DI CHEMS EDDINE CHITOUR
mondialisation.ca
“Allo scopo di governare e controllare una popolazione con mezzi diversi dalla violenza, bisogna ottenere il il suo consenso per mezzo degli strumenti ideologici dello Stato: il sistema educativo, il divertimento, la religione, il sistema politico...”
Louis Althusser
A partire da una ventina d'anni, la sociologia ha iniziato a esplorare un dominio rimasto a lungo misterioso, vedi tabù, quello della determinazione sociologica di un individuo per la quale le sue scelte sono dettate dalla natura o sono il risultato di un costrutto sociale.
“La teoria queer o teoria del genere è una teoria sociologica nata negli Stati Uniti all'inizio degli anni 90 del 1900.
Questa teoria che critica principalmente l'idea che il genere e l'orientamento sessuale sarebbero determinati geneticamente, argomentando che la sessualità ma anche il genere sociale (maschile o femminile) di un individuo non è determinato esclusivamente dal suo sesso biologico ma da tutto un contesto socio-culturale e dalle vicende personali. Questa teoria differenzia dunque sesso e genere (maschile/femminile) di un individuo in relazione a una società che tenderebbe a considerare come anormali gli individui che non si situano nella normalità di una eterosessualità percepita come naturale e innata, con un genere che dipende dal sesso acquisito alla nascita. Appoggiandosi all'idea della femminista Simone de Beauvoir che “non si nasce femmina, lo si diventa”, Judith Burler è stata la prima teorica queer ad abbordare l'idea della separazione tra sesso e genere. La teoria queer privilegia l'identità piuttosto che lo schema normativo di una società che prevede la differenziazione sessuale come punto costitutivo di una divisione binaria tra individui, essa considera il genere come un costrutto e non come un fatto naturale, e si interessa alla maniera per cui un'identità di genere può essere il risultato di una costruzione sociale. (1)
Da dove veniamo?
Prima di affrontare a fondo le conseguenze di questa mutazione sociologica dell'umanità. La scienza ci dice che il nostro più lontano antenato viveva ben 7 milioni di anni fa. Come le datazioni relative lasciano supporre, l'utilizzo del metodo di datazione assoluta all'isotopo conferma che uno dei possibili antenati dell'uomo trovato in Ciad nel 2001, Toumai, viveva circa ben 7 milioni d'anni fa. Toumai era davvero un ominide o si tratta di una scimmia, come lascia pensare il volume della sua scatola cranica? L'evoluzione dell'uomo è molto spesso paragonata visualmente a un cespuglio: più ci si allontana nel tempo, più il numero di individui diminuisce verso Homo Sapiens, una specie “fortunata”. E' quindi una “fortuna” che uno dei rami si sia sviluppato verso l'Homo Sapiens! Senza questo caso, la terra non potrebbe essere popolata che da scimpanzé” (2)
Perché l'uomo ha preso un'avanzata decisiva sui suoi cugini scimmie?
“Allo scopo di governare e controllare una popolazione con mezzi diversi dalla violenza, bisogna ottenere il il suo consenso per mezzo degli strumenti ideologici dello Stato: il sistema educativo, il divertimento, la religione, il sistema politico...”
Louis Althusser
A partire da una ventina d'anni, la sociologia ha iniziato a esplorare un dominio rimasto a lungo misterioso, vedi tabù, quello della determinazione sociologica di un individuo per la quale le sue scelte sono dettate dalla natura o sono il risultato di un costrutto sociale.
“La teoria queer o teoria del genere è una teoria sociologica nata negli Stati Uniti all'inizio degli anni 90 del 1900.
