L'ultimo articolo apparso sul blog personale del buon Sergio di Cori Modigliani chiama in causa indirettamente anche questo blog ed il suo autore che hanno pubblicato la famosa "intervista" di Henry Kissinger (qui).
Non nascondo che la notizia ripresa da moltissimi altri blog in rete, è stata pubblicata su questo blog considerando la fonte del Daily Squib che diede la notizia nel 2011, per quella che era: una notizia tra le tante. Probabilmente sottovalutando l'importanza dell'intervista e assecondandone i contenuti ritenuti in linea con le posizioni espresse dall'autore in molti altri post di questo blog.
Leggendo le parole di Sergio di Cori Modigliani, mi rendo conto che in effetti bisogna prestare molta attenzione a quello che si pubblica e si diffonde in rete, quantomeno su questioni così spinose e delicate.
Vorrei comunque precisare che da parte di questo blog non c'è stata nessuna leggerezza nel riportare l'intervista nè tantomeno spacciarla per notizia ufficiale. A commento del post non c'è stata nessuna dichiarazione da parte di questo blog in merito alla veridicità o fondatezza delle affermazioni di Kissinger, semplicemente è stata riportata la notizia del Daily Squib riprendendola da altri blog di cui l'autore si fida personalmente.
Evidentemente però la fiducia nei blog e nelle fonti di informazione via rete non basta per garantire un servizio di qualità e soprattutto che non favorisca la disinformazione.
Compito e scopo di questo blog è quello di veicolare nella maniera più efficace, innanzitutto, i pensieri e le posizioni espressi dall'autore, le sue considerazioni sulla realtà politica, sociale ed economica italiana e del mondo, senza spocchia e con molta umiltà, ma con la massima libertà e indipendenza, con la massima obiettività e con lo scopo di dare uno strumento in più a chi legge (e a chi scrive!) il blog per farsi un'idea su quello che succede in questo periodo storico così drammatico
Detto questo, sono pienamente d'accordo con quanto sostenuto da Sergio di Cori Modigliani nel suo articolo e il suo prezioso contributo nello svelare i retroscena che stanno dietro quella "intervista". Con il suo articolo è stato reso un indispensabile servizio di cronaca e di verità che sarebbe auspicabile sempre e comunque da parte di chi, in un modo o nell'altro, cerca di fare informazione in rete.
Invito pertanto tutti coloro che hanno pubblicato l'intervista in questione, a pubblicare anche l'indispensabile articolo di Sergio di Cori Modigliani, capace di dare non solo un senso, ma una valenza politica irrinunciabile all'intervista circolata nella rete italiana con 22 mesi di ritardo.
Pertanto l'autore di questo blog ringrazia pubblicamente il Prof. Modigliani per il suo contributo essenziale ad una corretta e consapevole informazione in rete.
Francesco Salistrari.
PS: ripropongo l'articolo di Sergio di Cori Modigliani integralmente.
La bufala di Henry Kissinger che però non è una bufala. A proposito della guerra e della comunicazione sulla rete in Italia.
di Sergio Di Cori Modigliani
Parliamo
oggi di informazione & media sul web. Si intende la rete
italiana.
Negli
ultimi giorni ha cominciato a circolare sulla rete italiana, con una
gigantesca esposizione anche su facebook, l’intervista rilasciata
da Henry Kissinger a un giornalista inglese qualche giorno fa. Data
la grave e pericolosa situazione internazionale e considerando il
fatto che Kissinger è una personalità politica davvero importante,
si trattava di una notizia davvero interessante.
L’aspetto
saliente, va da sé, consisteva nel fatto se quella intervista fosse
vera o falsa.
Il
punto è proprio questo.
Così
veniamo al post di oggi. (e in regalo avete anche fonti e link, non
è una meraviglia?) che consiste nell’affrontare il tema relativo
a ciò che è Vero e ciò che è Falso sul web e su come si fa
informazione in Italia.
L’intervista
è FALSA. E’ una bufala totale. Kissinger non può aver detto cose
del genere.
L’intervista
è VERA. Essa è autentica. Sono proprio le parole testuali di
Kissinger.
Per
la stragrande maggioranza delle persone queste due frasi sono le
uniche due possibili, ciascuna delle quali esclude automaticamente
l’altra.
Chi
si occupa di Teoria dell’informazione sa, invece, che non è così.
Le
due frasi posso coesistere. Viaggiano su un binario parallelo.
Tant’è
vero che sono “entrambe vere”. Ma queste “2 verità”
producono un pericoloso Falso.
Apparentemente
un paradosso, in realà sono un sintomo, un segnale, e una
prova lampante, del livello degradato dell’informazione italiana.
