lunedì 21 gennaio 2013

Pirati della strada.


di Francesco Salistrari.

Pirati della strada.
Quelli che fanno scempio del Codice della Strada, uccidono le persone e passano oltre, indifferenti, lasciando gli altri nella disperazione, nel dolore, nell’abbandono, nella solitudine sconfortante della perdita.
Pirati della strada. Questi politici corrotti. Questi personaggi che si fanno chiamare Ministri, Presidenti, Onorevoli, Deputati. Questa manica di criminali mascherati da brave persone che calpestano la dignità dei popoli a colpi di decreti. Questa pletora di subumani che assomma nelle proprie mani un potere che è perfettamente indegna di possedere, senza umanità, senza anima, barattoli confezionati esclusivamente per proteggere dalla decomposizione prodotti a cui diamo il nome di interessi di casta, di ceto, di privilegio, potere, ricchezza, acquisizione.
Un Governo formalmente nemmeno più in carica che firma decreti nel silenzio assordante di questo schifo di media asserviti. Decreti… che decretano. La miseria, la disperazione, l’umiliazione, la vessazione di un popolo intero. Decreti, che decretano la messa al bando della dignità di intere nazioni. Come il Mali. La cui incomprensibile guerra vedrà anche la partecipazione attiva del nostro esercito. E fanculo ancora una volta alla nostra Costituzione e ai principi per i quali sono stati versati fiumi di sangue e lacrime. Fanculo ancora una volta alla sovranità di un popolo che ripudia la guerra in quanto tale. Fanculo ancora una volta alla volontà collettiva che vede nello sperpero militare una sottrazione di preziose risorse al lavoro, alla sanità, alla scuola, alla salvaguardia dell’ambiente, allo sviluppo di un paese che in mano a questa gente, lentamente, ma inesorabilmente, scivola nel baratro e nella barbarie di questo mondo dominato dal denaro e dagli interessi di una banda di criminali che hanno completamente dimenticato la propria umanità. Svestita come un abito vecchio. Consunta come una camicia sgualcita. Umiliata come una donna colpita da un pugno.
C’è solo una parola che posso aggiungere, oltre a queste cariche di disgusto e di profonda ripugnanza: VERGOGNA!
Vergognatevi.
Le vostre scelte riecheggeranno negli anni sulla carne viva dei popoli.
Di questo, prima o poi, dovrete rendere conto. Statene certi.

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