato
la) creazione di quel vasto e complesso meccanismo di “controllo mediatico” della società attraverso televisioni, radio,
giornali, cinema, partiti e chi più ne ha più ne metta che fa della disinformazione e del condizionamento sociale la propria
ragion d’essere?
Tralasciando lo stucchevole
richiamo continuo, in questo primo volume, ai successivi, di questa opera è
tanto ciò che ci lascia perplessi, tanto ciò che non ci convince, tanto ciò che
ci fa paura e ci lascia con l’amaro in bocca.
Non sappiamo nulla di massoneria,
se non un coacervo di informazioni raccattate qua e là e di dubbia validità che
nel corso degli anni sono venute fuori, non conosciamo nulla dei riti e dell’esoterismo
che la massoneria pratica da secoli (se non da millenni), non sappiamo nulla
delle discussioni che avvengono nelle logge, delle decisioni che vengono prese,
molte volte a braccetto con fratelli massoni di dubbia (eufemismo) tempra
morale ed etica responsabili di crimini contro l’umanità, di raggiri, di
omicidi, di truffe, di traffici.
Bene, questo libro, aggiunge davvero
poco alla conoscenza profana di questa grande e potentissima organizzazione
semi-segreta. Lascia solo intravedere, com’è prassi e costume di questi libri,
mescolando e rimescolando le carte di continuo, fugando dubbi per poi
ricomplicare il quadro subito dopo.
Una cosa però può essere detta:
questo libro, forse, ci aiuta a vedere come anche nella massoneria esiste gente
per bene, sinceramente impegnata per il bene del mondo. E questo è un gran
servigio per aiutare una prospettiva diversa in chi, nella massoneria,
soprattutto in Italia, ha sempre visto solo un pericolo e un male.
Ma saranno gli anni che verranno,
a dimostrare se queste persone rappresentino un’insignificante minoranza o se, grazie all’aiuto popolare (che
questo libro implicitamente invoca), sarà capace di sconfiggere una volta per
tutte i nemici della democrazia, il concetto di ineguaglianza degli uomini, del
diritto di pochi a decidere per tutti senza alcuna investitura.
per maggiori info: http://www.grandeoriente-democratico.com/
per maggiori info: http://www.grandeoriente-democratico.com/
... riguardo questo libro, i tuoi dubbi da profano corrispondono esattamente ai miei dubbi da massone... un motivo ci sarà.
RispondiEliminaComplimenti per il blog.
Lunga vita e prosperità.
Ho appena letto il libro e credo di poter dire di concordare con quello che hai scritto.
RispondiEliminaHo acquistato il libro per pura curiosità, avendo seguito gli interventi di Magaldi più volte, in quanto appassionato di esoterismo, teosofia, sette e quant'altro. Se devo essere sincero credo al 25% delle cose che Magaldi riporta in questo testo. Non fosse altro che mi fido poco della massoneria.
Concordo sopratuutto quando scrivi che l'esistenza delle logge super segrete sia incompatibile con il principio democratico e guardandosi in giro e vedendo che tutti i posti di potere vuoi o non vuoi tranne poche eccezioni sono ricoperti da massoni o legati a massoni, appare davvero complicato per un cittadino come me accettare l'idea che ci sia qualsiasi possibilità di controllo da parte della gente su queste persone.
Alla domanda del perchè questo libro esce proprio adesso, non so rispondere. Anzi forse ho paura a rispondere.
Grazie del bell'articolo.
Giorgio
Quello che scrivi della massoneria è a dir poco a sproposito. E anche avendo letto il libro del carissimo fratello Magaldi, posso garantirti che hai afferrato ben poco di ciò che hai letto.
RispondiEliminaPerdonerai la mia schiettezza, ma è un mio difetto non sopportare la disinformazione che molti, anche se del tutto in buona fede, fanno sulla massoneria.
Ti consiglio vivamente di approfondire meglio la questione attraverso tutta una serie di studi che, a leggere ciò che scrivi, evidentemente ti sfugge.
Da lettrice del libro e del blog, colgo l'occasione per chiedere all'anonimo delle 19.00 di essere chiaro su quali siano i fraintendimenti dell'autore. A beneficio di tutti. Perchè, gentile anonimo, dovrà pur mettersi dall'altra parte e considerare che questo non è sicuramente un libro semplice.
RispondiEliminaNoi profani non abbiamo accesso ai saperi legati ad esoterismo o teosofia, ne siamo abituati a intelligere il potere in questi termini. Ne è gentile presupporre che sia tanto facile invertire la visione del mondo cancellando con un sol colpo di spugna il nostro modo di interpretare il mondo e di ricostruire gli eventi rielaborando cause e ed effetti e perlopiù sulla fiducia. Ecco forse è l'assenza di dubbi che preoccuperebbe.
Intanto in Italia, come spiega lo stesso Magaldi, i massoni non si espongono così tanto alla luce del sole, dunque non diventa poi così naturale essere informati o nutrire incondizionata fiducia. E pur compiendo studi non credo potremmo giungere allo stesso gradi di conoscenze di un massone, altrimenti quale sarebbe la distinzione tra un massone e un profano? Ma se lei, caro anonimo delle 19, ci tiene tanto a difendere la verità, per amore di verità, e per amore della massoneria, spieghi a tutti noi: 1) cosa c'è scritto di errato sulla massoneria. 2) cosa non si è capito del libro.
Io credo che lo stesso Magaldi lo farebbe e con il suo ineffabile stile e l'inconfondibile eleganza. E forse pure con pazienza, visto che in questa riscossa democratica pare si sia lanciato armi e bagagli.
Attendo fiduciosa.
I certainly agree to some points that you have discussed on this post. I appreciate that you have shared some reliable tips on this review.
RispondiEliminaGood morning.
RispondiEliminaon another blog I read and I was a little weirded out a comment in Latin, but do not know where it was taken, the comment was:
"Sub signo caprarum
transcendentiam, cum virgo,
pharmacopola illustrat illud cauda draco,
Turrem orientalis ardet. "
and in this comment there was mentioned a name which is assumed to be part of the theoretical 13 Illuminati families ...
Speziale family.
but what it is true?
I think not. there are not a lot of information about ..
the reference is to the sign of the Zodiac,
RispondiEliminabut it is unclear reference tail of the dragon .. a comet? a war?
as far as the tower ... maybe one institution, a historical event, the twin towers?
ma perchè si parla di questa famiglia Speziale? ma di dove dovrebbe essere?
RispondiEliminanon scriviamo fesserie
Nicee share
RispondiElimina