Prima
di tutto una premessa:
questo articolo non è una notizia e nemmeno una previsione di quello
che potrà accadere in futuro, semplicemente vuole descrivere come ci
siano alcune
condizioni che
potrebbero portare ad una guerra
civile in Italia in
un più o meno prossimo futuro. Ma
assolutamente non
si sta dicendo che ci sarà una guerra civile o
che ci sia una probabilità più o meno certa a riguardo.
Vogliamo
analizzare la questione partendo da una metafora,
quella del classico triangolo
del fuoco, che
spiega in maniera sintetica come si sviluppa un incendio.
Come tutti sanno i tre elementi fondamentali sono il combustibile (il
materiale infiammabile), il comburente (ruolo
di solito svolto dall’ossigeno) e infine la temperatura
d’innesco (la
temperatura necessaria che provoca la reazione tra combustibile e
comburente) che è la classica scintilla che
fa scoppiare l’incendio.
Ecco,
una guerra civile essenzialmente è paragonabile ad un incendio dove
il combustibile sono le tensioni politiche,
sociali,religiose o etniche presenti in un dato stato, il comburente
è la situazione economica che può dar fiato a
queste tensioni e la scintilla è un grave evento più
o meno inaspettato che fa esplodere tutte le tensioni esistenti.
E
tutti questi fattori economici, sopra descritti, sono tutte
condizioni che anche nella Storia recente sono state alla base di
rivoluzioni, colpi di stato e guerre civili. Un esempio tra quelli
più famosi è la Rivoluzione Francese scoppiata a seguito di
una fortissima crisi economica e all’aumento delle tasse.
Ora
invece elenchiamo tutti i combustibili presenti nella situazione
italiana, quindi tutte le tensioni presenti attualmente:
1)
Stallo politico: come sappiamo dalle ultime elezioni è uscito
un risultato che porterà ad un Senato ingovernabile e
attualmente non c’è nessuna intesa tra i principali soggetti
politici per evitarlo. Inoltre, essendo il Presidente della
Repubblica nel semestre bianco, non ha diritto a sciogliere le Camere
e indire nuove elezioni, quindi lo stallo può prolungarsi. E ancora,
se non ci sarà nessun accordo politico si rischia anche di non
riuscire ad eleggere il prossimo Presidente della Repubblica e
nemmeno il Presidente del Senato, rispettivamente la prima e la
seconda carica dello Stato.
2)
Proroga del governo Monti, governo tecnico o governo “inciucio”
tra PD-PDL: c’è una forte possibilità che nel caso di
mancato accordo politico si possa, seguendo il modello
belga,prorogare l’incarico del premier in carica (Monti)
oppure Napolitano, potrebbe indicare un personaggio esterno o Monti
stesso per formare un nuovo governo tecnico. Ultima ipotesi
è un accordo tra PD-PDL per un governo di unità nazionale per
fare le riforme più urgenti e poi tornare alle urne. In tutti e tre
questi casi si formerebbe un governo molto impopolare che
di fatto avrebbe stravolto il risultato elettorale e la stessa
istituzione democratica
3)
Rischio bancarotta: nel caso si confermasse lo stallo politico e
l’Italia fosse soggetta ad unattacco speculativo e alla
risalita dello spread e si dovesse ricorrere al MES o
all’OMT per finanziarsi, con la conseguente accettazione di misure
di austerità in cambio di aiuti finanziari,non ci sarebbe nessuna
carica istituzionale eletta democraticamente che possa
richiedere questi aiuti e firmare un eventuale memorandum di
misure di austerità; nel caso nessuno chieda questi aiuti, l’Italia
potrebbe anche trovarsi in bancarotta, mentre se qualcuno con un atto
di forzafirmasse la richiesta di aiuti e il memorandum, provocherebbe
probabilmente l’ira popolare.
4)
Partito Democratico spaccato: il soggetto politico più
importante, il Partito Democratico è scosso da forti
divisioni interne, nel caso si verificasse una spaccatura, il quadro
politico diventerebbe ancora più complicato e instabile. Inoltre
continuano le indagini per lo scandalo deiMonti dei Paschi di
Siena, con tutte le conseguenze che questo ha per il partito
stesso, che come tutti sanno è molto vicino a MPS.
5)
Berlusconi a rischio galera: il secondo soggetto politico più
importante, il Popolo della Libertà è invece turbato
dalle innumerevoli vicende giudiziarie del suo leader, Silvio
Berlusconi. Il 23 marzo ci sarà la sentenza che
potrebbe confermare i quattro anni di carcere e l’interdizione
dai pubblici uffici, richiesti per frode fiscale. E, cosa senza
precedenti, lo stesso Berlusconi ha convocato per la stessa data una
manifestazione contro la magistratura. Quindi esiste un
pericoloso scontro tra potere politico e potere giudiziario. E
Berlusconi farà di tutto per non finire in carcere, anche la
rivoluzione se necessaria.
6)
Movimento Cinque Stelle: il terzo soggetto politico più
importante (considerando i precedenti come leader di coalizioni), il
Movimento Cinque Stelle è un movimento che sicuramente possiamo
definire rivoluzionario, dato che vuole un radicale
cambiamento delle leggi e della struttura dello Stato italiano.
