venerdì 7 settembre 2012

Il grosso affare della fame.



Propongo un articolo di Tom Bawden, tradotto da Ernesto Celestini della redazione di "Comedonchischiotte" che dimostra quanto siano disumane e inaccettabili le condotte di banche e istituti d'affari che speculano sulla carne viva delle persone e pur di ottenere qualche lauto guadagno non si preoccupano minimamente delle conseguenze che le loro azioni provocano sulla vita di milioni di persone. Poi ancora qualcuno cerca di domandarsi (e di darsi una spiegazione) alla fame nel mondo, alle crisi alimentari africane, alle rivolte popolari dei paesi poveri, alla morte a milioni di bambini denutriti e ammalati dei paesi del Terzo Mondo. Una vergogna spacciata per affari, finanza, mercato. 

Francesco Salistrari

Ecco l'articolo:

LA BARCLAYS HA GUADAGNATO MEZZO MILIARDO CON LE SCOMMESSE SULLA CRISI ALIMENTARE

e rivela senza vergogna di essere tra i più efficienti degli speculatori, mentre milioni di esseri umani muoiono di fame.


DI TOM BAWDEN www.independent.co.uk 

La Barclays ha guadagnato almeno mezzo miliardo di sterline in due anni speculando su generi di prima necessità come grano e soia,confermando le accuse che le banche traggono profitti profumati dalla crisi alimentare globale.
La Barclays è la banca britannica, più coinvolta nel commercio di materie prime alimentari ed è una dei tre maggiori attori globali, insieme ai giganti bancari americani Goldman Sachs e Morgan Stanley, che investono nella ricerca del “World Development Movement”.
La scorsa settimana il gigante commerciale Glencore è stato attaccato per aver detto che la crisi alimentare globale e l’aumento dei prezzi sono una "buona" opportunità di business.
Il grado di coinvolgimento della Barclays nella speculazione alimentare è venuto alla luce guardando i numeri della Banca Mondiale che dimostrano che i prezzi degli alimentari, a livello mondiale, hanno toccato il massimo storico nel mese di luglio, a causa degli scarsi raccolti negli Stati Uniti e in Russia e hanno registrato un aumento senza precedenti, del 10% in un solo mese.

