giovedì 16 agosto 2012

E' TEMPO DI IMBRACCIARE I FORCONI DELLA LIBERTA' e farla finita una volta per tutte.


di Gianni Tirelli
E non crediate che per cambiare le cose, basti cacciare questa cricca di politici e impedire ad un’altra di entrare in parlamento, azzerando i loro stipendi o centuplicarli perché, il marcio, il cancro, è nel Sistema stesso e nella società tutta.
La politica non esiste: è morta da tempo, ancora prima che assassinassero il presidente John F. Kennedy e il fratello Bob, colpevoli di alto tradimento contro il potere del profitto ad ogni costo e con ogni mezzo.
Credere ancora che la politica sia in grado di riconvertire il male in bene comune, non solo è utopistico, ma è indicativo di una totale assenza di consapevolezza e del più remoto senso della realtà.
Il nostro pianeta (occidente in primis), pullula di diavoli travestiti da benefattori, pronti a tutto pur di affermare e consolidare il loro progetto di omologazione, di sfruttamento e di schiavitù.
“Il nostro paese è solido!!” tuonano i colonnelli dagli scranni del parlamento. Un noioso, infingardo e rivoltante ritornello scaramantico che si scontra con la realtà di un paese frantumato in mille pezzi, stridente metafora di un ultimo, vano tentativo ed estremo appiglio, nell’illusione di allontanare, ancora per poco, l’ineluttabile salto nel vuoto e il conseguente mortale impatto, con la cruda realtà delle cose. Un’opera di disinformazione criminogena degna del peggiore regime populista, che ha anteposto ai diritti della comunità e al benessere del paese, una perversa logica di potere, costringendolo dentro l’alveo di una deriva etica e morale, economica e sociale, culturale e ambientale – unica, per livello di infamità, nella storia di questo paese. Una sbandierata solidità che presto si sbriciolerà (come la logica impone), per manifestare e palesare, in seguito (e in tutta la sua drammaticità), l’effettivo disastro sociale ed economico, i contorni del quale, ci sono ancora ignoti.

Per tanto, qualsiasi formazione politica al governo del paese, dalla più variegata alla più eterogenea, dovrà fare i conti con un dissesto finanziario senza precedenti e una impopolarità ai massimi storici.
E adesso, che tutto precipita, cercano di vendere il paese fallito alla Cina!! Così, finalmente, saremo tutti comunisti!!!!!
Come possiamo dunque, ingenuamente credere che la nostra indignazione, il disprezzo e una nuova classe politica, siano in grado di estirpare questo tumore le cui metastasi hanno da tempo fagocitato i gangli vitali delle nostre società’? Come possono i nostri ideali consunti e mezzi, contrastare la portata di fuoco di un Sistema perverso che può contare, in tutto e per tutto, sull’appoggio incondizionato della parte più marcia, corrotta e potente del capitalismo liberticida e dalla criminalità organizzata?
Al punto in cui siamo, è tecnicamente impensabile un qualsiasi cambiamento. Il mondo andrebbe totalmente resettato.
Come per la politica, così è toccata la stessa sorte alla finanza, al potere temporale e alla criminalità organizzata. Oggi non sono altro che dei marchi assorbiti dal Sistema Bestia, svuotati dal loro reale contenuto e autonomia, ed esposti in bella vista alle pareti dei mega uffici di Satana, come trofei di caccia. Una cruda e sconcertante realtà!
Ragion per cui, ogni nostro grido di dolore, impropero, denuncia e minacce, non sortiranno alcun effetto senza un’azione di forza, pragmatica, senza sconti e rivoluzionaria. E’ tempo di imbracciare “i forconi della libertà” e farla finita una volta per tutte!
Non bastano, dunque, le buone intenzioni, le parole gridate, indignazione e il disprezzo se poi, tutto ciò a cui aspiriamo, non si traduce in fatti concreti! E’ l’azione individuale, l’idea vincente!
Questo mondo insensato si può cambiare rinunciando a questo mondo, e a tutto quel baraccone (luna park delle follie), di cose inutili, effimere ed illusorie che sommergono la nostra quotidianità e devastano la nostra esistenza materiale e spirituale.
La dipendenza da questo Sistema, che specula sui bisogni e le debolezze degli individui, facendo leva sui loro lati peggiori, è totale. Solo rinunciando a tutto questo, potremo intravedere in fondo al tunnel la flebile fiammella di un futuro dignitoso.
I nostri figli non devono – ed è un imperativo – ereditare fabbriche fumanti, territori inquinati, mari radioattivi e deforestazione. Potremo mai dire loro, che questo mondo è l’opera di Dio e che, l’orrore morale e ambientale che avvolgerà la loro vita, è frutto del progresso e della civiltà? Con quale faccia e coraggio, potremo affermare ciò? Non sarebbe meglio per loro che non fossero mai nati?
Dobbiamo consegnare loro la bellezza, la giustizia e la verità; strumenti oramai consunti ma i soli, in grado di scalzare i parametri relativistici e consumistici, che hanno caratterizzato le moderne società occidentali, per sostituirli con criteri di giudizio reali, e inossidabili, irriducibili punti fermi. Dobbiamo condurli per mano verso la consapevolezza, perché sappiano distinguere la libertà dalla licenza, la verità dalla contraffazione e il progresso dalla catastrofe ambientale.

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