martedì 22 settembre 2009

La nostra vera anima.

A volte non esistono parole per descrivere ciò che si prova ed è difficile il solo ammettere che si sta provando qualcosa. Forse per paura di essere giudicati, di essere etichettati. Si resta in silenzio quando invece si vorrebbe dar libertà al torrente in piena del proprio cuore. Ma non è facile, non oggi, non in questa società. Perché molte volte è l'immagine quella che conta di più, più del sentimento, più di qualsiasi altra cosa. Così impariamo fin da scuola ad essere ipocriti, ad essere messi in competizione con i nostri stessi compagni di classe, in una gara folle in cui a vincere è solo la stupidità e quelli che dovrebbero essere i propri migliori alleati, si trasformano in qualcosa di diverso. Siamo abituati fin da bambini a nascondere le nostre emozioni, perché non è conveniente dire sempre quello che si pensa e se anche ciò in alcuni casi è vero, per quanto riguarda i sentimenti non è mai così.

I sentimenti sono la linfa vitale che ci sostiene, sono le emozioni che ci tengono su, sono le vibrazioni di un'anima di cui sentiamo sempre parlare ma non sappiamo cos'è. Senza renderci conto che in fondo, l'anima, quella “sostanza” immateriale che tutti venerano, altro non è se non le nostre emozioni, i nostri sentimenti appunto.

Accade così che molte volte siamo tentati di tenerceli dentro, di lasciarli sbollire, di dare un tempo al tempo che non ha senso. Accade a volte che ci vergogniamo di ciò che proviamo, che ci sembra assurdo il solo esternarlo. Senza renderci conto che in fondo stiamo facendo solo male a noi stessi. Perché non può esistere un sentimento sbagliato ed uno giusto, uno opportuno e un altro meno. La morale non è sentimento, è solo costrizione. E quindi non possono esistere sentimenti immorali, ma solo umani. Tutti, dall'odio all'invidia, dalla cattiveria alla cupidigia, anche i peggiori, fanno parte di noi e vanno accettati.

Esistono sentimenti negativi e sentimenti positivi. Ma il fatto che li proviamo, ci dice una cosa. Ci dice che siamo vivi. Negare i nostri sentimenti, vuol dire negare se stessi, la vita, la morte. Significa rinnegare ciò che ci fa esseri umani.

Molte volte sento dire che siamo superiori agli animali in quanto proviamo sentimenti. Non credo sia vero. Gli animali, sanno provare sentimenti, sanno esternarli, sanno convivere con essi, gestirli, utilizzarli ai propri scopi. Più che ergerci al di sopra di tutto, dovremmo imparare dalla natura ciò che siamo e dovremmo essere.

Per loro definizione le pulsioni negative sono tali, ma non vanno represse, vanno combattute da chi, nel genere umano, prova sentimenti positivi.

L'Amore, l'altruismo come passione, l'affetto, la complicità, la generosità, la modestia, possono sopraffare i loro opposti. Basta volerlo.

Non c'è bisogno di un codice morale. C'è solo bisogno di essere se stessi e combattere per questo.

Alla fine, il bene verrà sempre fuori.


(Francesco Salistrari, 2009)


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