Il fatto che anche una sola banca sia coinvolta nei mercati agricoli fa crescere le preoccupazioni che la speculazione alimentare potrebbe contribuire a spingere i prezzi base tanto in alto da innescare un'ondata di rivolte nei paesi più poveri del mondo, perché i prezzi raggiungerebbero livelli non più alla portata delle loro popolazioni.
E nemmeno il Regno Unito è sfuggito all’aumento dei costi dei prodotti alimentari. Secondo l'Ufficio Nazionale di Statistica, negli ultimi sette anni i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati in media del 37,9 per cento, per il presentarsi di una domanda sempre più ricca e crescente di alimentazione da parte di una popolazione mondiale in aumento.
Oli e grassi sono aumentati del 63 % nel Regno Unito in questo periodo, i prezzi del pesce del 50,9 %, pane e cereali del 36,7 %, la carne del 34,5 % , e le verdure del 41,3 %. Nel mese di aprile, la media dei prezzi dei prodotti alimentari britannici è aumentata del 4,2 % cento rispetto a un anno prima.
Rob Nash, consulente del settore privato di Oxfam, ha dichiarato: "Il mercato alimentare sta diventando un parco giochi per gli investitori, piuttosto che un luogo di mercato per gli agricoltori. La tendenza dei grandi investitori a scommettere sui prezzi alimentari sta trasformando il cibo in un asset finanziario, che può esasperare il rischio di picchi dei prezzi che colpiscono i più poveri."
Il Rapporto sul Movimento dello sviluppo mondiale stima che nel 2010 e nel 2011 la Barclays ha guadagnato 529 milioni di sterline dalle sue "attività speculative sugli alimentari". La Barclays ha guadagnato 340 milioni nel 2010, per le sue speculazioni sui prezzi al rialzo di prodotti agricoli di base come mais, frumento e soia sono. L'anno dopo, la banca ha guadagnato meno - solo 189 milioni – perché i prezzi sono scesi - ha detto il WDM.
Le entrate di Barclays e di altre banche, che derivano da negoziazione di qualsiasi cosa, dal grano e mais al caffè e cacao, si prevedono in aumento anche quest'anno, con prezzi ancora una volta in rialzo. I prezzi del mais sono aumentati del 45 % dall'inizio di giugno e il grano ha fatto un salto del 30 %.
La Barclays fa la maggior parte delle sue "speculazioni alimentari" con la creazione e la gestione di fondi che raccolgono e investono il denaro dei fondi pensione, delle compagnie di assicurazione e di gente facoltosa per comprare una varietà di prodotti agricoli pagando in cambio tutte le spese e le commissioni. La banca ammette di non investire denaro proprio in questi prodotti.
Da quando la deregolamentazione nel 2000 ha permesso la creazione di questi fondi, gli istituti come la Barclays hanno incanalato complessivamente la sorprendente cifra di US$ 200 miliardi (£ 126bn) di denaro contante verso investimenti in prodotti agricoli - secondo la Commissione Commodity Futures Trading US.
Il predominio della Barclays nel commercio di materie prime è dovuto al suo ex amministratore delegatoBob Diamond, che era il banchiere più pagato in Gran Bretagna fino a quando non è stato costretto a dare le dimissioni il mese scorso a seguito di una multa di £ 290 milioni per il tentativo di manipolare il tasso di interesse Libor. Come capo della Barclays Capital ha potenziato il commercio in prodotti agricoli.
Trattare con il riconosciuto mal di testa che provocano le speculazioni ad alto livello sul cibo sarà un altro lavoro già contenuto nel gonfio portafoglio di Antony Jenkins, che, giovedì scorso, è stato promosso alla successione di Diamond.
Christine Haigh, responsabile politica delle campagne del World Development Movement e uno degli analisti-ricercatori, hanno dichiarato:
"Non c'è dubbio che il più grande giocatore sui mercati delle materie prime di tutto il Regno Unito speri che quest'anno possa fare più utili con l'aumento dei prezzi alimentari anche se il suo comportamento rischia di alimentare una bolla speculativa che provoca fame e povertà per milioni di persone tra le più povere del mondo."
Le banche e i fondi speculativi in genere sostengono che la speculazione non fa quasi nessuna differenza sulla volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari e che, su questa relazione, non è stato provato nessun collegamento definitivo. La Barclays ha rifiutato di fare commenti su quanto denaro ha già guadagnato con il commercio di prodotti agricoli.
La banca ha difeso il suo operato, sottolineando che il commercio dei cosiddetti “future” - un accordo per acquistare o vendere una certa quantità di un prodotto, ad un prezzo determinato in una data convenuta - ha aiutato le parti, come agricoltori o panettieri a coprirsi dal rischio di salita o di discesa dei prezzi. "I nostri clienti sono società di investimento, produttori e consumatori, che, tra le altre cose, cercano il nostro aiuto per gestire i rischi."
La Barclays ha anche rifiutato di commentare se ha pensato che enormi speculazioni possano spingere i prezzi e la volatilità verso l’alto. Un portavoce ha detto: "Ci rendiamo conto che c'è una percezione che l’entrata nei mercati dei future agricoli da parte di alcuni attori interessati possa influenzare indebitamente i prezzi delle materie prime. Infatti, continuiamo a monitorare attentamente le tendenze del mercato e le ricerche in atto su questo tema. ".
Analisti di Barclays Capital hanno ammesso, in una nota ai clienti nel mese di febbraio, che la speculazione ha spinto in alto i prezzi. La Barclays ha detto: "Il secondo driver chiave è che gli investitori sulle materie prime hanno ricominciato a mettere soldi nelle commodities delle materie prime quando all'inizio del 2012 il settore era pesantemente sottoesposto."
Gli altri driver sono lo stato della "salute dell'economia globale" "il tempo e la geopolitica".


Fonte: 
http://www.independent.co.uk
Link: 
http://www.independent.co.uk/news/business/news/barclays-makes-500m-betting-on-food-crisis-8100011.html 

Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di ERNESTO CELESTINI



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