lunedì 10 settembre 2012

Monti chiede un vertice UE contro forze antieuropee e populismi.


di Italo Romano
Qualche giorno fa ho scritto del poco conosciuto Workshop Ambrosetti, annuale incontro delle élite mondiali che si tiene da trentotto anni a Cernobbio, ridente località che affaccia sul lago di Como.
La domenica appena trascorsa è stata una giornata ricca di dichiarazioni a dir poco sconcertanti. Poco è trapelato dal blindatissimo forum dei potenti, ma quel che è uscito fuori, o meglio, quel che hanno di proposito deciso di lasciar filtrare, gettandolo in pasto al marasma dell’opinione pubblica, è preoccupante e allarmante, soprattutto per la indifferenza e la calma con cui tali dichiarazioni sono state accolte dai media e dalla popolazione.
La prima di cui voglio scrivere è la proposta del premier golpista Mario Monti.
Ecco le sue parole: “C’è il rischio che mentre la costruzione europea si perfeziona, le difficoltà dell’eurozona facciano emergere grandi, crescenti e pericolosi fenomeni di rigetto nelle opinioni pubbliche dei vari Paesi con tendenze all’antagonismo e populismi che mirano alla disgregazione”. Secondo il premier, la “contrapposizione tra Paesi del Nord e del Sud dell’Europa” fa “riemergere vecchi stereotipi e vecchie tensioni: è paradossale e triste che mentre si sperava di completare l’integrazione europea si verifichi un pericoloso fenomeno opposto che mira alla disintegrazione dell’Europa. E questo avviene in quasi tutti i Paesi“.
L’idea consiste nel convocare un vertice europeo straordinario per contrastare il crescente populismo, che si trasforma in “rigetto” verso l’Europa e nel tentativo di “dis-integrazione” dell’Unione.
Secondo Mario Monti l’anti-europeismo è un ‘virus‘ che sta contagiando un po’ tutti i Paesi comunitari. E chiede ai capi di Stato e di governo di arginare, con la loro leadership, una deriva pericolosa.
Non farebbe prima a chiedersi il perchè di questo “ostruzionismo” popolare?
Mario Monti e i suoi compari conoscono bene il perchè, ma continueranno a marciare avanti verso il loro obiettivo, anche a costo di calpestare, come già peraltro fanno, i diritti dei popoli e la democrazia, ribattezzata col termine “populismo”, dispreggiativo oramai di moda per etichettare tutto ciò che si oppone al pensiero unico imposto dalla tecnocrazia.
Non esiste dibattito democratico sulla questione Europa. Si deve fare, punto. Nessuna voce fuori dal coro è ammessa, pena la condanna alla gogna mediatica e poi domani chissà anche ai lavori forzati in prigione.
Ovviamente, l’annuncio del capo del governo italiano trova l’immediata sponda di Herman Van Rompuy, illegittimo Presidente del Consiglio europeo che, accanto a lui, al termine di un incontro a margine dei lavori del Forum Ambrosetti di Cernobbio, appoggia in pieno l’idea del professore di un summit ad hoc.
Monti ha suggerito e consigliato di tenere il summit a Roma, in Campidoglio, nella sala degli Orazi e Curiazi del Palazzo dei Conservatori, la stessa dove il 25 aprile del 1957 fu firmato il Trattato di Roma e dove il 29 ottobre 2004 i rappresentanti dei 25 Paesi membri dell’Unione europea hanno firmato la Costituzione per l’Europa, antenato del più famoso Trattato di Lisbona.
Loro tengono molto alle tradizioni, sono abitudinari e molto ritualistici.
A Roma si è aperto il cerchio, con la firma del trattato che istituisce la Comunità economica europea(CEE oggi noto come Trattato sul funzionamento dell’Unione europea – TFUE), e a Roma lo stesso verrà chiuso e sigillato con la pianificazione della distruzione di tutti quei movimenti spontanei che si oppongono alla creazione forzata di un super stato centralizzato.
Dopo quasi cento anni di tentativi siamo arrivati al rush finale. Il sogno europeista delle èlite globaliste diventa sempre più concreto. Sarà una Europa dei banchieri e delle multinazionali. Assisteremo alla nasciata di un mega stato orwelliano, oligarchico e plutocratico. La democrazia sarà messa al bando e ogni opinione dissenziente sarà proibita e messa a tacere.
Una proposta del genere avrebbe dovuto scatenare l’indignazione popolare. In un paese civile e progredito si sarebbe dovuto levare un grido di disprezzo verso chi straccia, come se fosse la cosa più normale del mondo, le normali regole democratiche, per far prevalere gli interessi di un ristrettissimo numero di personaggi, oggi ai vertici del potere mondiale e in grado di decidere e imporre le proprie idee sulla testa milioni di persone.
Invece è stata solo l’ennesima “domenica delle salme“, una domenica come tante, silenziosa e terrificante.
Nella loro propaganda antirazionele i nemici della libertà inquinano sistematicamente le fonti del linguaggio per forzare le loro vittime a pensare, a sentire,ad agire nel modo in cui vogliono farli pensare, sentire, agire, essi, i manipolatori dei cervelli.
Gli antichi dittatori caddero perchè non sapevano dare ai loro soggetti sufficente “pane”, miracoli e misteri. Non possedevano un sistema efficente per la manipolazione dei cervelli. In passato liberi pensatori e rivoluzionari furono spesso prodotti della educazione più ortodossa e più osservante. Un fatto che non ci deve sorprendere perchè i metodi usati da quell’educazione erano e sono quanto mai inefficaci. Ma sotto un dittatore scientifico l’educazione funzionerà davvero e di conseguenza la maggior parte degli uomini e delle donne cresceranno nell’amore della servitù e mai sogneranno la rivoluzione. Non si vede per quale motivo dovrebbe crollare una dittatura integralmente scientifica“.

E’ un pezzetto di un saggio di Aldous Huxley facente parte della raccolta “Ritorno al mondo nuovo”. Era solo una delirante profezia ma oggi è divenuta una mostruosa realtà.
 

2 commenti:

  1. Hermes disse a Demetra che stava inaridendo il mondo seduta sul tempio di Eleusi: se non ci saranno più uomini a fare sacrifici per gli Dei, muoriremo anche noi! E' semplice farli muorire!! Sta ad ognuno di noi smettere di fare sacrifici!
    Martin Pescatore

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