Soprattutto quella che circola sul web, dove la qualità offerta
dalla maggior parte di bloggers, siti, portali, quotidiani è di
valore quasi nullo perché –a differenza degli internauti di altre
nazioni- i gestori italiani sono in maggioranza persone per lo
più incompetenti, molto ignoranti nello specifico di cui si
occupano, il cui unico fine è raggranellare qualche euro di
pubblicità; la loro cosiddetta professionalità è basata sul
copia/incolla e sul furto di opinioni altrui. Idee, argomentazioni
corroborate, opinioni lucide e solide, informazioni creative,
notizie originali, sono davvero un materiale scarso e raro.
Sarebbe
davvero una sorpresa se fosse il contrario.
Ancora
oggi, gli italiani non si rendono conto del danno provocato da
vent’anni di berlusconismo consociativo, una malattia epidemica
collettiva che ha provocato e determinato un Vuoto Culturale
Perenne. All’interno di questo vuoto, è esplosa la moda del web
–per l’appunto “una moda”- e la gente ritiene che la “rete
italiana” per il solo fatto di essere rete, non
sia italiana, ma partecipi (in seguito a un contagio davvero magico)
del risveglio e dell’ evoluzione del resto del pianeta; non è
stata incorporata la consapevolezza di essere diventati cittadini di
uno stato medioevale, quella consapevolezza che scova le risorse
interiori per una sana, robusta e giusta ribellione efficace. La
disoccupazione - e l’impossibilità di entrare nel mercato, il cui
accesso è bloccato dal fuoco di sbarramento dell’oligarchia
partitica consociativa- ha comportato il fatto che molti si
improvvisano giornalisti, commentatori, intellettuali, nel nome di
una necessaria e obbligata sopravvivenza, senza nessun tipo di
pertinenza, preparazione adeguata, tantomeno esperienza, per non
parlare della totale assenza di elementi della cultura. A
questo dobbiamo aggiungere, invece, la pattuglia di quelli in
malafede, che usano, invece, lo strumento della rete, per fare
disinformazione. Approfittano del fatto di trovarsi in un territorio
(come quello italiano) dove ormai le esigenze e i bisogni sono
minimi, quindi sono tutti facilmente manipolabili, ed è
estremamente facile eccitare in rete la gente che, a ondate, segue
un ragno oppure un altro ragno, perché non ha le connessioni
culturali e gli strumenti per accorgersi che sta semplicemente
andando appresso a un filo di bava il cui fine consiste
nell’aumentare confusione, paura, ignoranza. Le persone, senza
rendersene conto, si sono abituate a ingurgitare per lunghissimi
anni tonnellate di idiozie, stupidaggini, sbobbe melense di gossip,
frullate con qualche spruzzatina di notiziole raccattate da qualche
agenzia di stampa, e quindi ci si accontenta ormai di qualunque
cosa. Il livello è molto basso, ed è giusto che sia così. Oggi,
17 settembre 2012 (non dimentichiamolo) non state vivendo in
un’Italia post-berlusconiana come –con satanica perversione- vi
hanno voluto far credere, anzi. Da questo punto di vista non è
cambiato nulla, perché Monti & co. hanno peggiorato il quadro.
Tant’è vero che Berlusconi va avanti come un treno, pimpante e
tranquillo, e il paese seguita ad affondare nella melma senza che
nessuno, nella società civile, abbia dato l’innesco all’unica
rivoluzione che avrebbe davvero potuto dare inizio a un gigantesco
scossone: quella culturale e comportamentale. Dal punto di vista
dell’informazione, la rete, oggi,è molto peggio di un anno fa.
Perché i disoccupati, il disagio e la disperazione sono più forti.
Osservando il livello di ciò che la rete italiana propone, si
capisce come e perché Berlusconi stia sempre al comando delle
operazioni di gestione della comunicazione in Italia, e abbia
l’abile spudoratezza di tentare l’acquisto anche de La7. Nel
senso di “acquisto ufficiale”. Sa comunque che, se non va bene
l’acquisto “ufficiale”, andrà bene quello clandestino: se la
compra uguale (a nostra insaputa). La sensazione è che l’abbia
già fatto con la sua consueta abilità mercantile.
Se
non fosse così il quadro generale, non sarebbe comprensibile il
fatto che una intervista come questa abbia fatto il giro nel web
italiano negli ultimi tre giorni, immessa da una ventina di siti e
bloggers e poi dilagata su facebook.
Veniamo
alla nostra intervista.
