di
Francesco Salistrari.
Leggendo
l'ultimo articolo di Gioele
Magaldi (qui),
interessante dall'inizio alla fine, apprendiamo tante notizie
“succose” dalle quali
estrapolare un quadro molto più netto dell'attuale
situazione politica ed economica italiana
e non solo dell'Italia.
Inoltre
leggendo l'articolo fino in fondo, con attenzione certosina,
riusciamo a farci un'idea più chiara della massoneria e di come
funzionano i circoli elitari (come il Bilderberg ad esempio) e
del ruolo che al loro interno svolgono i personaggi della nostra
politica, del mondo imprenditoriale e dei media.
Un
articolo che consiglio di leggere, non fosse altro perchè il
Magaldi, leader dell'ala democratica e progressista (Grande
Oriente Democratico, GOD) del Grande Oriente d'Italia (GOI),
ribadisce alcuni concetti sui quali molti stanno già discutendo da
tempo, nell'assoluto silenzio e isolamento mediatico e politico.
Un
passo molto interessante a questo riguardo è senz'altro questo:
“Tutto
ciò giova a chi ha speculato per mesi e mesi sulle differenze tra i
rendimenti dei vari titoli di stato delle nazioni europee (sarebbe
bastato creare degli eurobond, cioè dei titoli di stato europei
unificati, per far cessare all’istante qualsivoglia speculazione
sul famigerato SPREAD); giova a chi ha i mezzi per acquisire aziende
dei vari Paesi in crisi a prezzi di saldo; giova a chi si accinge ad
acquistare a prezzi vantaggiosi e stracciati beni e aziende di Stato
messi in vendita a quattro soldi per fare cassa e favorire amici e
amici degli amici di amministratori pubblici corrotti e infingardi;
giova a chi si accinge a speculare sulla privatizzazione di servizi
pubblici essenziali per la vita quotidiana (privatizzazione motivata
con le stesse pseudo-ragioni con cui si vorrebbe svendere il
patrimonio immobiliare e aziendale statale e para-statale: bisogna
fare cassa per diminuire il debito pubblico e poi lo Stato deve
essere “minimo”, in omaggio ai principi della teologia dogmatica
neoliberista); giova a chi desidera avere, nel cuore dell’Europa e
dell’Occidente, una massa enorme di disoccupati disperati,
rassegnati a costituire una manodopera a buon mercato per i nuovi
padroni sovra-nazionali dei mezzi di produzione locali, acquisiti a
prezzo di favore proprio grazie alla CRISI; giova a chi ha progettato
una de-strutturazione sociale e politica delle lande europee,
ri-trasformando i cittadini in sudditi con gli occhi rivolti al basso
e solleciti soprattutto della propria sopravvivenza materiale, in
modo tale che la sovranità, dal popolo, venga dirottata de
facto (salvando
le forme esteriori della democrazia, ma svuotandole di senso e
contenuti) verso nuovi aristoi,
padroni e sorveglianti elitari di un nuovo perimetro concreto del
Potere, in cui la stessa politica rappresentativa dei
partiti-movimenti sia decisamente subalterna ad ambienti altri,
esterni e sopra-elevati rispetto
ad essa”.
In
queste poche righe, credo sia condensato tutto il senso delle
politiche, altrimenti incomprensibili, che vengono portate avanti in
Europa fin dall'inizio della crisi (per non considerare il lasso
temporale precedente) e quali siano i reali obiettivi di chi queste
politiche le vuole, le avalla e le implementa nei vari contesti
nazionali.
Senza
queste considerazioni, sarebbe impossibile comprendere, ad esempio,
il senso del Fiscal
Compact,
del pareggio
di bilancio
imposto costituzionalmente, del MES,
della politica della BCE,
dei sacrifici immani imposti ai popoli europei (soprattutto
mediterranei) in nome di questa “benedetta” austerità che a
detta di tutti, premi nobel dell'economia compresi, è assolutamente
contropoducente per la ripresa economica del continente.
Sentir
dire, da parte mia, ad un personaggio tanto informato, tanto addentro
alle dinamiche politiche del nostro paese, profondo conoscitore dei
meandri della massoneria italiana e internazionale, cose che da anni
vado vaticinando nei miei articoli, nei miei scritti, nelle
discussioni che intrattengo quotidianamente, non è certo consolante,
ma, non nascondo, mi permette di restare
più sereno. Perchè, in fondo, mi dico, “forse non sono pazzo”.
