Nuove
prove scientifiche di ricercatori in Francia dimostrano che il mais
geneticamente modificato provoca il cancro nei ratti, mentre il
glifosato, l'erbicida più usato nelle coltivazioni transgeniche,
provoca malformazioni nei feti, secondo gli studi realizzati dal Dr.
Andrés Carrasco ed altri scienziati in Argentina.
Sebbene
le relazioni sul glifosato e gli studi precedenti sui
transgenici, hanno mostrato evidenza di gravi problemi per la
salute e per l'ambiente, il governo messicano ha autorizzato nel 2012
più di 1.800 ettari di piantagioni a campo aperto, di mais
geneticamente modificato, la maggior parte con lo stesso gene della
Monsanto (603) che ha causato il cancro nei ratti negli esperimenti
francesi.
Nello
studio realizzato dal CRIIGEN (Comitato di ricerca e di informazione
indipendente sulla genetica), Università di Caen, in Francia, sono
stati alimentati 200 ratti per due anni, suddivisi in 10 gruppi, con
razioni diverse. Alcuni con mais geneticamente modificato NK603,
resistente al glifosato, ma senza essere utilizzato, altri con lo
stesso mais GM con glifosato, ed altri con glifosato disciolto
nell'acqua che bevevano, oltre a un gruppo di controllo che non
ha ricevuto nessuno degli elementi sopra citati.
I
ratti alimentati con mais GM sono morti prematuramente ed avevano
un'incidenza di tumori del 60-70 per cento contro il 20-30 per cento
del gruppo di controllo.
Gilles
Eric Seralini direttore di CRIIGEN, ha detto che è uno studio unico
al mondo, perché tutti i test che hanno realizzato le aziende
(multinazionali del settore, N.d.T) non superano i tre mesi, mentre
questo esperimento ha coperto l'intero arco di vita dei ratti.
Infatti,
un fattore importante è che la maggior parte dei problemi sono
apparsi dal quarto mese, quindi Seralini ha affermato che il tempo è
scelto (dalle multinazionali, N.d.T.) per ulteriori esperimenti è
stato intenzionalmente breve per evitare la comparsa della maggior
parte dei sintomi.
Tumori
provocati da mais OGM, con e senza Roundup (R)
Alcuni
"scienziati" che fungono da copertura dell'industria dei
transgenici, legati o finanziati direttamente o indirettamente da
questa, attaccano gli studi del CRIIGEN, rilevando presunte
incoerenze, come il fatto che anche il gruppo di controllo ha
sviluppato tumori. Ma questo è comprensibile, perché vengono
usati topi che tendono a sviluppare tumori e a cui non si permette
mai di vivere così a lungo. Il dato significativo sta nella
grande differenza in percentuale.
Oltre
ai tumori, i gruppi di ratti esposti al mais transgenico e glifosato
hanno avuto gravi problemi ai reni e al fegato.
Il
governo francese, di fronte ai risultati degli esperimenti, ha
deciso di aprire un periodo di verifica degli studi. Se fosse
confermata la loro tossicità potrebbe decidere di vietarne
l'importazione e l'utilizzo anche come foraggio. Seminare mais GM non
è consentito in questo paese, proprio per gli studi precedenti sulla
potenziale tossicità e l'impatto ambientale del mais NK603 e MON810
della Monsanto.
Invece
della premura con cui alcuni biotecnologi - anche in Messico -
cercano di spodestare gli esperimenti, l'atteggiamento coerente e
responsabile che dovrebbero avere è quello di verificare questo
studio e farne altri, visto che i transgenici che sono sul mercato
sono stati approvati basandosi quasi al 100 per cento sui dati
forniti dalle società che li vendono.
Dal
momento che il Messico rappresenta il centro di origine del mais ed è
anche il paese con il più alto consumo umano di mais in tutto il
mondo, sarebbe logico seguire il principio di precauzione in senso
stretto, sia per i rischi alla salute umana che per l'impatto sulla
biodiversità e per i molteplici significati che il mais ha in
Messico per la sua cultura e la sua popolazione.
Tuttavia,
anche se la Commissione di Biosicurezza in Messico (CIBIOGEM) ha
ricevuto numerose, ampie e solide angomentazioni scientifiche e
tecniche per non permetterne la semina - né sperimentale, né tanto
meno pilota o commerciale - di mais transgenico, sono state ignorate
da tutti volontariamente mettendo a rischio gli interessi della
popolazione per favorire esclusivamente quelli della Monsanto, la
multinazionale che controlla oltre l'85 per cento delle sementi
geneticamente modificate nel mondo.
L'accordo
per garantire gli interessi della Monsanto contro il popolo del
Messico e contro il suo principale patrimonio genetico alimentare, è
stato siglato da Bruno Ferrari, attualmente segretario
dell'Economia, ma precedentemente funzionario della
Monsanto.
Nel 2009, Ferrari, allora direttore del ProMéxico, organizzò un incontro tra Felipe Calderón e l'amministratore delegato della Monsanto, al Forum Economico Mondiale di Davos. Al ritorno da tale riunione, il governo ha annunciato di voler interrompere la moratoria esistente dal 1999 contro la semina di mais GM, anche se nessuno dei motivi che gli esperti avevano presentato per sostenere e mettere in atto la moratoria fosse cambiato.
Nel 2009, Ferrari, allora direttore del ProMéxico, organizzò un incontro tra Felipe Calderón e l'amministratore delegato della Monsanto, al Forum Economico Mondiale di Davos. Al ritorno da tale riunione, il governo ha annunciato di voler interrompere la moratoria esistente dal 1999 contro la semina di mais GM, anche se nessuno dei motivi che gli esperti avevano presentato per sostenere e mettere in atto la moratoria fosse cambiato.
Al
contrario, nel corso degli anni, peggiorarono le condizioni di
rischio che giustificavano la moratoria sulla coltivazione di mais
geneticamente modificato del 1999.
I
transgenici usano molte più sostanze tossiche e producono meno dei
semi ibridi, oltre ai molti rischi e impatto sulla salute e
l'ambiente in continua crescita, poiché le piante diventano sempre
più resistenti e richiedono composti sempre più tossici.
Ci
sono 10.000 anni di lavoro contadino e decenni di ricerca pubblica
agricola nei semi non transgenici che inorgogliscono e sono
ampiamente sufficienti a coprire le esigenze di tutta la popolazione
del Messico.
Permettere la diffusione di OGM nel paese è un atto di estrema irresponsabilità e un crimine storico.
Permettere la diffusione di OGM nel paese è un atto di estrema irresponsabilità e un crimine storico.
tratto da: http://www.stampalibera.com/?p=52957
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