lunedì 10 giugno 2013

Il mea culpa dei carnefici.

di Giorgio (Comedonchisciotte.org)

La Grecia sta per esplodere. Ormai è questione di mesi. Il boato si sentirà forte in tutto il mondo. L'unica incognita sta nel chiedersi se l'esplosione distruggerà il popolo greco, oppure se sarà un segnale di rinascita per tutti i popoli europei.

L'odio fa a gara con la rabbia. La disperazione con la ragione. Un dato su tutti: durante gli ultimi due anni il tasso di mortalità è maggiore di quello delle nascite. E' la prima volta dopo la 2a Guerra Mondiale. Si può parlare di genocidio o no? Per il resto, il reddito è giù del 25% e la disoccupazione vola al 27%, non parliamo di quella dei giovani. Tra poco salterà il sistema pensionistico e quello della Previdenza Sociale in generale.

In questo contesto da incubo arriva il rapporto interno “strettamente confidenziale” del FMI (cr13156.pdf ) a dire ciò che viene sintetizzato nel titolo dell'articolo del Telegraph ma che ogni persona di buon senso conosceva già:

http://www.telegraph.co.uk/finance/financialcrisis/10101660/EU-put-eurozone-safety-before-Greece-during-bailout-IMF-report-claims.html

“L'Unione Europea ha messo il salvataggio dell'eurozona prima della Grecia”. Vale a dire il salvataggio dell'euro prima della vita degli umani.

Una descrizione meno impegnativa si può trovare qui:

http://keynesblog.com/2013/06/07/il-fantasma-di-keynes-turba-i-sonni-del-fmi-ma-non-della-bce/

Nel suo rapporto il FMI corregge le sue stime per il 2012 come segue: il PIL da -6% a -6,4%, gli investimenti da -14,4% a -19,2%, la produzione da -7% a -7,7%. E c'è da credere che, data la dimostrata incapacità nell'amministrare la crisi greca, le stime siano ancora ottimistiche.

Dal rapporto risulta che “hanno sbagliato gli indici”, che “non hanno previsto una contrazione cosi forte”, che “non si aspettavano un tasso di disoccupazione così alto”, perfino che “non si immaginavano il sorgere di partiti neonazisti”. Insomma, loro avevano tutte le buone intenzioni ma, si sa, l'economia, dal momento che non è più una scienza ma un credo fondamentalista, è diventata una brutta bestia. Come la scultura del toro vicino a Wall Street.

Viene per la prima volta ammesso che i due anni di ritardo della ristrutturazione del debito sono serviti a trasferire il peso dalle banche private ai governi europei e al FMI stesso. E che la collaborazione del FMI con la Commissione Europea non era delle più brillanti. Tra l'altro si dice che il FMI non poteva consultarsi con il governo greco ma solo con la commissione. Certo, perché quello “greco” solo governo non era. Una sgangherata (miracolosamente però sempre in piedi) combriccola di personaggi che hanno le mani sporche e l'anima nera.

Ma, cosa più importante, e anche per essere onesti, bisogna aggiungere che il FMI sostiene che la sua prima proposta al governo greco era la ristrutturazione immediata del debito (con il relativo hair-cut) sul modello seguito in Uruguay nel 2004 e in Giamaica nel 2011. Questa proposta però fu tolta dal tavolo dei negoziati perché considerata dal governo “greco” “una... linea rossa non oltrepassabile”! Quindi il ragionamento del FMI è che siccome non era stata seguita la regola fondamentale in casi del genere, è logico che in seguito siano stati commessi degli errori. Infatti, nel rapporto si legge: “Dal momento che questa possibilità era stata esclusa, la Grecia aveva due scelte:
1) “il default” (che nel gergo mediatico è stato battezzato “fallimento disordinato” il che non è affatto vero, per l'economia default significa “cessazione dei pagamenti verso il creditore”), oppure
“2) seguire un programma FINGENDO che con questo programma il debito possa diventare sostenibile. Perché questo era l'unico modo per salvare le banche e l'economia europea”. Inutile dire quale soluzione si adottò.

Che cosa dice in pratica il FMI? Dice che il governo “greco” (sotto il diktat europeo) ha preferito la svalutazione interna per salvare le banche private d'Europa e l'euro. E, si sa, l'ha fatto con il massimo rumore possibile per facilitare loschi affari di speculazione, mentre, in sintonia con i media e i giornali di regime di tutta Europa, bollava il popolo greco di epiteti tipo “lazzaroni” e “ladri”. “Sono il premier di un popolo di corrotti” è la frase usata dall'allora primo ministro George Papandreou (in Grecia detto “GAP” dato il nome Andreas del padre) in una conferenza all'estero.

Constatata dunque l'inutile cura da cavallo imposta sui greci per amor dell'euro (quindi delle banche) si è acceso il “dibattito” delle solite chiacchiere: Dalle analisi “obbiettive” come questa

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-06-05/ammette-sono-stati-commessi-183544.shtml?uuid=AbgxaT2H

fino a quelle “redentrici” del popolino che si prende la sua rivincita, mentre vengono presentati come dei profeti non ascoltati tutti coloro che la cura da cavallo l'hanno imposta da veri sadici ma che ora si sentono “rivendicati”.

http://www.forexinfo.it/La-Grecia-non-perdona-il-mea-culpa

Senza dimenticare la morale però: “Le misure greche? Ancora valide”

http://www.formiche.net/2013/06/06/grecia-troika-austerity-fmi-rehn-draghi/

Forse ci sarà qualcuno che penserà “certo, una cosa brutta, ma almeno l'euro e l'Europa sono salvi”. Gli ricorderò una sola cosa: Quando nel 2011 si facevano questi ragionamenti la Germania cresceva del 4 o 5%. Oggi, l'Europa è sotto zero e la Germania vanta la vertiginosa crescita del 0,1%.

L'euro è la tomba dei popoli indipendentemente da longitudini o latitudini.

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