di Massimo
Mazzucco
La
buffonata messa in piedi da Napolitano si è rivelata nel suo più
squallido splendore con la consegna del documento ufficiale dei 10
saggi al nostro presidente della Repubblica.
Basta
dare una scorsa veloce alla "sintesi" pubblicata
dall' Ansa,
per capire che passano più idee nuove in 10 minuti di Ballarò o
Porta a Porta di quante ne contenga il loro documento.
"RISCHIO
LAVORO - La mancanza di lavoro è la priorità numero uno. Per
combattere la conseguente crescita di povertà, la via maestra è lo
"sviluppo economico equo e sostenibile"."
Maddài,
diggiùro! E io che credevo che la priorità in Italia fosse la
protezione dei parchi naturali. Comunque, sono molto contento che
abbiano trovato la soluzione: basterà perseguire uno "sviluppo
economico equo e sostenibile" e tutti i problemi
scompariranno.
"FISCO - La redistribuzione del
carico fiscale è una questione politica, dicono i saggi che quindi
scelgono di non occuparsene con l'eccezione del mondo del
lavoro."
Quindi i saggi, chiamati a risolvere un
problema politico, scelgono di non occuparsene perché quella del
carico fiscale è una questione politica.
Sarebbe come
chiamare a Maranello un esperto di motori, per sentirsi dire che
"bisognerebbe aumentare un po' la potenza ai bassi regimi, ma io
scelgo di non occuparmene perché questa è una faccenda che riguarda
i motori."
"Nell'agenda comunque c'è l'invito a
rendere il fisco più amico e a procedere sulla strada di alcune
riforme rimaste a metà, da quella federalista a quella del
catasto."
L'idea di rendere il fisco più amico mi piace
molto. L'unica domanda che rimane è: amico di chi, esattamente?
Degli italiani, o dei banchieri di Bruxelles? [...]
"IMPRESE
- Estinguere il prima possibile tutti i debiti della P.a. nei
confronti delle imprese."
Questa è geniale! Non ci
aveva mai pensato nessuno. Anzi, pensate che gli imprenditori stavano
per organizzare una protesta nazionale, perché non volevano in
nessun modo che la pubblica amministrazione gli pagasse i debiti.
Ma
è soprattutto nell'uso della terminologia "prima possibile"
che si riconosce il rigore e la serietà con cui hanno lavorato i 10
saggi.
"CONCORRENZA - Favorire la concorrenza, dal
settore del gas a quello dei farmaci, anche attraverso la
valorizzazione della legge annuale ad hoc, senza dimenticare le
polizze assicurative."
Anche questa mi sembra
un'ottima ricetta. Specialmente nell'ottica di uno "sviluppo
economico equo e sostenibile", che si sposa a meraviglia con la
"concorrenza" più spietata nel settore privato. È noto
infatti che le multinazionali - le farmaceutiche soprattutto -
abbiano come priorità assoluta l'equità sociale e il benessere del
cittadino.
"SCUOLA - Lotta all'abbandono scolastico,
anche attraverso il rafforzamento del tempo pieno ormai quasi
scomparso."
I soldi per pagare gli insegnanti per il
tempo pieno, naturalmente, li prendiamo sempre dallo "sviluppo
equo e sostenibile." (Oppure è solo Grillo che non può fare
proposte "perché non ci sono i soldi per realizzarle"?)
"DONNE
- Sì al telelavoro per le donne per facilitare la conciliazione dei
tempi lavoro-famiglia."
Per gli uomini invece niente.
Tutti in tangenziale a fare la coda ogni mattina e respirare gas di
scarico di quello davanti, per arrivare in tempo in ufficio a
timbrare il cartellino.
"Vantaggi ne deriverebbero "anche
per le imprese in termini di riduzione dei costi fissi e dei casi di
assenteismo"."
Certo, perché una donna a casa non
può certo diventare "assente", questo lo sappiamo. Come
dice il noto slogan femminista, "Che la piasa, che la tasa, che
la staga in casa." (E poi si domandano perché Napolitano non
abbia messo nemmeno una donna fra i saggi).
"UNA SOLA
CAMERA CON POTERE DI INDIRIZZO POLITICO - La governabilità sicura si
ha solamente con sola Camera. Lo dicono i saggi nella loro relazione
finale. "Nessun sistema elettorale garantisce automaticamente"
la maggioranza in entrambi rami del parlamento. "Diverse
sarebbero le prospettive della stabilità se si attribuisse
l'indirizzo politico a una sola Camera"."
Se è solo per
quello, Hitler aveva trovato una soluzione ancora migliore: abolisci
del tutto il parlamento, e vedrai come governi da dio!
"REDDITO
MINIMO: Il reddito minimo di inserimento è una misura "onerosa
e quindi difficilmente realizzabile nelle attuali condizioni di
bilancio, a meno di una decisa redistribuzione delle risorse
disponibili"."
Azz... peccato, su questa ci contavo.
Comunque, i saggi hanno ragione: prima di tutto, bisogna rispettare i
conti dello Stato. Se poi il cittadino fa la fame oppure si impicca
per la disperazione, quello è soltanto un "collateral
damage".
"Serve, per questo, un ridisegno delle
politiche sociali."
Questa perla sarebbe da incorniciare.
E chi lo fa, il ridisegno? Don Rosa, o Jacovitti?
"Superare
la legge elettorale vigente: Il nuovo sistema "potrebbe
prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte
maggioritario) un alto sbarramento, un ragionevole premio di
governabilita"."
Fantastico. Avere dei saggi che
parlano al condizionale, e che usano il termine "ragionevole"
come se avesse la stessa valenza per tutti, è davvero
incoraggiante.
Perché non hanno aggiunto "si potrebbe
avere un mondo più bello per tutti", già che c'erano? Tanto,
presa per il culo per presa per il culo...
Complimenti, cari
saggi, siete stati bravissimi. Bravissimi soprattutto nel non toccare
nemmeno da lontano il vero problema che affligge oggi il nostro
paese: il debito pubblico.
Non lo sanno, i nostri saggi, che
di questo passo l'Italia non potrà mai uscire dalla spirale del
debito, a meno di rinegoziarlo alla radice?
Ma quello
ovviamente è un altro discorso, è meglio lasciarlo fare alle
persone serie.
fonte:www.luogocomune.net
letto e condiviso da: La Crepa nel Muro
Bell'articolo del buon Massimo.
RispondiEliminaMa non c'è nulla da stupirsi di questa politica... ormai i centri decisionali veri si sono spostati altrove e i "saggi" sono una manovra dilatoria per prendere tempo, mentre in realtà il paese è governato dalla Troika e da questo governo che si è dimesso ma non si è dimesso che continua ad operare e a "legiferare" indisturbato e nel silenzio.
Graziano