Eccola,
così come è stata presentata:
Henry
Kissinger: “Se non riesci a sentire i tamburi di guerra allora
devi essere sordo”
NEW YORK – Stati Uniti – Con una notevole ammissione l’ex Segretario di Stato dell’era Nixon, Henry Kissinger, rivela ciò che sta accadendo in questo momento nel mondo e in particolare in Medio Oriente. Parlando dal suo lussuoso appartamento di Manhattan, l’anziano statista, che compirà 89 anni a maggio, con la sua analisi della situazione attuale, è molto più avanti del forum mondiale di geo-politica ed economia.
di Alfred Heinz - Daily Squib (giornale satirico britannico)
“Gli Stati Uniti stanno tenendo a freno Cina e Russia, e l’ultimo chiodo nella bara sarà l’Iran, che è, naturalmente, l’obiettivo principale di Israele. Abbiamo permesso alla Cina di aumentare la sua forza militare e alla Russia di riprendersi dalla sovietizzazione, per dare loro un falso senso di spavalderia, questo creerà un crollo più veloce per tutti loro insieme. Siamo come un tiratore sveglio che sfida l’inesperto a prendere la pistola, ma quando ci prova, è bang bang. La prossima guerra sarà così grave che una sola superpotenza può vincere, e siamo noi gente. È per questo che l’UE ha tanta fretta di formare un superstato completo perché sanno che sta arrivando, e per sopravvivere, l’Europa dovrà essere un unico stato coeso. La loro urgenza mi dice che loro sanno benissimo che la grande resa dei conti è alle porte. Oh quanto ho sognato questo momento delizioso. “
“Chi controlla il petrolio controlla le nazioni, chi controlla il cibo controlla il popolo”.
Il Signor Kissinger ha poi aggiunto: “Se sei una persona comune, allora puoi prepararti per la guerra spostandoti verso la campagna e mantenendo una fattoria, ma devi portare con te le armi, perchè ci saranno in giro orde di affamati. Inoltre, anche se l’elite avrà i suoi ripari e rifugi speciali, deve essere altrettanto attenta durante la guerra, come i civili semplici, perché anche i loro rifugi possono essere compromessi”.
Dopo una pausa di alcuni minuti per raccogliere i suoi pensieri, il signor Kissinger, ha continuato:
“Abbiamo detto ai militari che avremmo dovuto prendere più di sette paesi del Medio Oriente per le loro risorse e hanno quasi completato il loro lavoro. Sappiamo tutti cosa penso dei militari, ma devo dire che questa volta hanno obbedito anche troppo. Resta solo l’ultimo gradino, cioè l’Iran che sarà davvero l’ago della bilancia. Per quanto tempo la Cina e la Russia possono stare a guardare mentre l’America fa il repulisti? Il grande orso russo e la falce cinese saranno risvegliati dal loro sonno e questo accadrà quando Israele dovrà combattere con tutte le sue forze e le sue armi per uccidere più arabi che può. Se tutto andrà bene come speriamo, la metà del Medio Oriente sarà Israeliano. I nostri giovani sono stati addestrati bene più o meno nell’ultimo decennio sulle console dei giochi da combattimento, è stato interessante vedere il nuovo gioco Call of Duty Modern Warfare 3, che rispecchia esattamente ciò che avverrà nel prossimo futuro con la sua programmazione predittiva. I nostri giovani, negli Stati Uniti e in Occidente, vengono preparati perché sono stati programmati per essere buoni soldati , carne da cannone, e quando gli sarà ordinato di uscire in strada e combattere quei pazzi Cinesi e Russi, obbediranno agli ordini. Dalle ceneri noi costruiremo una società nuova, resterà solo una superpotenza, e sarà il governo mondiale che vince. Non dimenticare, gli Stati Uniti, hanno le armi migliori, abbiamo roba che nessun altra nazione ha, e diffonderemo quelle armi nel mondo, quando sarà il momento giusto.”
Fine del colloquio. Il nostro giornalista viene scortato fuori dalla stanza dal sorvegliante di Kissinger.
NEW YORK – Stati Uniti – Con una notevole ammissione l’ex Segretario di Stato dell’era Nixon, Henry Kissinger, rivela ciò che sta accadendo in questo momento nel mondo e in particolare in Medio Oriente. Parlando dal suo lussuoso appartamento di Manhattan, l’anziano statista, che compirà 89 anni a maggio, con la sua analisi della situazione attuale, è molto più avanti del forum mondiale di geo-politica ed economia.
