Viator
Chi di questi tempi si limita a constatare da una posizione in apparenza 'sicura' la disperazione del proprio prossimo, convinto che l'agenda globalista proseguirà a mietere vittime solo tra le categorie meno funzionali al potere, ho idea che presto dovrà ricredersi. La tecnologia infatti si accinge a ridimensionare vasti settori della economia e della società che fino a ieri apparivano intoccabili.
L'evoluzione tecnologica, in abbinamento allo stato di narcosi chimico-mediatica che ottunde ampie fasce di popolazione, va sollevando il potere dalla necessità politica di ricorrere a figure professionali intermedie che fungano da esecutori e tutori dello status quo. Nell'ottica strozzinesca e accentratrice dei burattinai il discorso non fa una grinza: perché foraggiare ancora una classe media caporalesca, inquinante e obsoleta, quando la tecnologia è ormai in grado di fungere da canale di controllo e comunicazione immediato tra il vertice e la base della piramide?
Chi di questi tempi si limita a constatare da una posizione in apparenza 'sicura' la disperazione del proprio prossimo, convinto che l'agenda globalista proseguirà a mietere vittime solo tra le categorie meno funzionali al potere, ho idea che presto dovrà ricredersi. La tecnologia infatti si accinge a ridimensionare vasti settori della economia e della società che fino a ieri apparivano intoccabili.
L'evoluzione tecnologica, in abbinamento allo stato di narcosi chimico-mediatica che ottunde ampie fasce di popolazione, va sollevando il potere dalla necessità politica di ricorrere a figure professionali intermedie che fungano da esecutori e tutori dello status quo. Nell'ottica strozzinesca e accentratrice dei burattinai il discorso non fa una grinza: perché foraggiare ancora una classe media caporalesca, inquinante e obsoleta, quando la tecnologia è ormai in grado di fungere da canale di controllo e comunicazione immediato tra il vertice e la base della piramide?
Il grado di obsolescenza delle cosiddette 'risorse umane' - come sappiamo - è direttamente proporzionale al livello di sviluppo tecnologico conseguito da una data società (v. correlati).
Fino a poco tempo fa alcune tipiche categorie professionali deputate alla propaganda e amministrazione dello status quo potevano dirsi immuni dal pericolo di concorrenza tecnologica. Industriali, dipendenti pubblici e bancari, operatori delle forze dell'ordine, avvocati, notai, magistrati, giornalisti, commercialisti, medici ed - ovviamente - politici. Da oltre un decennio, però - come già abbiamo avuto modo di osservare (v. correlati) - sta andando in scena una demolizione controllata del vecchio status quo in funzione della instaurazione di nuovi paradigmi sociali, culturali ed economici; di conseguenza diverse categorie un tempo protette dall'egida sistemica stanno per subire la revoca di antichi privilegi apparentemente inestinguibili. Alcune di esse sono destinate a cadere in desuetudine, mentre per altre si profila una profonda riorganizzazione che le decimerà e svilirà. E' il caso della classe politica.
Politici.
La prima categoria di 'non più immuni' è quella degli uomini politici, che in Italia da qualche annetto i fidi media hanno preso a definire: 'La Casta.' Non è un caso che si parli con insistenza di radicali riforme del sistema politico sia al livello centrale che locale; riduzione del numero dei parlamentari, abolizione di una Camera, revoca di privilegi e benefit; non è un caso che l'Italia si stia dirigendo verso il presidenzialismo e la abolizione di alcuni enti locali, tra cui province e comunità montane; che molti programmi televisivi di punta siano impegnati in una continua stigmatizzazione della inefficienza degli enti locali spesso sotto forma di opere pubbliche incompiute, abusi di potere e degrado ambientale, e non è un caso che con le ultime manovre si stiano sottraendo risorse ai comuni.
Politici.
