venerdì 2 agosto 2013

La notte del Permafrost vivente.


DI MICKEY Z. 
World News Trust 

“In un mondo in cui i morti sono tornati in vita, la parola “guaio” perde molto del suo significato”
– Dennis Hopper 

Immaginate una minaccia globale letale, in agguato nelle profondità ghiacciate di una palude siberiana. Organismi viventi congelati per 30.000 anni stanno ora emergendo per minacciare tutta la vita sulla terra. 

Potrebbe suonare come una tipica serata da Netflix [società di noleggio DVD americana, n.d.t.], ma c’è il trucco: lo scioglimento del permafrost non è finzione e non andrà via a meno che non imponiamo grandi cambiamenti … adesso! 

Come riportava nel 2011 il New York Times, "gli esperti sanno da tempo che le terre del Nord sono un deposito di carbonio congelato, bloccato in forma di foglie, radici ed altri elementi organici intrappolati nel suolo ghiacciato – una miscela che, con il disgelo, può produrre metano e anidride carbonica, ovvero gas che trattengono il calore e riscaldano il pianeta. Tuttavia negli ultimi anni, essi sono rimasti scioccati nel rendersi conto della quantità di detriti organici presente”. 

Quanto? 

Si stima che la quantità di metano depositata nella sola palude dell’Ovest della Siberia equivalga ad un’emissione di 1,7 trilioni di tonnellate di CO2, il che supera la quantità di gas serra emessi dall’uomo negli ultimi 200 anni. 

Per vostra informazione: lo scioglimento del permafrost accade grazie al cambiamento climatico, alla cui creazione abbiamo tutti contribuito, oltre a consentirlo tacitamente alle aziende. 

“Alcuni scienziati si aspettano che l’oceano Artico sarà privo di ghiaccio estivo entro il 2020”, ha aggiunto il giornalista del The Guardian John Vidal. “Il timore maggiore è che se i ghiacci si ritirano, il riscaldamento dell’acqua permetterà al permafrost in alto mare di rilasciare maggiori quantità di metano. Una grande riserva di questo gas serra, in forma di clatrato idrato nella piattaforma artica siberiana orientale, potrebbe essere emessa sia molto lentamente nel corso dei prossimi 50 anni, sia in maniera tragicamente rapida in un periodo di tempo minore”. 

La cosa ancora non vi interessa? 

Se no, permettetemi di presentarvi la scomoda verità per cui, come gas serra, il metano è 20-30 volte più potente del diossido di carbonio. Cosa c’entra questo con il cambiamento climatico? 

Altro dal The Times: “Quando la materia organica emerge da un profondo congelamento, essa viene consumata dai batteri. Se il materiale è ben areato, i batteri che respirano l’ossigeno si decompongono ed il carbonio si sprigionerà nell’aria come biossido di carbonio, il gas serra primario. Ma nelle aree in cui l’ossigeno è limitato, come il fondo di un lago o di una palude, un gruppo di batteri chiamati ‘metanogeni’ decomporranno la materia organica ed il carbonio verrà sprigionato sotto forma di metano”. 

Per vostra informazione: una volta iniziata la decomposizione (immaginate la musichetta porta sfortuna) NON PUÒ ESSERE FERMATA. 

Ciò che può essere fermato è il modo in cui gli umani scelgono di vivere come parte di un ecosistema definito. Una cultura basata sui carboni fossili, sullo sfruttamento degli animali e sul mantra della crescita senza fine (tra altri incubi) è condannata per definizione. Anche tutte le altre forme di vita sono messe in grave pericolo dall’ hybris e dalla cecità dell’uomo. 

Gli unici attori con un miope interesse nel mantenimento di questo status quo omicida/suicida sono coloro che guadagnano nel breve termine dei nostri enormi consumi … e della nostra indifferenza. 

Le aziende inquinano in quantità che superano di gran lunga il singolo individuo. Ad esempio, se ogni persona negli USA avesse fatto tutto quello che Al Gore aveva suggerito in Una Scomoda Verità, le emissioni di carbonio sarebbero scese solo del 22%. Intanto, la Exxon-Mobil, una compagnia con vendite annuali che superano il PIL di 120 Stati (più di 404 miliardi di dollari), emette ogni anno 138 milioni di tonnellate di CO2. 

Quindi, il percorso più breve e più efficace per affrontare il cambiamento climatico e quindi prevenire lo scioglimento del permafrost è scoprire, sfidare e demolire i più scellerati eco-criminali. 

Tuttavia, mentre ci impegniamo e ci organizziamo per raggiungere questo scopo, dobbiamo anche modificare il nostro stile di vita individuale e collettivo come se la nostra stessa esistenza fosse appesa ad un filo. (Notizia flash: lo è!) 

Non è troppo tardi per riscrivere il finale a questa storia dell’orrore … ma non possiamo sprecare altro tempo con neonati reali o scandali sessuali in politica. Non possiamo neanche perdere enormi quantità di rabbia e passione ostentando il nostro ego in dibattiti sulla semantica, sugli attivisti o sul ruolo degli anarchici in questo o quel gruppo. 

Utilizziamo invece il nostro poco tempo e la nostra energia per creare cambiamento – ora – nella vita di tutti i giorni, ad esempio smettere di mangiare carne, smettere di guidare la macchina, smettere di permettere alle aziende di dirci come vivere, relazioniamoci con gli altri ed attiviamoci! Questo sentiero non solo ci permetterà di aiutarci a ridimensionare il danno globale, ma ci insegnerà anche a superare la propaganda aziendale e quindi sfidare – e alla fine sconfiggere – il potere aziendale. 

Camus diceva: “La vera generosità nei confronti del futuro consiste nel dare tutto al presente”

Non ci sono svantaggi nel vivere la propria vita come se l’ambiente fosse al punto di non ritorno e come se noi ne avessimo tutta la colpa. Se lo facciamo, la nostra cultura potrebbe diventare meno violenta, la vita quotidiana potrebbe diventare più semplice, l’ecosistema avrebbe un po’ di tregua, i profitti aziendali precipiterebbero ed il permafrost resterebbe permafrost. 

A me suona come un enorme passo verso la vittoria … 





Mickey Z. (Michael Zezima ) è autore di 11 libri, il più recente è il romanzo Darker Shade of Green. Finchè le leggi non vengono cambiate o l’energia elettrica si esaurisce, può essere trovato in un oscuro sito chiamato Facebook


Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO

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