di Alfred Heinz - Daily Squib (giornale satirico britannico)
“Gli Stati Uniti stanno tenendo a freno Cina e Russia, e l’ultimo chiodo nella bara sarà l’Iran, che è, naturalmente, l’obiettivo principale di Israele. Abbiamo permesso alla Cina di aumentare la sua forza militare e alla Russia di riprendersi dalla sovietizzazione, per dare loro un falso senso di spavalderia, questo creerà un crollo più veloce per tutti loro insieme. Siamo come un tiratore sveglio che sfida l’inesperto a prendere la pistola, ma quando ci prova, è bang bang. La prossima guerra sarà così grave che una sola superpotenza può vincere, e siamo noi gente. È per questo che l’UE ha tanta fretta di formare un superstato completo perché sanno che sta arrivando, e per sopravvivere, l’Europa dovrà essere un unico stato coeso. La loro urgenza mi dice che loro sanno benissimo che la grande resa dei conti è alle porte. Oh quanto ho sognato questo momento delizioso. “
“Chi controlla il petrolio controlla le nazioni, chi controlla il cibo controlla il popolo”.
Il Signor Kissinger ha poi aggiunto: “Se sei una persona comune, allora puoi prepararti per la guerra spostandoti verso la campagna e mantenendo una fattoria, ma devi portare con te le armi, perchè ci saranno in giro orde di affamati. Inoltre, anche se l’elite avrà i suoi ripari e rifugi speciali, deve essere altrettanto attenta durante la guerra, come i civili semplici, perché anche i loro rifugi possono essere compromessi”.
Dopo una pausa di alcuni minuti per raccogliere i suoi pensieri, il signor Kissinger, ha continuato:
“Abbiamo detto ai militari che avremmo dovuto prendere più di sette paesi del Medio Oriente per le loro risorse e hanno quasi completato il loro lavoro. Sappiamo tutti cosa penso dei militari, ma devo dire che questa volta hanno obbedito anche troppo. Resta solo l’ultimo gradino, cioè l’Iran che sarà davvero l’ago della bilancia. Per quanto tempo la Cina e la Russia possono stare a guardare mentre l’America fa il repulisti? Il grande orso russo e la falce cinese saranno risvegliati dal loro sonno e questo accadrà quando Israele dovrà combattere con tutte le sue forze e le sue armi per uccidere più arabi che può. Se tutto andrà bene come speriamo, la metà del Medio Oriente sarà Israeliano. I nostri giovani sono stati addestrati bene più o meno nell’ultimo decennio sulle console dei giochi da combattimento, è stato interessante vedere il nuovo gioco Call of Duty Modern Warfare 3, che rispecchia esattamente ciò che avverrà nel prossimo futuro con la sua programmazione predittiva. I nostri giovani, negli Stati Uniti e in Occidente, vengono preparati perché sono stati programmati per essere buoni soldati , carne da cannone, e quando gli sarà ordinato di uscire in strada e combattere quei pazzi Cinesi e Russi, obbediranno agli ordini. Dalle ceneri noi costruiremo una società nuova, resterà solo una superpotenza, e sarà il governo mondiale che vince. Non dimenticare, gli Stati Uniti, hanno le armi migliori, abbiamo roba che nessun altra nazione ha, e diffonderemo quelle armi nel mondo, quando sarà il momento giusto.”
Fine del colloquio. Il nostro giornalista viene scortato fuori dalla stanza dal sorvegliante di Kissinger.
Alfred
Heinz
Se,
come vi hanno fatto credere, questa intervista fosse stata
pubblicata in data 14 settembre 2012, allora voleva dire che
Kissinger è un deficiente e finiva sulla prima pagina del New York
Times, cosa che non è avvenuta. Quindi? E’ falsa?
No.
E’ vera.
Il
fatto è che A). Alfred Heinz è il vero nome di Henry Kissinger,
non è un giornalista. B). La cosiddetta intervista è un dialogo
con se stesso che lui ha reso pubblico nel novembre del 2010, quando
–secondo lui e secondo molte altre personalità attendibili di
primissima caratura- è scoppiata la Terza Guerra Mondiale, di cui
noi stiamo vivendo la fase Invisibile e di cui, in questi giorni
stiamo vedendo i primi echi di quella Potenzialmente Visibile.
Bisogna
precisare un aspetto decisivo.
Nel
mondo esistono molte personalità importanti di livello pubblico.
Chi
conosce gli autentici meccanismi del Potere sa che tali indvidui si
dividono in due categorie: i Potenti e gli Utili.
Silvio
Berlusconi, Mario Monti, Pierluigi Bersani (tanto per citarne tre
presi a caso) sono “Utili” ma non sono affatto Potenti. Affatto.
Non contano davvero nulla. Contano quanto contava Sarkozy o Tony
Blair. La definizione di “utile” è molto chiara e precisa,
equivale a “intercambiabile”. Poi ci sono i Potenti, la maggior
parte dei quali sono anonimi per la maggioranza dei cittadini. Loro,
non sono intercambiabili. Il loro Potere Personale non si esaurisce
mai, a meno che non si ammalino gravemente. Vladimir Putin, ad
esempio, è Potente.