Questa teoria che critica principalmente l'idea che il genere e l'orientamento sessuale sarebbero determinati geneticamente, argomentando che la sessualità ma anche il genere sociale (maschile o femminile) di un individuo non è determinato esclusivamente dal suo sesso biologico ma da tutto un contesto socio-culturale e dalle vicende personali. Questa teoria differenzia dunque sesso e genere (maschile/femminile) di un individuo in relazione a una società che tenderebbe a considerare come anormali gli individui che non si situano nella normalità di una eterosessualità percepita come naturale e innata, con un genere che dipende dal sesso acquisito alla nascita. Appoggiandosi all'idea della femminista Simone de Beauvoir che “non si nasce femmina, lo si diventa”, Judith Burler è stata la prima teorica queer ad abbordare l'idea della separazione tra sesso e genere. La teoria queer privilegia l'identità piuttosto che lo schema normativo di una società che prevede la differenziazione sessuale come punto costitutivo di una divisione binaria tra individui, essa considera il genere come un costrutto e non come un fatto naturale, e si interessa alla maniera per cui un'identità di genere può essere il risultato di una costruzione sociale. (1)
Da dove veniamo?
Prima di affrontare a fondo le conseguenze di questa mutazione sociologica dell'umanità. La scienza ci dice che il nostro più lontano antenato viveva ben 7 milioni di anni fa. Come le datazioni relative lasciano supporre, l'utilizzo del metodo di datazione assoluta all'isotopo conferma che uno dei possibili antenati dell'uomo trovato in Ciad nel 2001, Toumai, viveva circa ben 7 milioni d'anni fa. Toumai era davvero un ominide o si tratta di una scimmia, come lascia pensare il volume della sua scatola cranica? L'evoluzione dell'uomo è molto spesso paragonata visualmente a un cespuglio: più ci si allontana nel tempo, più il numero di individui diminuisce verso Homo Sapiens, una specie “fortunata”. E' quindi una “fortuna” che uno dei rami si sia sviluppato verso l'Homo Sapiens! Senza questo caso, la terra non potrebbe essere popolata che da scimpanzé” (2)
Perché l'uomo ha preso un'avanzata decisiva sui suoi cugini scimmie?
Per la scienza “gli umani hanno conosciuto un'evoluzione delle loro attitudini cognitive non a seguito di qualche mutazione accidentale ma per l'operazione di una molto grande quantità di mutazioni nelle condizioni di selezione eccezionalmente intense favorendo attitudini cognitive più complesse” ha dichiarato Bruce Lahn, professore all'Università di Chicago. “Noi abbiamo la tendenza di considerare la nostra specie come differente, situandola al punto più alto della catena alimentare; c'è qualche fondamento in questo” aggiunge. L'evoluzione umana, poiché necessita di un gran numero di mutazioni che coinvolgono un elevato numero di geni, sarebbe il frutto di un processo unico. “Raggiungere così tanto in un lasso di tempo così corto, qualche decina di milioni d'anni, richiede un processo selettivo che sarebbe molto differente dal punto di vista del processo abituale d'acquisto di tratti biologici”. La tendenza evolutiva si sarebbe trasformata tutto ad un tratto in un vincolo in occasione dell'evoluzione umana. (3)Perché? Cosa ha fatto sì che la specie umana fosse, per così dire, così viziata? La scienza non risponde, constata. Certi pensatori non impediscono di pensare a un “sintonizzatore trascendente”.
La teoria del Genere avanza.
