DI
MAURIZIO BLONDET
rischiocalcolato.it
“Chi
uccide il tiranno è lodato e merita un premio”
san
Tommaso d’Aquino
“L’albero
della libertà deve essere annaffiato di tanto in tanto dal sangue
dei patrioti e dei tiranni. E’ il suo concime naturale”.
Thomas
Jefferson
Signori,
abbiamo dato come “diritto acquisito” la libertà
dall’oppressione. Invece , si tratta di una conquista che si deve
strappare agli oppressori, facendo loro paura. Ed anche peggio:
Tommaso d’Aquino, un santo, non considera omicidio l’uccisione
del tiranno. Oggi, i tiranni e oppressori sono numerosissimi e
insaziabili del nostro denaro: sono i politici che abbiamo votato e i
loro compari imbucati nel settore pubblico. con mezzi legali non è
possibile cacciarli dal poteere, perchè costoro hanno “occupato”
la legalità: si aumentano gli stipendi “per legge” (la votano
loro), rigettano i tagli “per legge”, tormentano noi cittadini
con la burocrazia, ci perseguitano chiamandoci evasori, ed è tutto
legale. Noi cittadini, che li paghiamo, siamo sottoposti a soprusi,
punizioni arbitrarie intollerabili.
Equitalia
può bloccarci i conti correnti e le carte di credito, sequestrarci
automezzi ed altri beni, senza nemmeno avvertirci: non esiste più il
diritto di proprietà in Italia. Le pubbliche
persecuzioni hanno portato al suicidio decine di imprendotori, e
tutto “legalmente”. La democrazia di fatto non esiste più:
i nostri politici hanno ceduto la sovranità popolare che gli avevamo
delegato, all’eurocrazia di Bruxelles e alla Bce, entrambi
organi non-eletti, fattidi individui coooptati non sappiamo come. E
alla fine hanno ceduto il loro “dovere” di governare ad un
gruppo di “tecnici” guidati da un presidente della Commissione
Trilaterale e da banchieri, a loro volta agli ordini di uno
speculatore di Goldman Sachs, Mario Draghi, e di governi
stranieri (Berlino). Logica e giustizia voleva che i nostri
politici, dopo aver così auto-certificato la loro nullità e
inutilità, se ne tornassero a casa. Invece, hanno mantenuto
per sé una sola “sovranità”: quella di aumentarsi gli
emolumenti a piacere, e di arraffare “contibuti elettorali” e “ai
gruppi” che costano miliardi. Con voto unanime, quindi del tutto
“legale”.
Il
supremo tempio del diritto, la Corte Costituzionale, come
abbiamo visto, ha dichiarato incostituzionale il taglio degli
stipendi loro (400-600 mila euro annui) e degli altri miliardari di
stato. La magistratura gode di una totale impunità,
e può commettere gravissimi soprusi contro la libertà
dei cittadini. Ne elenco tre: intercettare chiunque in
qualunque momento, come il vecchio Kgb sovietico. Incarcerare
preventivamente innocenti (Kgb). Scegliere come testimoni
privilegiati dei criminali comprovati e già giudicati, i “pentiti”
(definiti non a caso “collaboratori di giustizia” e
stipenditi: in pratica diventano funzionari ausiliari della
magistratura) dando loro la libertà di accusare calunniosamente gli
avversari politici dei giudici, senz a obbligo di
portare prove oggettive. Basta la parola di criminali, meglio
se pluriomicidi mafiosi. La parola di testimoni onesti, invece,
non vale nulla senza i “riscontri oggettivi”.
Quando
la volontà del popolo s’è espressa con inequivocabile
chiarezza e con “referendum”, dichiarando sua volontà
di votare col sistema di voto maggioritario, la responsabilità
civile dei giudici, l’annullamento del finanziamento pubblico dei
partiti – tutto il sistema “democratico” e
“legale” s’è adoperato per calpestarla. Non
abbiamo il voto maggioritario, ma un proporzionale corretto, perchè
faceva comodo a loro. I magistrati non pagano i loro errori. I
partiti, sappiamo come continuano ad arraffare impunemente.
Eppure
il referendum è il mezzo più legale e legittimo della volontà
popolare, scritto nella Costituzione. Chi doveva farlo rispettare? Il
presidente della repubblica, la Corte Costituzionale. Non
hanno fatto nulla. LA volontà popolare espressa
costituzionalmente è stata calpestata, e loro l’hanno lasciata
calpestare. Perchè sono parte del potere occupante, del sistema di
Dispotismo che si autonomina “democrazia”.
Ebbene:
questo avviene perchè siamo stati troppo passivi. Perchè a
molti di noi faceva comodo, molti hannno ricevuto qualche beneficio d
alla “legalità sequestrata”, la maggioranza per paura: questi
oppressori, come tutti gli oppressori, si sono anche
accaparrati la forza pubblica ed esercitano la violenza contro di
noi. Molti cittadini, probabilmente, pensano sia
“illegale” sbattere fuori ccon la forza questi mascalzoni.
E’ un dovere.
C’era
un articolo (art.50 secondo comma) che lo dichiarava, nella
bozza della nostra Costituzione: “Quando
i poteri pubblici violino le libertà fondamentali ed i diritti
garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è
diritto e dovere del cittadino”. Questa
frase fu proposta dai democristiani, Dossetti e Moro, nel
1947. Fu in seguito cancellata perchè la guerra fredda
infuriava, e si temeva desse un’arma in più al più potente
partito comunista dell’Occidente (già allora metà del
nostro popolo, della libertà se ne fotteva: era pronta a darla a
Mosca). Ma ciò non significa che la resistenza
all’oppressione sia diventata illegale. Al contrario, è una
conseguenza diretta della sovranità popolare: chi ha “occupato”
i poteri pubblici e li gestisce in modo da violare i diritti
fondamentali dei cittadini, deve essere cacciato. Noi cittadini
viviamo, ormai è chiaro, sotto occupazione. Spogliati da un
occupante, che non ha il minimo interesse alla prosperità
comune, alla giustizia e all’equità. Bisogna re-imparare a
resistere. E’ dura, saremo minoranza, dovremo entrare
in clandestinità, rischiamo il carcere (preventivo, ossia la
tortura), la persecuzione giudiziaria e fiscale. Ma se non ci
ribelliamo, ci faranno sempre eggio.
L’albero
della libertà deve essere annaffiato di tanto in tanto dal
sangue dei patrioti e dei tiranni. E’ il suo concime
naturale.
finalmente la capiscono anche gli intellettuali! Troppo tardi...
RispondiEliminaMartin Pescatore
probabilmente....
Eliminaè davvero triste.