Anche
Henry Kissinger è Potente, se non altro per la sua esperienza.
E’
l’uomo che dal 1968 al 1992, per 24 anni di seguito senza
interruzione, ha gestito tutta la politica statunitense relativa al
Medio Oriente e all’Asia Minore. Di quelle nazioni, dei loro
intrighi, dei loro accordi, delle loro verità, lui sa tutto.
Proprio tutto. E’ stato al loro tavolo per diversi decenni.
La
notizia VERA (e quindi interessante) sta in ciò “perché a
novembre del 2010 Kissinger ha fatto questo giochetto?”.
Il
che introduce una seconda domanda davvero interessante (ma solo per
noi italiani): “Come mai, questa notizia appare in Italia con 22
mesi di ritardo?”.
Che
porta a una terza domanda per il sottoscritto interessante. “Come
mai, in Italia, dopo 22 mesi viene riproposta alterandola e quindi
attribuendogli una valenza, inevitabilmente, diversa e fuorviante?”
Va
da sé, neanche a dirlo, che, se fosse stata falsa, sarebbe già
stata smentita.
1).
Nel novembre del 2010 c’erano state in Usa le elezioni politiche,
le cosiddette “mid-term elections” che dovevano decidere la
partecipazione al congresso Usa. Le vinsero i repubblicani che
conquistarono (a sorpresa) il senato. Lì iniziarono subito i guai
per Obama e per tutti noi. Allora, in quel momento, c’erano tre
possibilità: a) scontro frontale americano tra democratici e
repubblicani sull’economia, b) esplosione dell’euro con
gigantesco impatto su tutto l’occidente e rimescolamento delle
carte e delle nazioni, c) la guerra mondiale.
Il
punto a era quello voluto da alcuni settori democratici e alcuni
settori repubblicani. Non passò. Vinse l’FBI. Uno studio
riservato rivelò che c’erano 65% di possibilità di una guerra
civile interna con milioni di morti: inaccettabile e impensabile, i
rischi erano troppo forti.
L’opzione
b era quella voluta da Krugman,Stiglitz e Obama, appoggiata anche da
alcuni repubblicani. Far fare soldi ai colossi finanziari
scommettendo sulla fine dell’euro, facendolo saltare, accettare il
nuovo Sudamerica, accettare l’idea di una nuova Africa anti-cinese
e anti-Al Qaeda gestita da Gheddafi che si sarebbe fatto carico di
tutta la zona sub sahariana; grazie all’esplosione dell’euro -e
conseguente crisi- abbattere il regime corrottissimo indiano,
spostando gli investimenti delle multinazionali dall’India al
Sudamerica e all’Europa per creare lavoro e occupazione,
rilanciando l’economia Usa che ritornava ad essere la locomotiva,
con rimpicciolimento del ruolo della Germania e della Cina.
L’opzione
c era quella sostenuta dai generali americani, appoggiati dal
comando generale della Nato in Europa, dalla Cina, e dal mondo
legato al fondamentalismo islamico.
Nel
dover pendere una decisione non facile, Obama –come fanno i
potenti- si consultò con i suoi “potenti veri” locali, circa un
centinaio di persone in Usa.
Henry
Kissinger era tra questi.
Ma
il vecchio leone è uno che conosce i suoi polli. Anche se 87enne
(nel 2010, oggi ne ha 89) organizzò le cose a modo suo.
Kissinger
abita in un appartamento a Manhattan, New York, in un certo piano di
un certo grattacielo. Nel suo piano è l’unico appartamento, con
un gigantesco vestibolo all’uscita dell’ascensore, sempre
piantonato da quattro guardie dell’FBI, più altri quattro al
pianterreno. Il giorno dell’appuntamento (è troppo vecchio per
muoversi, ed è anche troppo potente per farlo; se vogliono parlare
con lui si va a casa sua; è la differenza tra gli “utili” e i
“potenti”) avvertì qualche giornalista amico e un fotografo
dell’Associated Press, ai quali venne data la possibilità di
sostare davanti alla porta d’ingresso del suo appartamento, tutto
qui. In attesa. Di che? Non lo sapevano. A un certo punto è
arrivato il vice-presidente Joe Biden, suo vecchio amico (nonostante
uno sia democratico e l’altro repubblicano) che è sbiancato
vedendo i giornalisti. Ma non c’era nulla di illegale né di
sconveniente. Ha bussato alla porta e invece di vedersi arrivare il
cameriere, è stato proprio Kissinger in persona ad aprire la porta,
tanto per farsi sentire dai giornalisti mentre diceva l’unica
frase divenuta poi pubblica “Carissimo Joe, che piacere vederti!
