lunedì 26 ottobre 2009

Altrove.


E' tempo di prendere la strada e andare via, forse per sempre. E' tempo di salutare questa terra e correre lontano, altrove. Un altrove fatto di vento e spuma delle onde.
E' tempo di dire addio alla profonda illusione in cui siamo immersi. Alla convinzione della gente di essere sempre nel giusto e gli altri nello sbagliato. E' tempo di dire basta con questa farsa di parole e vane promesse, di lusinghe e coltellate alle spalle.
A volte sembra non esserci spazio da calpestare, aria da respirare, cose da chiedere, asfissiati come siamo da questo ciarpame di mediocri che si spacciano per geni. Sembra quasi di far fatica a stare in piedi, travolti dagli spintoni di esseri insensibili ed arroganti, narcisi e incompetenti.
Non sopporto più gli sguardi vacui che mi ritrovo davanti, la loro insensata espressione di autocompiacimento che fa di tutti noi una folla di ignoranti.
E' tempo di partire. Non posso sopportare oltre quest'attaccamento scriteriato ad una falsa morale fatta su misura per gente immorale, a questa rizza di pulpiti fatta apposta per i loro moniti.
Odio questa sfilza di commedianti che si prendono troppo sul serio, le loro grasse battute e i loro sorrisi, i loro sguardi furbi e le menzogne propinate a fior di labbra. Odio queste facce qui, che ti guardano dritto negli occhi e senza batter ciglio ti spampinano le proprie assurde egoistiche ragioni. Odio la loro ipocrisia e il loro “esserti amico”, le loro pacche sulle spalle se sei stato bravo a remare nella loro direzione.
Non ne posso più di questa farsa che viviamo ogni giorno senza capirla, senza comprendere dove sta il confine della decenza.
E' tempo di andar via.
Di salutare, saltar giù dalla sedia e scomparire nella nebbia.
Per andare altrove.
Un altrove che forse non esiste.
Un altrove che, quando lo troverò, vi farò sapere.

(Francesco Salistrari, 2009)

2 commenti:

  1. francesco ti leggo sempre ma non commento quasi mai, ma non andare in un altrove dove non posso leggerti

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