Ogni tanto le cose vorresti andassero in un certo modo, ma per quanto possa sforzarti, ti rendi conto che alcune volte quello che succede è inevitabile. E’ come se la nostra volontà fosse in balià di cieche forze che guidano il nostro cammino lungo la strada ed ogni scelta, ogni pensiero, sembrano quasi essere predeterminati, esterni a noi stessi, infusi nel nostro animo da una mano invisibile e onnipotente. E per quanto vorremmo non fosse così, è proprio nell’attimo stesso delle nostre scelte che diventa quasi incontestabile questa assurda verità. Ogni qualvolta la nostra vita si trova di fronte un bivio, succede qualcosa in noi, come una scintilla, una sensazione letale, che ci spinge a scegliere quello e non l’altro, una strada anziché l’altra. In quel preciso istante, quando ci rendiamo consapevoli di non poter tornare indietro, se non a costo di notevoli sacrifici, è allora che la nostra vita ci appare per quella che forse in realtà è: un disegno preordinato, già deciso, inutile se vogliamo.
Ma è davvero così? E’ davvero questa quella strana sensazione di predestinazione che avvertiamo nelle nostre scelte? O è anche quella un caso, una semplice combinazione irripetibile del momento? Non so rispondere a questa domanda, che già tanti si sono posti in passato. Ciò che è certo è che in tempo di bilanci, c’è sempre qualcosa che non torna e quella sensazione così irrazionale e potente allo stesso tempo che ci aveva fatto scegliere, assume una strana fisionomia a cui non sappiamo dare un senso. Ma il senso, ogni scelta lo possiede dentro se stessa e la nostra predestinazione sta proprio in questo, che ogni volta che operiamo una scelta, di qualsiasi tipo e pur essendo inconsapevoli di tutti gli sviluppi futuri, in fondo valutiamo questi sviluppi e scegliamo proprio in base ad essi. In altre parole quando scegliamo lo facciamo perché in un modo o nell’altro sappiamo a cosa andremo incontro e se anche operiamo proprio la scelta peggiore ciò avviene solo perché in fondo a noi stessi siamo consapevoli che l’alternativa ci sarebbe più sgradita e indigesta dello stesso sbaglio che stiamo per commettere.
E’ questa la predestinazione della nostra vita. Sappiamo dove andiamo.
Comunque.
Perché abbiamo scelto così, e non importa se ciò comporta degli errori, il punto è che non esistono errori, ma solo scelte.
E le nostre scelte, giustificabili o no, sono proprio ciò che siamo.
(Francesco Salistrari, 2004)
Ma è davvero così? E’ davvero questa quella strana sensazione di predestinazione che avvertiamo nelle nostre scelte? O è anche quella un caso, una semplice combinazione irripetibile del momento? Non so rispondere a questa domanda, che già tanti si sono posti in passato. Ciò che è certo è che in tempo di bilanci, c’è sempre qualcosa che non torna e quella sensazione così irrazionale e potente allo stesso tempo che ci aveva fatto scegliere, assume una strana fisionomia a cui non sappiamo dare un senso. Ma il senso, ogni scelta lo possiede dentro se stessa e la nostra predestinazione sta proprio in questo, che ogni volta che operiamo una scelta, di qualsiasi tipo e pur essendo inconsapevoli di tutti gli sviluppi futuri, in fondo valutiamo questi sviluppi e scegliamo proprio in base ad essi. In altre parole quando scegliamo lo facciamo perché in un modo o nell’altro sappiamo a cosa andremo incontro e se anche operiamo proprio la scelta peggiore ciò avviene solo perché in fondo a noi stessi siamo consapevoli che l’alternativa ci sarebbe più sgradita e indigesta dello stesso sbaglio che stiamo per commettere.
E’ questa la predestinazione della nostra vita. Sappiamo dove andiamo.
Comunque.
Perché abbiamo scelto così, e non importa se ciò comporta degli errori, il punto è che non esistono errori, ma solo scelte.
E le nostre scelte, giustificabili o no, sono proprio ciò che siamo.
(Francesco Salistrari, 2004)
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