Certo che lì, al Congresso, siete proprio tutti una massa di
imbecilli criminali”. Lo fece entrare e i giornalisti furono
costretti ad andare via. Kissinger espresse la sua opinione.
Lui
era d’accordo con Krugman e Stiglitz. Appoggiava pienamente il
punto b che trovava geniale.
Bisogna
conoscere le idee di Kissinger. I potenti –a differenza degli
“utili intercambiabili”- hanno idee loro, e per quelle si
battono, giuste o sbagliate che siano. Per Henry Kissinger, il suo
sogno è sempre stato (mai fatto mistero di questo) il “modello
nipponico riadattato al territorio statunitense” ovverossia:
keynesiano welfare in economia e conservatore in politica, in modo
tale da garantire “lo svoluppo e il progresso sociale nel rispetto
della tradizione”. Detesta i radicali di sinistra e disprezza
Milton Friedman.
Una
settimana dopo, Kissinger venne a sapere che era passato il piano c,
per una serie di complessi meccanismi di cui, se vi interessa,
parlerò in altro specifico post.
Irritato
e avvilito per tale idiozia criminale, dal cappello delle sue
conoscenze tirò fuori quello che lui riteneva “il più solido tra
i pazzi intellettuali in giro per il continente” un economista
canadese (in Italia verrebbe considerato di estrema sinistra) di
scuola post-keynesiana, docente universitario di Storia Economica e
Pianificazione dei mercati, e autorevole presidente del più
agguerrito centro studi di informazione geo-politica d’occidente,
il Global Research Institute, con sede a Ottawa. (trovate il tutto
sotto GlobalResearch.com e il nome dell’economista è Michel
Chossudovsky, un vero guru). Lo invitò a casa sua. Si accorse che
le loro informazioni corrispondevano e gli consegnò la famosa
intervista che qualche settimana dopo Chossudovsky pubblicò sul suo
sito di allora, provocando un gigantesco dibattito durato quaranta
giorni, finchè la scure della censura non piombò su tutti quanti
nel gennaio del 2011 quando tutte le fonti di notizie geo-politiche
del mondo occidentale finirono sotto censura preventiva militare e
si poteva comunicare soltanto in privato e con enormi cautele. Il
poco che si scriveva e si diceva, allora, non veniva raccolto dalla
stampa mainstream. A gennaio del 2011 l’articolo finisce nelle
mani di The Guardian, in Inghilterra, che sceglie di non pubblicarlo
e decide di passarlo a un giornale politico che si occupa di satira
intellettuale, The Daily Squib, che lo pubblica in data febbraio
2011, si aprì allora un enorme dibattito in tutta Europa su questa
questione. Neanche a dirlo, in Italia la notizia non ebbe la
diffusione che meritava ma questo è un paese che si trova sotto
censura militare ferrea dalla primavera del 2011, con l’intera
cupola mediatica mainstream ben asservita agli ordini (in cambio
usufruiscono di milioni di euro di sovvenzioni statali pagate con i
vostri soldi, con la specifica consegna di parlare di idiozie). Il
19 aprile del 2012, il prof. Chossudovsky ha pubblicato un
interessante, succoso e ricco articolo sulla Siria –che trovate
sul suo sito- l’unico articolo al mondo nel quale si spiegava che
la “crisi siriana è stata organizzata, pianificata e orchestrata
dal Fondo Monetario Internazionale; hanno imposto delle manovre
economiche di austerità e rigore alla nazione tali da distruggere
completamente l’economia del paese, provocando una gigantesca
disoccupazione…..” e spiegando come, in realtà, quella che a
noi viene tuttora presentata come una guerra civile nata così, a
vacca, nel nome di non si sa bene che cosa, sia stata in realtà una
rivolta sociale che è nata come protesta sindacale prima, protesta
economica poi e infine degenerata nella situazione attuale. .
(Vedasi per chi è interessato IMF
Syrian Arab Republic — IMF Article IV Consultation Mission’s
Concluding Statement, 2006)Della
Siria noi sappiamo poco o nulla, essendone parte in causa.
Nell’articolo di aprile del 2012, l’economista canadese racconta
come sia stata applicata la “soluzione c”. In una conferenza
tenuta a New York una ventina di giorni fa, l’economista ha
spiegato “Come
confermato dall’ex comandante generale della NATO, Wesley Clark, è
stato applicato un piano quinquennale, entro il 2014, per la
trasformazione totale dell’intera area del mediterraneo (ndr.
