venerdì 4 febbraio 2011

Un tempo esisteva il matriarcato.


*Tratto da "The Mind" di Francesco Salistrari.


"Voglio confessare quello che penso delle donne in generale. Questo felino sinuoso mascherato da essere umano.

Un essere complesso, multiforme, poliedrico. Un prisma di emozioni complicate, profonde, antagonisti, paradossali.

Se dovessi definire una donna ne parlerei come il più grande rompicapo dell'esistenza.

A noi uomini non fa paura il sesso, come molti hanno affermato per secoli. Non ci sentiamo minacciati dalla fragranza del richiamo sessuale. Non è quella la vera arma delle donne nei nostri confronti. La vera arma, quella che ci atterrisce, è la loro logica. E' inutile negarlo. Non ha senso mascherarsi con uno sterile maschilismo, controproducente, che non ha ragione di esistere. Le donne, nella media, posseggono una mente affilata. Un coltello da usare sotto forma di lingua e dialettica, capace di ribaltare i termini di una discussione in un attimo, capace di lasciarti senza parole quasi senza accorgertene. Sarebbe bugiardo negarlo. La donna intelligente fa paura, perchè è difficile competere con essa. E non ha rivali in questo. Da parte nostra siamo costretti a ricorrere alla forza, alla prepotenza verbale e alla deterrenza fisica. Un uomo che picchia la sua donna, in ultima analisi, non è altro che un uomo surclassato da quest'ultima sul piano dialettico. E' un uomo che non ha più parole, che non riesce a scalfire la logica delle argomentazioni della donna che si trova di fronte. Del resto è questo ciò che a noi uomini, ci ha permesso per millenni di dominare il mondo. Abbiamo giocato la nostra partita millenaria per il controllo del mondo, prima che tra popoli diversi, sulle proprie donne.

Tutto il medioevo è stato vissuto all'insegna di questa annosa battaglia, a colpi di roghi e scomuniche e la società matriarcale è stata completamente spazzata via quasi completamente da ogni luogo della terra. Abbiamo vinto la guerra quando abbiamo decisamente imbracciato le armi e messo da parte la diplomazia.

Non può esserci diplomazia con la donna. E' uno scontro ormonale, fisico, di cervello contro muscolo, di pensiero contro desiderio.

Il sesso in tutto questo c'entra, ma non come si è soliti pensare. Il sesso c'entra perchè la donna è la culla della razza umana. E' colei che riproduce la specie. E' colei che garantisce all'essere umano di sopravvivere. Il fatto di essere noi uomini solo un tramite per la vita, un elemento si fondamentale, ma passeggero, ci rende perennemente afflitti da un senso di inferiorità nei confronti della donna. Ci fa sentire come un attrezzo, una chiave che mette in moto una macchina meravigliosa che però funziona e si mette in moto nel ventre di una donna e ci lascia distanti, anche se partecipi, isolati anche se complici, inutili dopo l'uso.

Molti uomini si ammantano della loro virilità, nascondendo a se stessi che l'ostentazione del proprio io, altro non è se non il mascheramento di un senso di inferiorità inaccettabile, che ci vedrebbe, in un mondo diverso dominato dalle donne, sottomessi, orpelli sessuali di una casta di sacerdotesse.

Abbiamo vinto la guerra e siamo noi uomini a dominare il mondo. E questo, da uomo, mi rassicura, ma mi svilisce. E mi fa arrabbiare.

Vorrei non pensare queste cose, ma le penso. E inconsciamente, sono sicuro, le pensano tutti gli uomini. Quelli che davanti agli amici trattano male le proprie donne solo per dimostrare agli altri che non le subiscono, mentre in realtà ne sono succubi.

La donna è magnetica. E' una calamita che distorce la realtà. E noi siamo limatura di ferro.

E' questo il nostro problema.

Il fatto di essere di ferro, ci ha fatto forti.

E questa è la nostra fortuna".


(Francesco Salistrari, 2011)

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