Di
Paolo Franceschetti
Premessa.
Ho
deciso di scrivere questo articolo per parlare l’ennesima volta del
blackout previsto per fine anno, per rispondere alle innumerevoli
domande che mi giungono ogni giorno via facebook o per posta, sempre
del seguente tenore: ma secondo te in quale data si farà? Ma alla
fine il blackout ci sarà o no?
Iniziamo
col dire che l’idea di un blackout prossimo venturo non è un’idea
mia o una teoria, ma una notizia ormai ufficiale che può essere
tratta da diverse fonti.
Anzitutto
la notizia parte dalla Nasa, che ha annunciato ormai da qualche anno
il pericolo di una tempesta solare, che potrebbe bruciare tutti i
generatori di corrente elettrica alternata. Una tempesta solare già
ci fu nel 1859; le linee elettriche si interruppero per ore, e alle
due di notte i testimoni dell’epoca raccontano che ci fu un
chiarore come se fosse mezzogiorno; a quell’epoca però l’umanità
non dipendeva come oggi dall’elettricità e quindi i danni furono
quasi nulli. Attualmente invece un’ipotesi del genere significa una
vera catastrofe; impossibilità di rifornirsi di benzina,
impossibilità di scambiare merci con denaro per via del blocco di
carte di credito, bancomat e altro, impossibilità di accedere ai
conti correnti anche recandosi nella sede della banca, dato che oggi
è tutto elettronico e automatizzato, impossibilità di reperire cibo
nelle grandi città, blocco del traffico e delle telecomunicazioni.
La
notizia è stata ripresa anche dai principali quotidiani, da
Repubblica a Il Sole 24 ore, fino ai settimanali pseudo-scientifici
come Focus.
Un
esempio a questo link:
http://www.repubblica.it/tecnologia/2009/05/10/news/2012_allarme_nasa_black_out_sulla_terra-1823508/
Abbiamo
poi un rapporto ufficiale dell’UE che sostanzialmente dice le
stesse cose. E’ probabile per fine anno che una tempesta solare
possa bloccare l’elettricità in tutto il mondo provocando un
blackout globale. Questo il link dove è possibile prendere visione
del documento:
Le
mie ricerche in proposito.
Voglio
allora raccontare come sono arrivato ad avere la notizia del blackout
e come mi sono convinto che la notizia sia più che plausibile.
Appresi
la notizia l’anno scorso da un amico di Solange che, anni fa, aveva
lavorato nei corpi speciali e nei servizi segreti. Non so bene come
ebbe la notizia, ma so che è una persona della cui serietà mi fido
ciecamente. Non mi fido invece assolutamente delle fonti da cui lui
possa prendere le notizie, ritenendolo in questo senso una persona
manipolata e manipolabile, e soprattutto non mi fido delle notizie
che pervengono a noi (me e Solange) dato che spesso ho notato una
tendenza a fornirci notizie false o depistanti da ambienti diversi,
che hanno il solo scopo di farci perdere tempo, energie, e spesso
credibilità, andando appresso a notizie assolutamente fasulle.
La
prima cosa che feci fu quindi riflettere sulla possibilità che una
notizia del genere fosse vera o meno, e se fosse plausibile che, nei
piani dell’élite economico-finzianziaria che ci governa, un simile
progetto possa essere funzionale ai piani perseguiti dalla sinarchia.
In
effetti, pensai che una catastrofe del genere sarebbe perfetta per
creare una situazione di emergenza che poi giustificherebbe leggi
eccezionali di tipo restrittivo e la militarizzazione dei territori.
Ora, dal momento che questo non farebbe che accelerare dei processi
naturali che sono già instaurati, come la crisi finanziaria, le
guerre inutili che ci sono quasi in ogni parte del pianeta, e la
sistematica politica di distruzione delle culture cosiddette
primitive, nonché le culture orientali e islamiche, in effetti mi
parve che un blackout globale possa essere solo un modo per
accelerare i processi di distruzione in atto ovunque.
Agli
eunuchi psichici che leggendo questa affermazione rideranno dandomi
del pazzo visionario, ricordo che un’élite che ha il coraggio di
scatenare guerre in suolo islamico facendo un milione e mezzo di
morti in Iraq, centinaia di migliaia in Afghanistan, che ha la faccia
tosta di invadere la Libia raccontandoci la favoletta che lo fa per
portare la democrazia, o per proteggere la cittadinanza civile dalle
prepotenze di Gheddafi, può avere anche la faccia tosta di provocare
un blackout globale attribuendo la colpa ad una tempesta solare.
In
fondo, si tratterebbe di un altro 11 settembre, con la sola
differenza che i morti sarebbero qualche milione in più.