Compresi noi in quanto Italia) “[La] campagna quinquennale
[include] … un totale di sette paesi, a partire dall’Iraq, poi
Siria, Libano, Libia, Iran, Somalia e Sudan” (rilevazioni
ufficiali del Pentagono dal generale Wesley Clark da lui stesso
confermate in Usa e diffuse oggi, 17 settembre 2012, dal comitato
“occupy wall street” a Manhattan, New York).
Insieme
ad altri colleghi, economisti e sociologi, il professore canadese ha
esposto attraverso la sua fondazione lo stato relativo alla
questione “sottaciuta del controllo dei prezzi delle derrate
alimentari”; dibattito e argomento da lui presentato insieme ad
altre tre persone, potete andare a cercare le loro fonti dirette in
rete: Marco Lagi (sta a Bristol e lo trovate su facebook) Zaheerul
Hassan e Timon Singh. Quest’ultimo, sul suo sito (Inhabitat.com)
affronta l’argomento che è fondamentale per comprendere
l’autentico scenario che stanno costruendo per noi e che noi
dovremmo cercare –come possiamo- di disinnescare, quanto meno
informando la cittadinanza sulla reale situazione. Eccezionale il
lavoro del sito Pakalert Press. com, un sito gestito dalla classe
intellettuale pakistana mussulmana, che sta facendo un meraviglioso
e nobile e capillare lavoro sia di informazione e di divulgazione
che di in-formazione per mussulmani, con l’aggiunta (vera chicca
per i gourmet libertari e veri pacifisti) di citare Papa Ratzinger
usando la sua illuminata e importante frase “il fondamentalismo,
qualunque essso sia, altro non è che la falsificazione della
religione”. Questo sito, così come la classe intellettuale
pakistana, è in prima fila, oggi, nel mondo, nel condurre una
battaglia civile e libertaria –nel nome di Allah e del Corano-
contro il terrorismo, contro il fondamentalismo, per allargare
quanto più sia possibile l’antagonismo contro lo spettro
guerrafondaio che si sta allargando in maniera sempre più
pericolosa. Zaheerul Hassan fa davvero onore alla professione
dell’intellettuale e alla figura del giornalista. Da aggiungere
che Hassan (noto professionista nel suo paese, famoso e rispettato)
ha pubblicato oggi un lungo articolo di geo-politica dando la
notizia (da fonte accreditata russa) che Obama è praticamente sotto
sequestro dei militari americani e addirittura c’è chi in Usa
teme che venga defenestrato prima delle elezioni. E anche lui
affronta il problema gravissimo delle derrate alimentari. In Italia
di questi argomenti nessuno ne parla. Tanto meno in rete. Con
l’unica eccezione di una cittadina davvero libera, Debora Billi,
la quale, in uno dei suoi siti (Petrolio) ha recentemente
affrontato l’argomento del cibo e dei suoi prezzi e della sua
speculazione e lo ha ripreso oggi su un altro suo sito (Crisis)
pubblicando fonti britanniche, notoriamente attendibili, secondo lei
pessimistiche: sostengono che entro un anno al massimo ci troveremo
ad affrontare una emergenza davvero molto grave nel campo
dell’alimentazione, con potenziali scenari sociali davvero
pericolosi. Fonti canadesi, sudamericane, e australiane,
ritengono che già quest’inverno i prezzi cominceranno a salire
molto pesantemente.
Per
concludere questo punto, e chiudere sulla questione siriana, cito
l’ultima frase di Kissinger (di una settimana fa) va da sé
rimbalzata dovunque. Ovviamente
tranne che in Italia. Questa sì che è fresca: ”You cant’t make
war, any war, in the Middle East, without Egypt, but you can’t
make peace without Syria”. (trad.:
“Non potete fare la guerra in Medio Oriente, qualunque guerra,
senza l’Egitto; ma non potete avere nessuna pace senza la Siria”).
Questa sua frase, tradotta dal gergo diplomatico significa. “Non
stiamo più in una situazione di pace; non stiamo ancora in guerra
aperta e dichiarata; ma ormai è troppo tardi e non è più
possibile stare in pace per ciò che sta accadendo in Siria: siamo
finiti in una situazione di non-pace”. L’ideale per ogni
mercante d’armi. Il sogno di ogni speculatore finanziario. La
grande ambizione di qualunque governo: una formidabile arma di
ricatto per costringere le nazioni ad accettare qualsivoglia Legge,
qualsivoglia manovra, qualunque forma di decreto, pena l’entrata
immediata in uno scenario di guerra vera, non più invisibile..
