Un'inchiesta
giornalistica della ARD accusa
Daimler: dopo aver abusato del lavoro interinale per ridurre il costo
del lavoro, adesso è il turno dei contratti d'opera. Con un salario
inferiore ai 1.000 € netti mensili, i lavoratori alla catena di
montaggio possono tirare avanti solo chiedendo un sussidio Hartz IV.
Di fatto la spesa sociale dello stato serve a finanziare la
produzione di auto di lusso. Da
Handelsblatt.de
Untertürkheim
è il cuore del gruppo Daimler. Il presidente del gruppo Dieter
Zetsche qualche anno fa ha riportato qui la sede centrale del gruppo,
e qui si producono i pezzi di ricambio per l'ammiraglia del gruppo:
la Classe S. Il nuovo modello sarà presentato mercoledi ad Amburgo
in grande stile - in un hangar di Airbus. Si esibirà la cantante
Alicia Keys e numerosi cuochi rinomati cercheranno di soddisfare
ospiti illustri dal mondo della politica, dell'economia e dei media.
In
pieno clima di festeggiamento la ARD lunedi ha mandato in onda in
prima serata un reportage che getta un'ombra sulla stella della
Mercedes. Il giornalista della SWR Jürgen Rose per l'occasione si è
lasciato crescere la barba, si è messo un paio di occhiali ed è
andato a lavorare alla catena di montaggio da Daimler. L'accusa del
filmato: attraverso i subappaltatori Daimler impiega lavoratori con
un salario cosi' basso da rendere necessario un sussidio Hartz IV
(aufstocken) per poter tirare avanti. Di fatto Daimler
finanzia la produzione delle sue auto di lusso con il denaro dei
contribuenti.
Rose
racconta in prima persona e lo fa con molte riprese nascoste
direttamente dalla fabbrica Daimler: come è stato assunto da
un'agenzia interinale, affittato ad una società di logistica, per
ritrovarsi il giorno dopo "da Daimler" alla catena di
montaggio. Il suo compito: sollevare dal nastro trasportatore pezzi
di motore da 12.5 kg, imballarli e prepararli per la spedizione
in Cina. E per fare questo viene pagato 8.19 € lordi l'ora
dall'agenzia di lavoro interinale.
"Lavorare
per Daimler" - questa frase da sempre equivale ad avere un buon
posto di lavoro. Ed i dipendenti Daimler, ancora oggi, per un lavoro
senza troppe pretese alla catena di montaggio hanno un salario orario
estremamente buono di 17.98 € lordi l'ora, a cui si aggiungono le
indennità per i turni. Jürgen invece per lo stesso lavoro riceve
8.19 € l'ora lordi.
La
retribuzione oraria viene ripetutamente definita "stipendio da
fame" - addirittura nel titolo della trasmissione ("Hungerlohn
am Fließband“). Il filmato lancia una chiara accusa: sebbene la
società di logistica a cui è stato affittato lavori per Daimler con
un contratto d'opera, il giornalista sotto copertura lavora accanto
ai dipendenti Daimler. E in realtà non dovrebbe essere subordinato
alle istruzioni date dai dipendenti Daimler e nemmeno eseguire lo
stesso lavoro, cosa che invece avviene regolarmente.
Nel
suo ruolo fittizio di padre di famiglia con 4 figli ha diritto a
prestazioni sociali per un valore di 1550 € al mese - molto piu'
del netto di 991 € che riceve per le 35 ore settimanali.
E
questo è veramente discutibile: il contribuente tedesco ogni anno
deve pagare 8.7 miliardi di Euro affinché persone come „Jürgen“,
che guadagnano con un lavoro a tempo pieno 991 € netti al mese
(1.220 € lordi), debbano ricevere 1.550 € di sussidio da parte
dello stato. Soprattutto se le imprese annunciano nuovi bilanci con
profitti record.
Quanto
mostrato dal filmato è illegale, commenta l'esperto di mercato del
lavoro Stefan Sell. Il presidente del consiglio di fabbrica Erich
Klemm dice: "Se le cose stanno come mostrato dal filmato, non va
affatto bene, e l'azienda dovrebbe intervenire immediatamente".
I portavoce Daimler e i manager non hanno voluto commentare davanti
alle telecamere. E' stato tuttavia citato un commento dell'azienda
arrivato via email: sarebbero già in vigore linee guida molto chiare
per i fornitori e per gli appaltatori, finalizzate ad escludere
comportamenti illegali.
fonte:Voci dalla Germania
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