31
gennaio 2014 (MoviSol) -
Le
violente insurrezioni a Kiev, Bangkok e Il Cairo non vanno viste come
sviluppi isolati. In ognuna di esse è visibile la mano di forze
imperiali occidentali, riflettendo ciò che Lyndon LaRouche ha
identificato come il pericolo crescente di una guerra globale che
potrebbe diventare termonucleare.
La forza trainante dietro ognuno di
questi atti di guerra asimmetrica non si trova nelle condizioni
locali per se, ma piuttosto nelle forze disperate e morenti
dell'oligarchia finanziaria transatlantica.
Il
caso dell'Ucraina è esemplare. Dalla caduta del Muro di Berlino, il
loro obiettivo strategico è quello di separare l'Ucraina dalla
Russia e attirarla nell'Unione Europea come riserva agricola feudale.
Questo sforzo ha ricevuto un duro colpo l'anno scorso, quando il
Presidente Yanukovic ha respinto l'accordo di associazione con l'UE e
si è invece mosso per intensificare la cooperazione economica e
politica con la Russia. Da quel momento in poi, è partita
l'operazione per rovesciare il governo di Yanukovic e instaurare
forze filo-UE.
Quando
la protesta di massa stava scemando, i britannici hanno fatto ricorso
alle vecchie reti di hooligans, che comprendono anche bande
esplicitamente fasciste e resti degli ambienti filonazisti del tempo
di guerra che furono assorbiti nell'intelligence della NATO alla fine
della Seconda Guerra Mondiale attraverso l'Organizzazione Gehlen.
Ora, questi hooligans scatenati, alleati a fazioni dell'opposizione,
chiedono niente meno che la cacciata di Yanukovic, respingendo
l'offerta di partecipazione ad un governo di coalizione. Natalia
Vitrenko, una ex candidata alla presidenza e membro del Parlamento,
ha chiesto al governo di non dimettersi.
Metodi
terroristici simili o ancora più cruenti sono stati utilizzati sul
campo in Thailandia ed Egitto dove, in entrambi i casi, i partiti e
le forze di governo hanno rifiutato di cedere.
La
questione cruciale per il mondo è se l'oligarchia finanziaria
transatlantica, in bancarotta irreversibile, riuscirà a provocare
uno scontro con il blocco delle nazioni eurasiatiche, che comprendono
Russia, Cina e India e che rappresentano la parte del mondo che sta
ancora crescendo e ha una prospettiva di progresso.
fonte: Movisol
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