venerdì 25 settembre 2009

I brividi del tempo: 21 dicembre 2012.


Se ne parla da tantissimo tempo. Se ne parlerà ancora. E' qualcosa che affascina e atterrisce, che ci mette di fronte a una serie di interrogativi sul nostro modo di vivere, di rapportarci con la natura, con il pianeta. E' qualcosa che ci mette di fronte al nostro senso di colpa e ci fa tremare dinnanzi ad un'eventuale punizione.

Sono ormai anni che il dibattito, anche scientifico, va avanti sul tema e i commenti, le interviste, gli interventi ormai non si contano più.

I più catastrofisti sono sicuri: il 2012, per essere precisi il 21 o 22 dicembre, il mondo finirà, sarà sconvolto da qualche catastrofe naturale o celeste. I meno pessimisti parlano di un cambiamento culturale e sociale di vastissima portata. Gli scettici parlano di bufala.

Ma il discorso affascina, mette paura, è innegabile. La profezia dei Maya sul 2012 è vera? E' pura superstizione? Nasconde qualcosa che ancora non comprendiamo?

I Maya sono uno dei popoli su cui, nonostante le imponenti opere monumentali, nonostante il contatto diretto della “civiltà occidentale europea” con loro nel corso dei secoli, sappiamo veramente poco. Tutti gli scritti di questa società, una delle più evolute dell'America Centrale e forse della storia umana, sono infatti stati distrutti dai “conquistadores” europei come “testi eretici” e nell'opera di evangelizzazione forzata portata avanti dalla Chiesa del tempo, tutta la cultura Maya è stata praticamente distrutta. Fino a noi sono giunti intatti, perchè sottratti miracolosamente alle fiamme, solo quattro testi, tra cui quello in cui è contenuta la profezia sul 2012.

Per la precisione, la profezia Maya più famosa è legata a doppio filo alla concezione cosmologica di questo popolo e al loro modo di calcolare il tempo. Il calendario Maya, uno dei più precisi e sofisticati sistemi di misurazione del tempo mai inventati dall'uomo (il nostro calendario al confronto è un giochetto da ragazzini di quinta elementare), considera il tempo un fenomeno ciclico. Si tratta di un calendario molto elaborato, basato su più cicli di durata diversa: il ciclo Tzolkin (calendario religioso) aveva una durata di 260 giorni; il ciclo Haab (calendario civile legato al ciclo delle stagioni) aveva una durata di 364 giorni, più il "giorno fuori dal tempo"; il Lungo computo indicava il numero di giorni dall'inizio dell'era maya.

La profezia del 2012 è precisamente associata al calcolo del Lungo Computo, che secondo la numerazione Maya, è destinato a durare per 5.125 anni e quindi destinato a concludersi appunto il 21 o 22 dicembre 2012. Il Lungo Computo in altri termini è il modo Maya per calcolare la durata delle ere (i nostri millenni) ed è basato su una serie di osservazioni astronomiche e concezioni cosmologiche per noi moderni indecifrabili se non attraverso tecnologie di osservazione avanzate.

La profezia di per se non sarebbe troppo interessante. Ma dall'analisi del calendario Maya e degli altri testi superstiti, dalla decifrazione delle iscrizioni nei templi, da ritrovamenti archeologici, da alcune coincidenze straordinarie tra alcuni cerchi nel grano apparsi negli ultimi anni e la simbologia Maya, hanno dato un risalto inaspettato ad una delle più antiche profezie del genere umano.

Ma cosa potrebbe significare la fine di un'era, nella concezione Maya? Il conteggio del Lungo Computo altro non è se non il calcolo delle ere in base allo “studio” del funzionamento dell'Universo. Basterebbe questo per dare alla “profezia” un significato funesto?

Qualcuno afferma di si. Infatti, secondo alcune teorie, la fine dell'era calcolata in base al Lungo Computo il passaggio da un'era all'altra è segnata da un cambiamento preceduto da eventi più o meno significativi che potrebbero essere rappresentati da catastrofi cosmiche, solari, terrestri. I meno pessimisti affermano che il cambiamento che si verificherà alla data del 21 dicembre 2012 sarà di carattere spirituale, un'evoluzione della specie umana che aprirà le porte ad un'era di pace e serenità sul pianeta. I meno ottimisti, ma non completamente catastrofisti, affermano che tale passaggio ad una nuova era di pace e prosperità sarà comunque favorita da un evento catastrofico di portata globale (un meteorite, una guerra mondiale ecc.).

Attualmente è assolutamente impossibile formulare una teoria che si avvicini alla realtà e questo per svariate ragioni che sono abbastanza evidenti. Resta il fatto che, secondo una delle concezioni cosmologiche e di calcolo temporale più elaborate e precise della storia umana, il 21 dicembre 2012 un'era finirà per lasciare il posto a una nuova.

Cosa ci aspetta, lo scopriremo presto.



(Francesco Salistrari, 2009)


2 commenti:

  1. Non saperi...è difficile capire sapere, quando si parla di profezie. Una cosa è certa: il 21 dicembre 2012 per i Maya finisce un'era e ne comincia un'altra. La mia speranza è che se deve succedere qualcosa...che sia positiva...
    cio.

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