giovedì 8 ottobre 2009

L'omuncolo furibondo.


L'omuncolo incazzato naturalmente se la prende con tutti. Anche con Napolitano che l'anno scorso gli aveva firmato il Lodo Alfano in un mezzo minuto, giusto il tempo di prendere un caffè e di apporre il suo nome su uno dei provvedimenti normativi più scandalosi della storia di questa repubblica delle banane.

Adesso, dopo la bocciatura sonora della Consulta, l'omuncolo di Arcore se la prende con il Vegliardo del Colle che in tutto questo tempo non ha fatto altro che difenderlo da ogni polemica, intervenendo ad hoc ogni qualvolta serviva una spalla d'appoggio. E' successo tante volte in questi anni che l'ex comunista difendesse in modo indiretto (e anche meno indiretto) l'omuncolo delle televisioni. E' successo sulla Rai, sul terremoto, sul G8, sul Lodo appunto.

E adesso? L'omuncolo malefico se la prende anche con lui?

Secondo quest'uomo immondo e senza pudore, cosa avrebbe dovuto fare il Capo dello Stato di fronte ad un pronunciamento della Corte Costituzionale? Dichiarare guerra? Eliminare brevi manu la Consulta? Scendere in piazza con una molotov in mano?

Non si capisce. O meglio si capisce.

L'omuncolo ormai è vecchio. Ha superato i settanta. E' rimbambito, come un vecchio cavallo. Non ragiona più. Del resto lo scandalo delle puttane è l'esempio lampante della sua senilità. Un presidente del Consiglio capace di farsi mettere in ridicolo da una situazione del genere! Ma dai! Altro che repubblica delle banane! Qui stiamo parlando di un caso patologico.

Comunque sia, caro omuncoletto dalla testa asfaltata, tieniti stretto alla sedia quando pronunceranno le sentenze a tuo carico nei processi in cui sei implicato. Perchè se arriveranno condanne, rischi l'infarto. Tra Viagra e questa mazzata, rischi davvero le coronarie. Stai attento, omuncoletto da quattro soldi. Lo so, ti senti un padreterno, ma se arrivasse la condanna, ritorneresti ad essere quello che sei sempre stato: un ladro, un manigoldo, un bugiardo.

Un semplice cittadino italiano che ha violato la legge.

Dopo di ciò, siamo d'accordo, te ne vai a casa.



(Francesco Salistrari, 2009)

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