Comprendere,
capire, l’esatto scenario, è utile per lavorare tutti insieme nel
tentativo di disinnescare l’atmosfera di guerra che l’oligarchia
finanziaria planetaria sta diffondendo su tutto il pianeta..
Il
primo passo consiste nel combattere, denunciare e smascherare ogni
tentativo, anche infantile, di spingere verso “guerre di civiltà”
o ancora peggio “guerre di religione”.
Gli
ebrei, i cristiani, i mussulmani, non c’entrano nulla.
Nessuno
di loro è responsabile di ciò che sta accadendo.
E
chi spinge verso l’odio per gli ebrei, l’odio per i cattolici o
l’odio per i mussulmani è un cretino, un imbecille, un
irresponsabile o un criminale. A voi la scelta. Forse addirittura
tutti e quattro.
Aver
presentato l’intervista di Kissinger come una notizia fresca non è
né giornalismo né informazione. Poiché il teatro è pericoloso,
sarebbe il caso che i dilettanti si astenessero da occuparsi di
questioni che ignorano. E per onor di patria mi astengo dal citare i
nomi dei siti e delle persone che hanno diffuso tale
disinformazione.
2).
Perché tutto ciò non è stato reso pubblico nel dicembre del 2010
quando si stava verificando? Perché in Europa non se ne
poteva parlare, perché era già partito l’ordine e stavano
scaldando i motori degli aerei per andare bombardare la Lybia. Se
gli italiani avessero saputo, allora, è molto probabile si sarebbe
diffuso malumore, proteste, interrogazioni parlamentari, discussioni
e forse l’Italia si sarebbe astenuta. Era meglio che si
occupassero delle notti sporcaccione del premier, la cui figura si
dimostrò utilissima e preziosa in quel frangente. Non più utile
affatto a giugno, a guerra inoltrata e già vinta, quando gli
comunicarono l’ordine di defenestrare La Russa perché era
d’impaccio e doveva essere sotituito dal comandante generale della
Nato, ammiraglio Di Paola, con un totale ricambio della struttura
della difesa in Italia. Come regolarmente avvenne il 10
novembre del 2011. La Russa fece i capricci e si incaponì. Era
convinto di essere un “potente”. Si era dimenticato di essere
semplicemente un “utile qualunque”. Secondo l’economista
canadese l’esplosione improvvisa della crisi finanziaria in Italia
nell’estate del 2011 ha avuto come scopo principale quello di
militarizzare la nazione come è avvenuto (gli italiani ancora non
se ne sono accorti). Tant’è vero che noi, oggi, siamo l’unica
nazione di tutto il mondo occidentale ad avere i generali alla
difesa. La gente, questo, neanche lo sa. E non ne comprende
l’impatto.
3).
Quella intervista di Kisssinger a se stesso esce in questi giorni in
Italia come prova di disinformazione e di capacità di manipolazione
e alterazione di qualunque notizia in rete.
Non
vi è altra ragione.
Ecco
perché era importante spiegarne i retroscena.
E’una
modalità di terrorismo mediatico subliminale.
Sfogatevi
pure su facebook mettendoci tutte le striscette che volete su
qualunque argomento e copiate/incollate ogni post che vi pare su
qualunque argomento, se non avete un briciolo di idee e di dignità
professionale. MA LASCIATE PERDERE TUTTO CIO’ CHE HA A CHE FARE E
VEDERE CON LA GUERRA. Se non sapete ciò che state dicendo, se
non sapete ciò che state facendo, meglio astenersi. C’è molto
disagio in giro, molta disperazione, molta follia, e molti, troppi
mercanti. L’Italia è un paese fragile, ormai indebolito, senza
nessun parametro culturale, privo di qualsivoglia guida
intellettuale, di punti di riferimento solidi e di sostegno. Bisogna
essere davvero molto cauti. Non pubblicate e non condividete
notizie, fotografie, immagini di scenari di guerra che coinvolgano
cristiani, ebrei o mussulmani, senza prima esservi interrogati a
lungo su ciò che state facendo. Una fotografia sbagliata, una
intervista alterata, una didascalia emotiva non accorta, in questo
momento, in Italia, può provocare danni molto gravi. Gravissimi.
Guadagnatevi
i vostri euro usando altri settori dell’immaginario collettivo,
non questo.
Siate
seri, una volta tanto.
E
umili nell’approccio.
E
molto molto cauti.
Altrimenti,
finirete, inevitabilmente, per essere identificati e definiti da chi
combatte per la libertà di tutti (se non è di tutti non è
libertà) come degli irresponsabili (a vostra insaputa) o come dei
mascalzoni a chiare lettere.
Questo
è veramente ciò che penso, in questo momento.
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