mercoledì 12 giugno 2013

La fine della grande illusione.

di Italo Romano

Il capital/liberismo, ha prodotto talmente tanti danni all’individuo, all’ambiente e all’eco/sistema tutto, da avere reso vano ogni altro presunto vantaggio.
Se per assurdo dovessimo stimare i costi relativi, alla bonifica di tutti i territori e delle acque del pianeta, disastrati dall’inquinamento, dalla contaminazione e dalla dispersione di scorie rifiuti tossici, non basterebbe tutto l’oro del mondo e 100 anni di lavoro.
Questa mia considerazione la dice lunga sull’attuale stato delle cose, dal quale si può uscire solo a patto, che si sospenda, oggi stesso, ogni tipo di produzione industriale, in un’opera di riconversione radicale e pragmatica, che riporti l’uomo alle sue origini, e primigenie ragioni.
Siamo poi talmente assuefatti, all’illegalità, al sopruso, al ricatto, al raggiro e all’intimidazione che, da tempo, sono divenuti i tratti caratteriali della “moderna” cultura liberista, assimilati come nuove regole relazionali.

La paura di ritorsioni, che va dal licenziamento del semplice operaio, fino alla minaccia di morte di un conduttore televisivo, di un giornalista, scrittore, di un pentito di mafia o di un giudice e suoi famigliari, hanno avvolto il nostro paese dentro un velo di totale omertà, degna del peggiore regime.

Pensare e tentare di rovesciare un tale Sistema, attraverso un’azione democratica fatta di leggi e di regole, al fine di ripristinare principi, valori e il comune buon senso, non solo è impraticabile (per i motivi sopra addotti), ma direi, semplicemente fantasioso.
Solo una sana rivoluzione popolare, riuscirà a porre fine a una tale ingiustizia e ristabilire l’ordine delle cose.

Viviamo in un mondo al contrario dove, mistificazione e menzogna, sono state adottate da tutti a regola e pratica relazionale. Una società pervertita che ha investito ogni suo sforzo, sulla profanazione e sulla violazione di ogni principio, valore, limite e confine, per rendere più appetibile e fruibile, la sua mercanzia insanguinata.

La locuzione “certezza scientifica”, del resto, descrive con efficacia il contrasto logico di una tale affermazione, codificandola a buon diritto, fra la sconfinata categoria degli ossimori moderni.

Questo relativismo etico e di valori, che ha caratterizzato la nostra epoca, è il risultato di una completa mancanza di volontà, di consapevolezza e discernimento – risultato ultimo di un’opera di lavaggio mentale e di plagio di massa, da avere azzerato in noi, ogni elementare parametro di riferimento, critico e di comparazione.

Ciò che sta accadendo nel mondo intero, non è dunque una normale crisi, fisiologia a fattori di natura economico/finanziaria, ma la fine logica di un Sistema, di un’Epoca che ha scommesso e investito ogni sua risorsa ed energia, sull’interesse particolare, sulla soddisfazione di ogni impulso malsano, vizio e perversione, mercificati a fronte della dignità altrui, di principi etici e scale di valori. La fine della grande illusione!

Ergo, nessuna ipotetica “crescita, ricerca e sviluppo”, potranno mai sanare una tale tragica circostanza, ma solo prolungare, ancora per un po, questa dolorosa agonia.

C’è un solo e unico modo, al fine di rimediare, almeno in parte, agli effetti apocalittici che innescherà il prossimo crollo del Sistema Liberista: RITORNARE ALLA TERRA, riconvertendo la “peggiore industria” (chimica in primis), in posti di lavoro pulito e morale – in agricoltura biologica e attività connesse – nella manualità e nell’artigianato. E’ tutto qui, molto semplice e normale, ma straordinariamente reale e fattibile!

Oggi, il futuro dei nostri figli e nipoti si colloca in quel luminoso passato che noi, come alieni venuti da un’altra galassia, abbiamo mortificato e demonizzato, per rincorrere le lusinghe delle seducenti sirene della “modernità”, della nostra vanità e di uno sfrenato egoismo masochista.
Ci sarebbe tanto altro da aggiungere, ma non è più il tempo!


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