La prima categoria di 'non più immuni' è quella degli uomini politici, che in Italia da qualche annetto i fidi media hanno preso a definire: 'La Casta.' Non è un caso che si parli con insistenza di radicali riforme del sistema politico sia al livello centrale che locale; riduzione del numero dei parlamentari, abolizione di una Camera, revoca di privilegi e benefit; non è un caso che l'Italia si stia dirigendo verso il presidenzialismo e la abolizione di alcuni enti locali, tra cui province e comunità montane; che molti programmi televisivi di punta siano impegnati in una continua stigmatizzazione della inefficienza degli enti locali spesso sotto forma di opere pubbliche incompiute, abusi di potere e degrado ambientale, e non è un caso che con le ultime manovre si stiano sottraendo risorse ai comuni.
Molti cittadini percepiscono la riforma della politica come una grande vittoria del popolo, ma in realtà il Vero Potere ha deliberato che i tempi siano quasi maturi per l'ultimo trappolone psico-politico, cioè la democrazia diretta; di conseguenza è giunto il momento di preparare il terreno per la revoca delle facoltà e dei privilegi che fino ad oggi hanno tenuto in vita il teatrino della democrazia rappresentativa. Il che significa che la classe politica uscirà da questa bufera pesantemente ridimensionata, e che con l'eventuale avvento delle nuove forme di democrazia diretta il Potere sarà in grado di addebitare direttamente alla collettività le responsabilità delle proprie scelte politiche, che l'opinione pubblica approverà in quanto previamente condizionata dalla cultura e dai media.
Medici.
Fossi un giovane medico mi preoccuperei di fronte alla prospettiva di privatizzazione della sanità, da tempo molto ventilata, e di cui parleremo nel paragrafo dedicato a Big Pharma. Inoltre guarderei con sospetto alla evoluzione della intelligenza artificiale e dei robot capaci di effettuare sia diagnosi (link) che interventi chirurgici a costo zero e con instancabile precisione (link). E' evidente che la professione medica sia ancora ben lungi dal cadere in desuetudine, tuttavia la ristrutturazione del settore sanitario, unita alle politiche di controllo demografico e all'inarrestabile sviluppo tecnologico, comporterà una sensibile riduzione dei posti di lavoro disponibili, con conseguente incremento della disoccupazione e della occupazione precaria e mal retribuita.
Commercialisti e fiscalisti.
Nell'era del controllo e della informatizzazione globale, professioni come quella del commercialista e del fiscalista non avranno più motivo di esistere. Se l'esattore del fisco oggi interpreta il ruolo dello 'sbirro cattivo', commercialisti e fiscalisti vestono i panni di quello buono, nel furbo teatrino finalizzato a convincere il cittadino a pagare tasse di ogni tipo, spesso immorali e illegittime, e consegnare oltre metà dei propri guadagni ad uno Stato incapace di gestire decentemente cose come previdenza e bilancio e di garantire una vita decente ai propri cittadini. Purtroppo per entrambe i ruoli si prospettano tempi bui, dal momento che alla abolizione del denaro contante, obiettivo imprescindibile della agenda oligarchica (v. correlati), finiranno per abbinarsi sistemi informatici di tracciamento e tassazione telematici che renderanno obsolete entrambe le figure professionali. Toccherà darsi alla agricoltura.
Medici.
Fossi un giovane medico mi preoccuperei di fronte alla prospettiva di privatizzazione della sanità, da tempo molto ventilata, e di cui parleremo nel paragrafo dedicato a Big Pharma. Inoltre guarderei con sospetto alla evoluzione della intelligenza artificiale e dei robot capaci di effettuare sia diagnosi (link) che interventi chirurgici a costo zero e con instancabile precisione (link). E' evidente che la professione medica sia ancora ben lungi dal cadere in desuetudine, tuttavia la ristrutturazione del settore sanitario, unita alle politiche di controllo demografico e all'inarrestabile sviluppo tecnologico, comporterà una sensibile riduzione dei posti di lavoro disponibili, con conseguente incremento della disoccupazione e della occupazione precaria e mal retribuita.
Commercialisti e fiscalisti.