Queste
riflessioni le condividevo un giorno con un mio amico, Valerio, una
persona intelligente ed appassionato di ogni genere di motori; nella
sua vita ha lavorato anche ai gruppi elettrogeni svolgendo non
ricordo quale mansione alla centrale di Montalto di Castro quando fu
riconvertita da centrale nucleare in centrale termoelettrica.
Mi
raccontò Valerio che il giorno del blackout generale che avvenne in
Italia nell’estate del 2003 (quando la corrente andò via in alcune
zone per oltre dodici ore), dopo qualche ora ebbe l’intuizione di
prendere l’auto e fare un giro alla centrale di Montalto. Avendoci
lavorato, Valerio sapeva che questa era predisposta per essere
autosufficiente in caso di sospensione dell’energia elettrica per
cause esterne. Quando vide che anche la centrale era spenta, capì
che quell’evento era stato programmato dolosamente.
La
TV e i giornali dettero ufficialmente la notizia della causa
raccontando la favoletta di un albero che accidentalmente si era
abbattuto su un cavo della corrente elettrica che trasportava energia
dalla Svizzera all’Italia.
Dopo
il racconto di Valerio, andai allora a reperire il rapporto stilato
dalla commissione di esperti nominata dal governo in quel frangente
per individuare le cause del disastro.
Il
responso della commissione fu abbastanza confuso e individuò tutta
una serie di possibili cause, ma concludendo anche che non era stato
possibile effettuare altre indagini su alcuni aspetti di rilievo per
i quali si richiedevano ulteriori approfondimenti.
Una
cosa poi che mi ha colpito è che la storia del black out torna nelle
previsioni di diversi personaggi. Da Padre Pio, che previde “tre
giorni di buio per l’umanità”, alla Madonna di Medjugorje, a
Paramahansa Yogananda, tutti prevedono per questo periodo una
catastrofe, e in qualche caso (sto parlando di Swami Kryiananda,
allievo di Yogananda) si è arrivati a indicare con esattezza “tre
settimane di blackout totale”.
A
queste riflessioni è seguita l’osservazione di diversi blackout in
varie parti del mondo: California (5 milioni di persone al buoio
nella città di Los Angeles, durato un intera giornata), India (due
giorni di buio per 600.000 persone a fine luglio), Belgio (a
settembre del 2011, un evento che ha bloccato anche i lavori del
parlamento europeo che ha sede a Bruxelles).
Quello
che mi ha sorpreso, in questi casi, è la spiegazione ufficiale data
dai media: un errore umano, si è detto per il caso californiano e
belga, senza spiegare di quale errore si trattasse.
Altra
cosa che poi mi ha stupito, in questi anni, è vedere persone della
più diversa estrazione culturale e sociale, pur senza avere le
notizie e le fonti che ho io, dare per scontata un imminente
catastrofe.
Un
mio amico contadino, Moreno, mi disse tranquillamente che sì, lui da
anni si aspetta una catastrofe, intuendola dai provvedimenti
deliranti dell’UE in materia di agricoltura (in effetti l’UE ha
effettuato una politica il cui unico fine, evidentissimo, era
sfasciare l’agrocioltura e far abbandonare i campi ai contadini;
pensiamo al provvedimento che chi lascia i campi incolti, alle quote
latte, alla brevettazione dei semi, all’imposizione obbligatoria in
tutto il mondo, da parecchi anni, di solo granoturco OGM rendendo
antieconomico per gli agricoltori coltivare grano di buona qualità,
ecc.). “Non c’è altra ragione per questi provvedimenti, se non
il voler creare un giorno una situazione in cui la gente rimarrà
senza prodotti della terra”. Per questo motivo non ha venduto la
terra che ha, pur essendo di fatto antieconomica.
Un
imprenditore che conosco, proprietario di alcuni supermercati, mi ha
detto che ha stivato in casa centinaia di litri di acqua, perchè sa
per certo che stanno per chiudere molti supermercati; il che, in
alcune zone di città industriali, provocherà il caos, perchè
esistono interi quartieri di città come Milano in cui non esiste più
un solo negozio di alimentari.
Conclusioni.
Il blackout ci sarà o no?
A
questo punto rispondo alle due domande che mi fanno ogni giorno
regolarmente su facebook o sulla posta elettronica.
Il
blackout ci sarà o no? Non lo so e non sono in grado di prevederlo.
Pur sperando di no, credo che difficilmente l’élite al potere
potrà resistere ad un’occasione così ghiotta, come fare milioni
di morti in pochi giorni e in tutte le parti del mondo, per
accelerare il processo di crisi che porterà ad una sorta di
dittatura globale e centralizzata. E’ pur vero che la situazione
economica e finanziaria è talmente disastrosa che anche senza
blackout potranno provocarsi lo stesso le conseguenze catastrofiche
di una sospensione della corrente elettrica; se chiudessero le banche
(quasi tutte prossime alla bancarotta) e i supermercati (la maggior
parte dei quali è sull’orlo del fallimento, e grazie agli ultimi
demenziali provvedimenti del governo Monti il loro fallimento si sta
avvicinando a passi da gigante), il risultato sarà lo stesso:
impossibilità di comprare beni di prima necessità e caos sociale.