Questa deviazione dalle origini ci permette di passare più rapidamente all'avventura umana civilizzatrice per arrivare a questo inizio di XXI secolo dove i riferimenti sociologici che si sono sedimentati lungo dei millenni vengono rimessi in causa. La deriva del costruito in relazione all'innato – ciò che Madre Natura ci ha lasciato in eredità porta a derive che aprono la porta a uno sconvolgimento fondamentale delle società occidentali, e con gran ritardo sulle altre società ancora “primitive” nel senso dello sviluppo, sinonimo di sfacelo del nucleo familiare tradizionale in occidente. Così, si impara ad esempio che in Svezia “molti asili mettono in pratica la teoria del genere: una coppia educa il figlio senza rivelargli il sesso. Bambina o bambino? Non si sa. Nel 2009, una coppia di svedesi scatenava una polemica indicando che non voleva rivelare il sesso del figlio di 2 anni “ noi vogliamo che Pop cresca liberamente, e non nella gabbia di un genere specifico”, hanno raccontato i suoi genitori al quotidiano Svenska Dagbladet.” (4)
La teoria dei generi è diventata molto più seducente, e quindi problematica, da quando si è impegnata a sostenere una totale decostruzione del legame sesso/genere, ma ugualmente delle categorie “genere”. Si tratta di fare lo stesso spazio alle situazioni che non trovano il loro spazio nelle categorie storiche. (…) Nella recente risoluzione del Parlamento Europeo del 12 dicembre 2012 sulla situazione dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, gli eurodeputati si sono impegnati a ridefinire leggermente l'articolo 2. Questi considerano che quest'ultimo “fonda l'Unione su un insieme di valori indivisibili e universali di rispetto della dignità umana, di libertà, di democrazia, d'uguaglianza di genere, di non-discriminazione, di solidarietà. Il termine genere è citato 22 volte.” (5)
Questo cambiamento verso una nuova “civilizzazione” non si ferma qui! Per Jaques Attali, si tratta di un'evoluzione normale e irreversibile: “ Piuttosto che di opporci a un'evoluzione banale e naturale del matrimonio, è urgente di preoccuparci di permettere all'umanità di definire e proteggere il santuario della sua identità. Come sempre quando si annuncia una riforma principale, bisogna comprendere in che evoluzione sul lungo termine va a iscriversi. E la legislazione, in Francia come in altri paesi, del mariage pour tous [matrimonio omosessuale, ndt] si iscrive come un aneddoto senza importanza dentro un'evoluzione cominciata molto tempo fa: dopo aver conosciuto numerose forme di organizzazione sociale, tra cui la famiglia intesa come nucleo non è che un avatar più recente e anch'esso provvisorio, andiamo lentamente verso un'umanità unisex, in cui gli uomini e le donne sono uguali su ogni piano, compreso quello della procreazione, che non sarà più privilegio, o fardello, delle donne.” (6)
Jaques Attali fornisce diverse argomentazioni: “La richiesta di uguaglianza. Innanzitutto tra gli uomini e le donne. Poi tra gli eterosessuali e gli omosessuali. Ognuno vuole, ed è naturale, avere gli stessi diritti: lavorare, votare, sposarsi, avere dei figli. E niente potrà porre opposizione, giustamente, a questa tendenza. Ma questa uguaglianza non conduce necessariamente all'uniformità. La richiesta di libertà, conduce all'emergenza dei diritti dell'uomo e della democrazia. Spinge a rifiutare tutte le restrizioni; implica, al di la del diritto al matrimonio, lo stesso diritto al divorzio.” (6)
Per Jaques Attali, la sessualità si separerà sempre più dalla procreazione: “Più generalmente, l'apologia della libertà individuale condurrà inevitabilmente a quella della precarietà; la richiesta di immortalità, che spinge ad accettare tutte le mutazioni sociali o scientifiche permettendo di lottare contro la morte, o almeno di ritardarla. I progressi tecnici causano infatti questi valori e si orientano per soddisfarli: questo ha cominciato con la pillola, poi la procreazione medicalmente assistita, poi la gravidanza per gli altri. Il vero pericolo arriverà se non si farà attenzione alla clonazione e alla matrice artificiale, che permetteranno di concepire e far nascere dei bambini al di fuori di ogni matrice materna. E sarà molto difficile di impedirlo, perché tutto questo sarà sempre al servizio dell'uguaglianza, della libertà o de l'immortalità. Un problema sempre più grande che frena l'evoluzione dell'umanità è che l'accumulo delle conoscenze e delle capacità cognitive è limitato dalla taglia del cervello, lei stessa limitata dalla modalità con cui avviene la nascita: se il bambino nascesse da una matrice artificiale, la taglia del suo cervello non avrebbe più limite. Dopo il passaggio alla postura eretta, che ha permesso all'umanità di sorgere, questa sarebbe un'altra evoluzione radicale, alla quale tutto quello che succede oggi ci prepara. Tale è l'umanità che noi prepariamo, indipendentemente dalla nostra sessualità, attraverso l'aggiunta implicita dei nostri desideri individuali” (6)
Andiamo verso il Migliore dei Mondi di Aldous Huxley ?