Nell'era del controllo e della informatizzazione globale, professioni come quella del commercialista e del fiscalista non avranno più motivo di esistere. Se l'esattore del fisco oggi interpreta il ruolo dello 'sbirro cattivo', commercialisti e fiscalisti vestono i panni di quello buono, nel furbo teatrino finalizzato a convincere il cittadino a pagare tasse di ogni tipo, spesso immorali e illegittime, e consegnare oltre metà dei propri guadagni ad uno Stato incapace di gestire decentemente cose come previdenza e bilancio e di garantire una vita decente ai propri cittadini. Purtroppo per entrambe i ruoli si prospettano tempi bui, dal momento che alla abolizione del denaro contante, obiettivo imprescindibile della agenda oligarchica (v. correlati), finiranno per abbinarsi sistemi informatici di tracciamento e tassazione telematici che renderanno obsolete entrambe le figure professionali. Toccherà darsi alla agricoltura.
Giornalisti.
Da un vecchio post (link).
Da molto tempo ormai la maggioranza dei redattori, reporter, editorialisti, direttori hanno rinunciato a fare valere i rispettivi punti di vista, le rispettive idee, le rispettive coscienze, così che le loro funzioni sono andate via via scolorendo, e le loro voci hanno finito per fondersi nella pedissequa ripetizione di comunicati stampa rilasciati da governi, lobby e multinazionali.
Ma ad ogni scelta corrisponde un prezzo, e ho idea che entro breve la categoria dei giornalisti dovrà pagare il conto. Detta in parole povere, tale scriteriato processo di spersonalizzazione ha finito per menomare tali professioni dei loro tratti essenziali, in assenza dei quali viene automaticamente meno anche la loro ragion d'essere, la loro utilità sociale. In assenza di oggettività ed indipendenza la figura del reporter perde ogni utilità, diventa solo uno strumento di diffusione non diverso da un megafono o un volantino. Qualcosa di molto simile ad una macchina persuasiva.
Tempo fa è circolata la notizia (link) che una coppia di brillanti professori statunitensi, specializzati nello sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale, ha approntato un software chiamato Stats Monkey, capace di redigere autonomamente interi articoli sportivi basandosi sui dati che reperisce e seleziona in rete.
Quanto tempo passerà prima che un editore sceglierà di sostituire gli anti-economici giornalisti robotici con dei veri e propri robot giornalisti? Con un software che - man mano che la tecnologia andrà affinandosi - fornirà un servizio pressoché identico rispetto al concorrente umano, lavorando instancabilmente 24 ore al giorno, e senza pretendere un'euro di compenso? Quel giorno la gente non noterà la differenza.
Avvocati, magistrati, notai.
Alla luce della interpretazione 'estensiva' applicata dalle autorità odierne al concetto di 'pubblica sicurezza', con strumenti di monitoraggio, raccolta ed elaborazione dei dati disseminati in ogni dove, non è assurdo ipotizzare che in un futuro non lontanissimo commettere azioni in violazione degli imperativi legali e farla franca sarà pressoché impossibile. Il giorno in cui ogni cittadino fosse obbligato ad indossare o impiantare una interfaccia calibrata sui suoi personali dati biometrici, un chip (v. correlati) che sia indispensabile - ad esempio - per potersi spostare liberamente e/o per effettuare e ricevere pagamenti, o semplicemente per non essere additato come un terrorista sovversivo o anarchico terrorista, o sovversivo anarchico, quel giorno segnerebbe la fine della avvocatura, della magistratura e del notariato. Ogni atto legalmente rilevante - infatti - sarebbe registrato, regolato e ufficializzato in tempo reale per via telematica e - ove necessario - rilevato in flagranza, condannato e perseguito, oppure tassato (v. correlati).
Operatori delle Forze dell'Ordine.
Come detto, il giorno in cui fosse standardizzato l'uso di un microchip identificativo, gran parte della illegalità sparirebbe fisiologicamente. Tutto ciò comporterebbe una forte riduzione delle unità impiegate nella tutela del cosiddetto 'ordine pubblico'. I sistemi di dissuasione a distanza come l'Active Denial System (v. correlati) stanno facendo passi da gigante. Droni e robot diventano ogni giorno più autonomi. Inoltre il Potere sembra remare nella direzione di piccoli eserciti di mercenari molto ben equipaggiati, tutelati, supportati, addestrati e in taluni casi, modificati.