In
altre parole, non so se ci sarà un blackout o no, ma comunque presto
verrà creata una situazione sociale molto simile, con la chiusura di
banche e supermercati, gente alla fame e conflitti sociali violenti.
L’importante, per chi comanda, è il fine. Il mezzo, in fondo,
conta poco, e se con i recenti provvedimenti del governo Monti,
almeno in Italia, si riuscirà a raggiungere l’agognato risultato
di portare al caos l’economia, in fondo potrebbero anche rinunciare
al blackout. All’estero ovviamente creeranno situazioni analoghe.
Quanto
durerà? Non sapendo se e quando ci sarà non posso neanche sapere,
ovviamente, la sua durata. Tuttavia non mi trovano d’accordo le
pessimistiche previsione di alcuni che parlano di decenni di buio
(come fa ad esempio il telefilm che è uscito di recente in America).
Penso
infatti che ridurre il mondo ad un deserto dove regna l’anarchia,
non sia il fine degli attuali governanti, i quali hanno bisogno del
consenso popolare, di masse adoranti che li odiano ma che poi si
prostrano ai loro piedi. Credo quindi che il blackout – se ci sarà
– durerà qualche giorno, forse le tre settimane di cui parla
Kryiananda, giusto il tempo di portare il caos, affinché la
sinarchia possa riportare poi l’ordine.
Ordo
ab chao, è uno dei motti della massoneria. E l’ordine sarà quel
Novus ordo seclorum (Nuovo ordine mondiale) che è stampato anche
nelle monete da un dollaro americane.
E
la crisi, in fondo, la dobbiamo proprio a quel dollaro americano, cui
ci siamo legati indissolubilmente a partire dagli accordi di Bretton
Woods del 1944.
Era
tutto scritto già nelle banconote. Bastava solo domandarsi il
significato di quella frase; cosa che, credo, non ha mai fatto nessun
cittadino europeo ma anche americano.
Conclusioni.
Speriamo che l’evento non si verifichi, ma nel frattempo
prepariamoci al peggio, facendo scorte di viveri e acqua, cercando
per quanto possibile di vivere in campagna e di attrezzarci a vivere
in modo autosufficiente e naturale, e preparandoci a cambiare tutti i
parametri su cui eravamo soliti basare la nostra comoda vita.
Non
necessariamente per stare peggio. Anzi…
Poscritto.
Finisco riportando la frase di un ufologo e studioso italiano, Roberto Pinotti. La riporto perché è di uno studioso su posizioni completamente opposte alla mia. Io sono un complottista spinto, lui è un anticomplottista e sminuisce la maggior parte dei fenomeni, compresi quelli ufologici, in forte contrasto con Corrado Malanga e Maurizio Baiata di cui io, invece, condivido le posizioni.
Questo
è quello che scrive sulla sua bacheca facebook:
Vedo
che, nel mio intervento precedente, da molti non sono stato capito.
Purtroppo molta gente non legge i commenti e quindi mi è sempre più
difficile comunicare poiché sicuramente verrò frainteso. Sarò
quindi ancora più esplicito e schietto come mi sollecitava qualcuno,
senza fare altri giri di parole. Io per mia natura non sono un
cospirazionista; vi invito però a non farvi cogliere impreparati da
qualsiasi evento possa accadere indipendentemente da chi o cosa lo
faccia accadere: guerre, crisi, carestie, tempeste solari sono solo
alcuni degli scenari possibili. Pensate a voi, ai vostri cari, alla
vostra conoscenza, alla vostra cultura. Difendeteli e attingete forza
da essa ! Alcuni eventi, secondo me, gravi, ci saranno e non saranno
contenibili. Ritengo che chi non sarà preparato verrà lasciato
indietro e quindi questi eventi saranno positivi poiché indurranno
un cambio generazionale e provocheranno una diffusa consapevolezza
che il sistema attuale non è quello corretto. Signori, consentitemi
una battuta: siamo a scadenza, come le mozzarelle !
Signori,
forse non riesco a spiegarmi. Ricordatevi che prima di essere un
ufologo sono un sociologo. Non pensate a invasioni aliene; i problemi
sul tappeto sono molto ben terrestri. Quando vi esorto a prepararvi
vi invito a fare soprattutto uno sforzo mentale. Non e’ affatto
certo che un domani avremo uno stato sociale come quello attuale.
Prepararsi vuol dire non dare nulla per scontato e capire prima di
tutto questa cosa: il mondo puo’ cambiare.
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