In questa anomia prevedibile, dove non si sa più chi è chi, un altro dilemma dello stesso ordine è il fatto che l'uomo possa essere riparato, possa ricevere, come un'automobile, delle parti staccate da un'altra persona indifferenziata, vedi anche animali per alcune malattie. Il transumanesimo annuncia la fine dell'Unità dei popoli nella diversità e il trionfo dei modelli formattati, standardizzati, etichettati. Diventeremo dei pezzi montati in maniera intercambiabile che si restituiscono quando non funziona più? Quando degli esseri metà robot, metà uomini si posizionano come modello perfetto de la mutazione naturale dell'uomo e del robot, non si tratta più d'evoluzione ma dell'estinzione della razza umana, della sua ricchezza dovuta alla sua diversità, della perdita di identità culturali e dell'insieme delle sue manifestazioni intellettuali e artistiche. La nostra società assomiglierà sempre più al Migliore dei Mondi: gli uomini qui appartengono a una nuova razza, prodotta in provetta, e migliorata. Ma non bisogna dimenticare che, nel Migliore dei Mondi, solo gli alpha e i beta sono “migliorati”: gli altri sono dei sotto-uomini destinati a compiti fisici che, anche in una società ultra-tecnologica, rimangono indispensabili. Ma il corso della storia non si ferma qui. A ognuna delle tappe corrisponde un modello familiare, un'urbanizzazione, una forma di proprietà e una forma di potere.
Dopo il clan matriarcale, poi il clan patriarcale, la famiglia a nucleo coniugale, che ha lasciato infine posto alla famiglia monoparentale e alla scomparsa totale di ogni forma di famiglia. Presto la procreazione industriale per mezzo dell'ingegneria genetica, e l'eutanasia degli inattivi troppo costosi alla collettività (disoccupati, handicappati, pensionati...)? (7)
Ne “L'avvenire della vita” (1981) Jaques Attali scriveva già: “Dopo aver passato i 60-65 anni l'uomo vive a lungo senza produrre, e costa caro alla società. La vecchiaia è attualmente un mercato, ma non è solvente. L'eutanasia sarà uno degli strumenti essenziali delle nostre società future.” Non resteranno che gli ariani! Questo ci ricorda l'epoca delle SS-Kinder (bambini SS) del partito Nazionalsocialista tedesco? Le SS tedesche, sotto il nome di Lebensborn (fontane di vita), volevano dare vita ai bambini perfetti! Biondi, con gli occhi azzurri, avrebbero dovuto incarnare la futura élite del III Reich. Una razza superiore destinata a regnare sul mondo per mille anni... si selezionavano sulla base della razza le donne che sarebbero state ingravidate da un SS.” (8)
Secondo il professor Maffesoli, membro dell'istituto universitario di Francia: “Non c'è niente di nuovo sotto il sole. Tutto questo contiene una parte di isteria. Un po' di follia che attraversa la Francia. La credenza che è al fondamento del mito stesso del Progresso. Ma ciò di cui ci si dimentica troppo spesso, è che quest'ultimo non è che la forma profana del messianismo d'origine semita, (…) Così, significa fare un'offesa ai progressisti ricordare loro che sono in piena regressione: ritornare allo stato embrionale dell'indifferenza sessuale. Ma contro ad ogni ortodossia, bisogna saper pensare al paradosso. Nello specifico, il progressismo regressivo riposa, essenzialmente, sulla presunzione, un po' paranoica, di voler costruire il mondo così come si vorrebbe che fosse, e non adattarsi, nel bene e nel male, a quello che è.