Dal sito ForzeArmate.org:
"Roma, 24 apr 2013
L’Arma dei carabinieri, in osservanza del trattato di Velsen procede a tappe forzate al proprio smantellamento con la chiusura di numerosi reparti, sino all’inevitabile scioglimento dell’Arma.
La legge n.84 del 12 giugno 2010 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa ultimadegradata a polizia locale di secondo livello. Allo stesso tempo, l’art.4 della medesima legge introduce i compiti dell’Eurogendfor." (link).L'Eurogendfor è descritta in questo post (link).
Come si vede, le grandi manovre di ristrutturazione del settore sono già incominciate, con buona pace della Arma dei Carabinieri. In definitiva, la categoria dell'operatore delle forze dell'ordine non si estinguerà, ma subirà una rivoluzione da cui uscirà completamente modificata, sia dal punto di vista pratico che da quello etico.
Dipendenti pubblici, bancari e assicurativi.
Anche qui è solo questione di tempo prima che ogni funzione assolta da lavoratori subordinati e agenti siano completamente sostituibili dalla intelligenza artificiale. Per ora solo i più lungimiranti hanno scorto lo spettro della automazione sotto forma di informatizzazione degli sportelli municipali, email certificate, polizze online e web banking. Ma il giorno in cui il contante fosse bandito, automaticamente partirebbe il conto alla rovescia verso lo smantellamento di queste tre categorie professionali, sostituite con nuove figure, estremamente più esigue di numero, che con l'ausilio della tecnologia saranno in grado di svolgere autonomamente la mole di lavoro che oggi impegna decine di individui.
Industriali, petrolieri.
Chi crede di poter continuare a fare camionate di soldi a discapito dell'ambiente, presto dovrà ricredersi. E' ormai risaputa la vocazione ultra-ambientalistica del Vero Potere; l'Agenda 21 è una realtà, così come diventa sempre più chiaro che l'attuale inquinamento ambientale sia stato tollerato dal sistema solo in funzione della agenda di depopolamento e sterilizzazione globale. Non appena questo obiettivo sarà raggiunto, molti brevetti occultati in un secolo di reticenza saranno resi pubblici. Probabilmente si procederà alla conversione delle fonti energetiche da inquinanti in non inquinanti, l'energia diventerà libera e gratuita, ed il Potere si darà ad esercitare il proprio dominio in modi rinnovati o nuovi, ad esempio con il controllo della tecnologia (mass media, debito e valuta elettronica) e delle risorse idriche ed alimentari. Il libero mercato diventerà un ricordo. Spiacenti: il Sogno Americano non è più disponibile; subordinarsi, grazie. Il nuovo centralismo sarà di marca esplicitamente lobbistica, e il nuovo mercato globale sarà amministrato da pochi colossi industriali con centinaia di milioni di dipendenti a libro paga.
Tra i settori industriali che iniziano a scricchiolare sotto il peso del 'cambiamento' sembrano esserci l'edilizia, l'agricoltura e - udite udite - la farmaceutica.
Chi crede di poter continuare a fare camionate di soldi a discapito dell'ambiente, presto dovrà ricredersi. E' ormai risaputa la vocazione ultra-ambientalistica del Vero Potere; l'Agenda 21 è una realtà, così come diventa sempre più chiaro che l'attuale inquinamento ambientale sia stato tollerato dal sistema solo in funzione della agenda di depopolamento e sterilizzazione globale. Non appena questo obiettivo sarà raggiunto, molti brevetti occultati in un secolo di reticenza saranno resi pubblici. Probabilmente si procederà alla conversione delle fonti energetiche da inquinanti in non inquinanti, l'energia diventerà libera e gratuita, ed il Potere si darà ad esercitare il proprio dominio in modi rinnovati o nuovi, ad esempio con il controllo della tecnologia (mass media, debito e valuta elettronica) e delle risorse idriche ed alimentari. Il libero mercato diventerà un ricordo. Spiacenti: il Sogno Americano non è più disponibile; subordinarsi, grazie. Il nuovo centralismo sarà di marca esplicitamente lobbistica, e il nuovo mercato globale sarà amministrato da pochi colossi industriali con centinaia di milioni di dipendenti a libro paga.
