giovedì 15 ottobre 2009

Tic-Toc-Tic-Toc-Tic-Toc...

Il tempo potrebbe passare sempre più in fretta, a volte, se solo lo volesse. O rallentare se solo ne avesse la voglia.

Ma la sua cattiveria è pari solo a quelle del serpente del deserto. La sua vigliaccheria è simile solo a quella del meschino spacciatore di illusioni. Il suo cinismo potrebbe essere eguagliato solo al freddo calcolatore elettronico. La sua spietatezza è minacciosa solo quanto il mirino di un killer.

Il tempo vola via, proprio quando gli occhi sono capaci di sbirciare il sublime ed averne in ricambio lo sguardo di Dio. Il tempo diventa irrefrenabile proprio quando il cuore pulsa di vita, capace com'è di inebriarsi di una bellezza suadente. Il tempo corre via, proprio quando il mondo d'intorno sembra invece rallentare.

Ma la sua cattiveria è simile alla volontà di un assassino; simile solo alla violenza del padre sul proprio bambino.

Ed il tempo scorre lentamente quando la noia t'uccide e ti sussurra all'orecchio le più turpi menzogne. Ed il tempo rallenta quando il cuore si arresta d'innanzi alle lacrime di un addio. Si ferma quando il mondo d'intorno vorrebbe inghiottirti.

Tempo.

Tempo carnefice.

Infedele assassino di bambini incosapevoli.


(Francesco Salistrari, 2005)


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