Semplicemente, niente è già dato, tutto è costruito. (…) La natura deve essere cancellata dalla cultura.” (9)
Il professore Maffesoli rimpiange che: “Il “dono” di una ricchezza pluralista sia stata cancellata in favore di un egalitarismo senza orizzonti. (…) Ciò che è certo, è che sempre più la noia è sempre più il risultato del livellamento, del diniego del naturale è immancabilmente quello che M. Heidegger chiamava la “devastazione del mondo”. A questo si può aggiungere la devastazione degli spiriti di cui la follia attuale è una illustrazione crudele. E' in nome di un mondo a venire, lontano e perfetto, il “migliore dei mondi” in qualche sorta,che, in un unico movimento, si costruisce/distrugge la feconda diversità di ciò che esiste. Tutto questo ripone sul vecchio fantasma che vorrebbe il legame tra Progresso e felicità. Tra l'uguaglianza per tutti e il livellamento, la differenza è tenue, e il risultato è di fatto la negazione della vita, basandosi essa sullo choc delle differenze (...)” (9)
Non si può ignorare la tradizione, conclude il professor Maffesoli, poiché è garanzia della continuità della vita. Contro il fantasma “legalista” per sua natura mortifero, la concretezza della vita si accontenta di ricordare che solo il paradosso è capace di creare (…) Nella moltitudine delle leggi, causa ed effetto di una civiltà decadente, sono insensate perché esse creano un senso alla storia” (9)Conclusione
La teoria del genere è ciò che si potrebbe chiamare un vaso di Pandora e non ha ancora finito di essere aperto. Si può dire che le società occidentali invertono le loro scale di valori, distruggono i fondamenti della civilizzazione umana pazientemente stabilita da diversi millenni, come la coppia, la famiglia. Le società sono quindi attaccate da ciò che un internauta ha giustamente definito “libertarismo” che è l'altra arma “liberale” della mondializzazione. Liberare i mercati, i capitali, i lavoratori, ed ora liberare le religioni e la sessualità. Sempre nella logica che tu sei il tuo solo padrone, il tuo solo Dio e tu hai il diritto di fare ciò che vuoi.
Cosa rispondono le diverse spiritualità? Per Jaques Attali, bisogna decostruire a oltranza per ricostruire. Di fatti, egli scrive: “La parola “matrimonio”, introdotta in francese nel XII secolo, utilizzata inizialmente dalla Chiesa cattolica, è stata infine ripresa dalle autorità laiche. A livelli differenti, le religioni sono state contagiate. In Francia, la Chiesa segue senza prendere provvedimenti, in quanto al giudaismo e all'islam francese, sembra siano nell'ottica del wait and see. E' questa la più grande sfida alla quale sono confrontate le religioni che rischiano di scomparire con la teoria del genere, ora che è vietato di vietare e che per Nietzsche il “superuomo” o la “superdonna” devono elevarsi grazie al fatto che Dio è morto fino a che le stelle sono sotto di lui.
Chems Eddine Chitour, professore alla Ecole polytechnique enp-edu.dz
Fonte: www.mondialisation.ca
Link:http://www.mondialisation.ca/la-boite-de-pandore-de-la-theorie-du-genre-la-mutation-sociologique-de-lhumanite/5338435
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di BARBARA SIMONA LEVA
NOTE
1. La théorie queer Encyclopédie Wikipédia
2. Laurent Sacco, http://www.futura-sciences.com/fr/news/t/paleontologie/d/notre-plus-ancien-ancetre-vivait-bien-il-y-a-7-millions-dannees_14793/ 4. http://fr.news.yahoo.com/pop-6-ans-lenfant-su%C3%A9dois-sexe-185200284.html 170213
5. http://www.observatoiredeleurope.com/UE-Conseil-de-l-Europe-comment-la-theorie-du-gender-a-fait-son-entree-en-droit-francais_a1890.html
6. J. Attali http://www.slate.fr/story/67709 /humanite-unisexe-biologie-immortalite
7. http://matricien.org/patriarcat/histoire/mondialisme/
8. http://www.lexpress.fr/actualite/societe/ france-1944-la-fabrique-des-enfants-parfaits_763222.html
9. http://metamag.fr/metamag-1380-Aux-origines-de-la-theorie-du-%C2%ABgender%C2%BB-il-n%E2%80%99y-a-rien-de-nouveau-sous-le-soleil.html
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