venerdì 6 febbraio 2009

DIRITTO, MARTIRIO, AMORE


Seguo da giorni l'odissea da più parti strumentalizzata, anche la cara ELUANA serve a distrarci dai problemi sostanziali della nostra povera Italia.
Rifletto e penso che in 17 anni non l'hanno fatta risorgere, neppure i medici sanno dire oggi, all'unisono, quali condizioni lei viva o non viva.

avanzo il mio DIRITTO di malata da idenficare a tutto tondo, da ben 26 anni.
come e quando avrò il DIRITTO di gestirmi almeno nella certezza della morte?.
quali illustri medici son capaci di tranquillizzarmi di non dover subire quanto di più crudele può aggiungersi alla attuale non vita? Che conduciamo in molti , vuoi per patologie conosciute o da accertare.

Quale risorsa di DIRITTO avrò dunque se qualcosa della mia fisicità andrà a spegnersi? come potrò fare una scelta nel pieno diritto e proprietà della mia vita ?..
vi è forse una legge, può un D.L. togliermi quel poco di pace sin quando arriverò a non esprimermi?

E quale chiesa si arroga il diritto di ritenermi così tanto preziosa d'esistere? mancano martiri e crociate per riportare il gregge in squadra?
e se invece con discrezione, togliendo l'autorità che io non gli concedo si porgesse con miglior carità e rispetto a coloro che , pur frequentando la preghiera , devono fuggire dalle chiese ?.
quelle chiese dove incautamente hanno creduto nella confidenza,amicizia e dedizione nei confronti solo e soltanto di DIO PADRE.. viceversa costretti a fuggire per non subire oltre le angherie ,i pettegolezzi, le diffusioni di documenti privati , distribuiti da solerti assistenti addette a compiti non meglio identificati...
dove la malattia dell'individuo viene discussa in casa/chiesa e le sorti di un malato mutano a seconda dell'ordine o del compito che dovrebbe svolgere.
per cosa ?, per essere un buon segno di martirio?, per offrire a tempo pieno come dicono?, per apparire nel gregge?.
questo è esempio ma può capitare di peggio.
Tutto questo MARTIRIO per cosa ?
cosa servono a quella chiesa così povera di spirito che arranca alla ricerca di anime belle da far soffrire ancora e a lungo termine?

oppure noi, birbe!, che osiamo mettere in discussione l'intero creato, colloquiamo a tempo pieno con il divin amore, sollecitandolo a far chiarezza nei dolori più gravi..
NOI DA FUORI dobbiamo martirizzarci ancor più, per dare tocchi di bianco e purezza di fiore a coloro che devono mantenersi tali nelle comuni e sempre eguali alleanze tanto discusse in qualsiasi luogo e popolazione ? 

e tra DIRITTO E MARTIRIO , il comune mortale si deve districare, non solo preoccuparsi di togliersi l'onta della malattia non meglio identificata, magari anche l'udibrio del martirio aggiunto dalle solerti assistenti o peggio...

allora quale scelta deve fare prima che questi due macigni DIRITTO /MARTIRIO facciano soccombere quel poco di speranza di essere ancora un essere umano ?

o forse dopo mezzo secolo devo capire che le mie sorti appartengono alla LEGGE E CHIESA ?

direi che la ricerca scientifica dovrebbe per prima cosa studiare l'AMORE, da tutte le prospettive per scoprire che è il DOVERE principale verso ogni singolo individuo, questi sia messo in condizione di non morire di dolore anzitempo, sentendosi espropriato dalle scelte.
la chiesa si ponga interrogativi a monte, scenda piano , piano, troverà meno martiri da gestire e molti bisognoso da confortare con dedizione secondo il principio dell'AMORE UNIVERSALE., di cui,tuttavia ,non è proprietaria.
QUESTO è IL SUO DOVERE.

per quanto potrà valere da oggi cerco scrivere alla mia famiglia le mie volontà ma mi cruccia il pensiero che debbano poi seguire il calvario di questi giorni..

QUESTO è QUANTO PENSO ANCHE SE ALTRI NON SONO D'ACCORDO
                                                       (Adriana Battisti)

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