Attualmente vuole attuare la sua rivoluzione in modo pacifico,
ma se si instaurasseun governo antidemocratico o se le altre
forze politiche, con trucchi e imbrogli,cercassero di danneggiarlo
(ad esempio con lo scouting dei parlamentari a Cinque Stelle)
potrebbe anche ricorrere alla piazza. E Grillo ha la popolarità
e soprattutto anche l’audacia necessaria per farlo.
7)
Attentati e scontri sociali: recentemente i Servizi
Segreti hanno dato l’allarme sul rischio diattentati
spettacolari. Una nuova stagione di attacchi terroristici
potrebbe portare all’instaurazione di un nuovo clima di tensione e
anche a leggi liberticide.
8)
Ondata di manifestazioni: il Popolo Viola ha indetto una
manifestazione contro Berlusconi lo stesso giorno in cui il PDL ha
indetto la propria; il Movimento dei Forconi ha intenzione
l’11 marzo di iniziare una nuova stagione di proteste e di bloccare
l’intero Sud d’Italia; sicure manifestazioni
studentesche con toni ed atteggiamenti sempre più estremi e
violenti; tensioni e manifestazioni NO-TAV; scioperi e
proteste degli operai delle aziende in crisi.
9)
Esplosione socio-economica dei paesi confinanti: Spagna, Grecia,
Slovenia, Bulgaria e Cipro sono travolte da una fortissima crisi
economica e alcuni di questi paesi, soprattutto la Grecia, sono
sull’orlo di un vero e proprio conflitto sociale che
potrebbe contagiare anche la vicina Italia, già contagiata dalla
crisi dei debiti sovrani.
10)
Ingerenze straniere: Germania, Inghilterra e Stati Uniti non
esitano ad interferire sulla situazione economica e politica
italiana. Soprattutto è da tenere in considerazione la politica non
filo-NATO di Beppe Grillo e l’euroscetticismo dello stesso e
l’ostilità della finanza internazionale e della Germania nei
confronti di Berlusconi.
11)
Lega Nord: il movimento leghista governa le tre regione
principali del Nord: Piemonte, Lombardia e Veneto. Ricordiamo
che gridavano alla secessione ed ora governano su quasi l’intera
“Padania”.
12)
Crimine organizzato: Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra
Corona Unita non possono che ampliare le proprie fila grazie ad
una crisi economica che non lascia alla maggioranza dei giovani
meridionali nessuna prospettiva per il futuro. Come hanno ricordato i
Servizi Segreti, la Camorra dispone di una vera e propria forza
militare e in questo clima di incertezza non è da escludere un
attacco allo Stato o l’utilizzo di queste organizzazioni malavitose
da parte di soggetti politici per scopi personali.
13)
Nulla da perdere: a causa della crescente crisi economica
moltissime persone si trovano travolte dai debiti, senza un lavoro e
in una condizione di estrema disperazione. Molte di esse
potrebbero preferire la ribellione al suicidio.
Queste
sono a nostro avviso le principali tensioni, potenzialmente
esplosive, presenti in Italia. La seria differenza della nostra
situazione rispetto a Grecia e Spagna, dove si sta consumando una
crisi economica ad un livello recessivo più avanzato, è la presenza
di uno
stallo istituzionale, di un gravissimo scontro tra poteri dello
Stato, dell’uso politico della magistratura e di un clima politico
violento che è anche un’eredità della guerra civile del 1943-45.
L’unica
cosa che non possiamo enunciare è quale sarà
e se ci sarà una scintilla che ci porterà ad una
guerra civile. Possiamo fare delle ipotesi come un’eventuale
condanna definitiva per Berlusconi oppure un attentato inaspettato
oppure il colpo di mano di qualche soggetto politico o qualsiasi
altra cosa che non si può prevedere allo stato attuale. E inoltre
quali saranno gli eventuali fronti di una guerra civile? L’ipotesi
che penso possa essere più probabile è lo scenario siriano,
quindi uno schieramento governativo e legittimato contro uno
schieramento ribelle. Però è soltanto un’ipotesi su
un’altra ipotesi.
Un’ultima
riflessione personale è che un’eventuale guerra civile non va
necessariamente contro gli interessi eurocratici perché potrebbe
anche spianare la strada ad un intervento esterno in Italia, una
classica “missione di pace” a supporto del governo legittimo,
magari effettuata dall’Eurogendarmeria,
così da privare il nostro paese oltre che della sovranità economica
anche della sovranità
politica e territoriale.
A proposito rimando all’articolo “La
lunga marcia dell’Eurocrazia”.
Concludendo,
come già scritto nella premessa, non
si vuole nel modo più assoluto fare dell’allarmismo, probabilmente
non ci sarà nessuna scintilla e men che meno una guerra civile o una
rivoluzione, questo articolo vuole solo invitare alla riflessione e a
stare in allerta così da poter cogliere ulteriori segnali che
possano portare ad un’eventuale situazione di guerra interna.
Al
tempo stesso però invito a non escludere del tutto nessun scenario,
perché la Rivoluzione Francese e la Primavera Araba non vennero
annunciate da nessuno e colsero tutti di sorpresa. Ovviamente
speriamo che tutto questo non accada, perché solo di una cosa
possiamo sicuramente avere certezza: una guerra civile sarà
fatta scoppiare dai potenti ma a pagarne le conseguenze sarà il
Popolo, quindi tutti noi.
Fonte: www.wallstreetitalia.com
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