Tra i settori industriali che iniziano a scricchiolare sotto il peso del 'cambiamento' sembrano esserci l'edilizia, l'agricoltura e - udite udite - la farmaceutica.
Big Pharma.
Cosa accadrebbe se la Sanità fosse privatizzata? Semplice: le spese per la salute pubblica cesserebbero di essere coperte dallo Stato e ricadrebbero sulle finanze dei cittadini. Ciò comporterebbe in tutta probabilità l'introduzione delle polizze assicurative sanitarie obbligatorie, in modo analogo a ciò che avviene oggi con la responsabilità civile delle auto. Se così non fosse, si prospetterebbe una situazione in cui ai cittadini sprovvisti di copertura assicurativa o congrue risorse personali, le terapie costose sarebbero semplicemente negate.
Cosa accadrebbe se la Sanità fosse privatizzata? Semplice: le spese per la salute pubblica cesserebbero di essere coperte dallo Stato e ricadrebbero sulle finanze dei cittadini. Ciò comporterebbe in tutta probabilità l'introduzione delle polizze assicurative sanitarie obbligatorie, in modo analogo a ciò che avviene oggi con la responsabilità civile delle auto. Se così non fosse, si prospetterebbe una situazione in cui ai cittadini sprovvisti di copertura assicurativa o congrue risorse personali, le terapie costose sarebbero semplicemente negate.
In entrambe i casi le compagnie assicurative registrerebbero un forte incremento di portafoglio ed assumerebbero un ruolo centrale nel settore sanitario. Giusto? Ciò detto, qual'è la cosa che le compagnie assicurative detestano fare? Esatto: liquidare un sinistro.
E dato che il settore assicurativo sembra essere destinato all'assorbimento da parte di quello bancario, e che la lobby farmaceutica per quanto potente è subordinata a quella bancaria / assicurativa, e che i suoi interessi tendono a confliggere con i nuovi equilibri, in che termini potrebbe incidere un simile drastico riassetto del settore sanitario, sulla comunicazione di massa?
Finché le spese sanitarie dei cittadini gravavano sul bilancio pubblico, era possibile, consigliabile, regalare vagonate di quattrini ai medici e alle case farmaceutiche. Ma nel momento in cui tali spese fossero addebitate al settore bancario assicurativo, c'è da scommettere che la cultura dominante cesserebbe di propagandare il ricorso ai farmaci e alle cure mediche. I media inizierebbero a descriverlo come un rimedio da estremissima ratio. Qualche esempio? Hiv ed Aids diventerebbero ciò che molti specialisti, tra cui premi Nobel, predicano da decenni, cioè: due cose distinte, non collegate da alcun rapporto diretto (v. correlati). Qualche vip decanterebbe i vantaggi di farsi menomare di seni, ovaie, prostate ed altri organi, solo come forma preventiva, in assenza di una diagnosi di malattia; moda che se prendesse piede sarebbe molto conveniente per le casse della previdenza privata. Proprio come nel caso delle energie alternative, nuove tecnologie mediche non farmacologiche, olistiche ed auto-curative occultate per decenni assurgerebbero all'onore delle cronache, ad esempio le terapie a base di cellule staminali o di erbe medicinali e cannabinoidi. I fidi media appena possibile denuncerebbero i casi di malasanità. L'informazione alternativa contribuirebbe, proponendo nuovi stili di vita e suggerendo terapie non convenzionali, non assicurabili. La comunicazione di massa cesserebbe di proporre talk show e fiction a sfondo medico. Probabilmente la stessa comunità scientifica farebbe in modo di risollevare le asticelle di valori diagnostici (trigliceridi, glucosio, colesterolo ...) che sotto l'influenza di Big Pharma sono stati via via abbassati per 'creare' malati da dare in pasto al business (v. correlati). Tutto ciò per far si che la nuova fonte di lucro conquistata dalle banche renda sempre di più, e costi sempre di meno. Ogni soldo risparmiato è un soldo guadagnato - come ripeteva una vecchia pubblicità.