Perché nell'assoluto silenzio politico e mediatico,
nell'inconcludenza delle discussioni di partiti e movimenti, nella
distrazione di massa che viviamo riguardo
a questi temi, pensare determinate cose, non è facile, anzi, ti
porta a considerare la possibilità che tu stia vivendo una sorta di
allucinazione cognitiva, un abbandono della realtà, incapace ormai
di inquadrare gli eventi e di capire le dinamiche di questo mondo
moderno, così follemente lanciato verso il baratro.
Dunque,
dopo aver ascoltato e riascoltato l'intervista a Nino
Galloni
che, tra le altre cose, parla della deindustrializzazione
del nostro paese (qui),
un'altra voce importante ci lascia intravedere sprazzi di un disegno
razionale di indebolimento del nostro paese nel novero europeo e di
fronte al mondo, vale
a dire una
precisa
volontà
politica che mira a demolire
l'ordine democratico ed economico europeo, in nome di interessi
multimiliardari di imprese multinazionali, banche e finanza
speculativa e che sottintende un nuovo cambio sistemico da parte del
capitalismo mondiale.
Come
dicevo in altri miei interventi, anche pubblici, la democrazia
rappresentativa ha smesso
di essere funzionale alla stabilità politica ed economica
dell'Occidente e
quindi le forze che governano il mondo (il Potere) lavorano e operano
per eliminare questo “fastidioso impedimento” che rallenta e
ostacola il raggiungimento dei propri fini. Lo
svuotamento sostanziale per via tecno-economica della democrazia
occidentale, dunque, non è un fine, ma un mezzo. E' il mezzo
attraverso il quale i potentati mondiali (e mondialisti) mirano
all'instaurazione di un nuovo
ordine autocratico,
una sorta di neo-aristocrazia
politica ed economica per completare l'assoggettamento dei popoli e
lo svuotamento dei diritti, processo iniziato negli anni '70, dopo il
riflusso delle lotte operaie e studentesche, e scientificamente
portato avanti (e a compimento?) ai giorni nostri.
Neo-aristocrazia,
per usare proprio un termine che il Gioele Magaldi ha più volte
usato nei suoi interventi, pubblici e sul web. Un nuovo
modello sociale e politico imposto dall'alto
nel più completo e assoluto silenzio e senza la benché minima forma
di resistenza sociale e politica.
Quando
Magaldi, nel suo articolo, quasi “minaccia” le forze (oscure e
palesi) che operano in questa direzione, di stare molto attente
perché così come avvenne con la Rivoluzione
Francese,
il popolo, sotto la guida delle forze massoniche progressiste,
potrebbe ribellarsi, mi verrebbe da chiedere: è possibile? E'
concepibile che le forze massoniche progressiste, di cui egli è un
esponente dichiarato e che si è messo in gioco, possano davvero
diventare forza trainante di un blocco
sociale di opposizione
a questo disegno criminale? E' realmente auspicabile che la
massoneria
progressista
riesca a diventare il traino di un “risveglio sociale”
democratico capace di spezzare l'egemonia che le forze
massoniche
e para-massoniche reazionarie e conservatrici
tutt'ora detengono? O sono solo vaticini isolati di un sincero
massone?
E
soprattutto: cosa stanno aspettando queste forze massoniche
progressiste? Non sarebbe tempo di muoversi attivamente nella società
al fine di creare una reale e concreta opposizione in
accordo con tutte le altre forze democratiche, operaie, studentesche,
della società civile non massonica?
Esiste
davvero un modo per fermare questa gente?
Domande
ingenue, probabilmente. Ma che meriterebbero comunque una risposta.
Una
risposta politica immediata.
Purtroppo ho paura che come per il nostro Risorgimento le forze massoniche progressiste abbiano bisogno dell'appoggio della forza planetaria dominante. Allora fu la Gran Bretagna, oggi chi può mai essere?
RispondiEliminaForse dovremo attendere il dissolvimento del potere occidentale ad opera della Cina, poi si vedrà...