Nuovi
dati rilasciati dal Ministero della Sanità giapponese, dimostrano
ancora una volta che il disastro nucleare diFukushima, verificatosi a
seguito del violento terremoto dell’11 Marzo 2011, è tutt’altro
che finito.
Stando
a quanto afferma Fukushima-Diary.com, nonostante un completo
oscuramento dei media sull’attuale situazione, i livelli di
cesio-137 e cesio-134 trovati nei crackers di riso e nei mandarini
prodotti nella prefettura di Shizuoka a 362 chilometri dalla
centrale, sono abbastanza alti da permettere il superamento delle
soglie consentite nei residenti nel corso di pochi mesi, o
addirittura settimane.
Dai
dati emerge che i livelli potenzialmente letali di radiazioni stanno
ancora interessando i grandi centri abitati di tutto il Giappone,
compresi quelli più distanti da Fukushima. In media un adulto non
dovrebbe essere esposto ad oltre 50 millisievert (mSv) di radiazione
per anno, al fine di evitare gravi conseguenze per la salute. Per i
bambini la soglia massima è di gran lunga inferiore, probabilmente
non più alta di 10 mSv. Valori che gli abitanti delle aree più
limitrofe superano nel corso di poche settimane.
Ma
il cibo, ovviamente, non è l’unica fonte di radiazioni per
l’uomo: i livelli, sempre secondo Fukushima-Diary.com, continuano
ad aumentare anche nei laghi e nei fiumi a nord di Tokyo, rivelando
misure quasi triplicate dalle ultime rilevazioni. Secondo la stessa
fonte, le autorità competenti coprirebbero la gravità della
situazione, attribuendo eventuali decessi ad altre cause.
Livelli
così elevati di radiazioni nel corpo umano possono comportare
malattie cardiache e cancro, tanto per citare quelle più letali.
Nel
frattempo, un recente rapporto Rasmussen, ha scoperto che più di un
terzo di tutti gli americani credono che le radiazioni provenienti
dalla centrale di Fukushima abbiano causato un danno significativo
negli Stati Uniti.
Questo
è probabilmente dovuto al fatto che alti livelli radioattivi sono
stati osservati nel suolo, nell’acqua, e anche nel cibo del nuovo
continente.
L'11 Marzo a Fukushima
fonte: www.meteoweb.eu
letto e condiviso da: La Crepa nel Muro.
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