Quanto ipotizzato, da un lato comporterebbe un vantaggio anche per il cittadino, che imparerebbe a rapportarsi alle proprie patologie con un atteggiamento più sveglio e critico nei confronti della industria farmaceutica e la medicina affaristica. D'altro canto giungerebbero tempi bui per tutti coloro i quali non seguissero un regime di vita salutistico; si inasprirebbe la colpevolizzazione dei regimi di vita insalubri, ed in tutta probabilità le abitudini 'sbagliate' sarebbero penalizzate anche dal punto di vista della copertura assicurativa, grazie al monitoraggio delle abitudini di vita reso possibile dalla tracciabilità della valuta elettronica (v. correlati).
Un'ultima osservazione. Tempo fa pubblicammo un articolo di debunking in merito al noto film documentario Thrive (v. correlati). Tra le altre cose, l'articolo faceva notare che questa opera dal taglio eversivo, finalizzata a denunciare i misfatti delle banche e del sistema, fosse stata prodotta e interpretata da Foster Gamble, membro della famiglia proprietaria del colosso farmaceutico Procter and Gamble. Come si spiega - si chiedeva l'articolo - che un personaggio integrato come Gamble si sia messo a dire peste e corna del sistema? Doveva esserci l'inghippo. Ma forse in quel film non ci sono inghippi. Forse Thrive è solo ciò che succede quando uno dei dieci piccoli indiani prende coscienza (troppo tardi) che sta per giungere il suo turno...
Un'ultima osservazione. Tempo fa pubblicammo un articolo di debunking in merito al noto film documentario Thrive (v. correlati). Tra le altre cose, l'articolo faceva notare che questa opera dal taglio eversivo, finalizzata a denunciare i misfatti delle banche e del sistema, fosse stata prodotta e interpretata da Foster Gamble, membro della famiglia proprietaria del colosso farmaceutico Procter and Gamble. Come si spiega - si chiedeva l'articolo - che un personaggio integrato come Gamble si sia messo a dire peste e corna del sistema? Doveva esserci l'inghippo. Ma forse in quel film non ci sono inghippi. Forse Thrive è solo ciò che succede quando uno dei dieci piccoli indiani prende coscienza (troppo tardi) che sta per giungere il suo turno...
Conclusione.
Ipotesi come quelle prospettate, allo stato attuale possono suonare abbastanza improbabili. Occhio, però, perché lo stato attuale va liquefacendosi alla velocità della luce. La guerra per il controllo globale infuria da sempre, tuttavia oggi lo sviluppo tecnologico sta fungendo da catalizzatore di un processo sempre più accelerato ed evidente in cui la lobby bancario-finanziaria ha preso il sopravvento e sta puntando a carte scoperte verso l'instaurazione di una dittatura usuraio-tecnologica. In assenza di un evento fuori programma che scombini le carte in tavola, una volta soggiogate le forze concorrenti, il gioco della torre potrebbe proseguire all'interno della stessa lobby bancaria fino a quando un gruppo molto ristretto di individui non ottenesse il controllo del debito globale. Tutto ciò secondo il progettino di chi tira i fili del mondo. Ho idea che il fallimento di questa agenda dipenderà in larga parte dalla presa di coscienza di categorie professionali come quelle elencate in questo post; in particolare dei loro esponenti più giovani che scorgano tra le pieghe della attualità l'embrione di un futuro molto minaccioso. Categorie un tempo intoccabili ed oggi minacciate dalla follia di chi sta costruendo un mondo fatto di schiavi dominati dal debito e dalla tecnologia. Gente che per il momento resta alla finestra (salvo lodevoli eccezioni), e si limita a commentare con tiepida indignazione le disgrazie sofferte dai ceti 'inferiori', ma in cuor proprio è ancora convinta di trovarsi in una botte di ferro. Quando il pericolo che incombe sulla società globalizzata sarà finalmente evidente anche a costoro, forse avranno luogo reazioni corporative di una certa rilevanza, che il Potere sarà chiamato a gestire con le buone o le meno buone. Quel giorno potrebbero decidersi le sorti della nostra storia.
Nessun commento:
Posta un commento