mercoledì 12 febbraio 2014

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ammette: l'inquinamento è cancerogeno.

di Giuliano Polichetti
Ci siamo spesso occupati di inquinamento atmosferico, in particolare di PM (polveri sottili), e abbiamo visto le correlazioni esistenti tra di esse e numerosissime patologie (malattie cardiovascolari, respiratorie, difficoltà riproduttive e altre). Sono ormai anni che il mondo scientifico produce evidenze clamorose in tal senso, ma quasi mai riesce a sortire effetti che conducano politici e società civile a un cambio di rotta, a incoraggiare i cittadini ad assumere stili di vita meno impattanti e a tutelare l’ambiente in cui viviamo e il cibo di cui ci nutriamo. Eppure proprio la scorsa settimana l’IARC (International Agency for Research on Cancer), un ramo dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che si occupa esclusivamente di sostanze in grado di indurre neoplasie, ha ufficialmente riconosciuto l’inquinamento atmosferico e in particolare il PM come agente cancerogeno, in grado cioè di fare sviluppare a qualunque essere vivente molteplici tipologie di tumore. La conclusione? Più viviamo in ambienti inquinati più abbiamo la possibilità di sviluppare il cancro.

La situazione è davvero preoccupante dal momento che l’Organizzazione ha inserito le polveri sottili tra le sostanze del cosiddetto “Primo Gruppo” ovvero quelle dichiaratamente pericolose e delle quali è stata dimostrata la cancerogenità. Dal resoconto dell’IARC risulta che solo nel 2010 le morti per cancro al polmone imputabili al PM sono all’incirca 223.000, un dato che fa rabbrividire, soprattutto se consideriamo che si riferisce al solo mondo occidentale e a pochi paesi emergenti (Cina per esempio).

Questa presa di posizione dell’OMS segna un evento epocale: finora infatti, benché questi effetti fossero confermati da buona parte della comunità scientifica sopravviveva ancora un limbo di “detto non detto” su cui si reggeva, e tuttora si regge, il “non fare” delle istituzioni di tutto il mondo. La dichiarazione dell’OMS è vincolante e lascia poco, o meglio nessun margine al dubbio e all’incertezza. Nessuno può più far finta di niente o accampare alibi e tutti siamo obbligati a porre rimedio e trovare una strada per sanare questa boccia tossica in cui viviamo. Inoltre questo è l’esempio di come la ricerca, quando è indipendente e senza scopo di lucro, riesce a fornire la verità, pura e semplice. Ora la mia domanda è: alla luce di quanto detto, noi cittadini attenderemo magniloquenti provvedimenti internazionali o sceglieremo nel nostro piccolo di far qualcosa per salvarci la pelle? Ora è tempo di cambiare, il boomerang sta tornando dietro.



Giuliano Polichetti
Chimico Farmaceutico
Specialista in Farmacologia e Tossicologia Clinica


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Oms: “Smog è cancerogeno come l’amianto”. 220mila le morti causate solo nel 2010.
L’inquinamento dell’aria è stato inserito nel gruppo delle sostanze più dannose. E’ la prima volta che l’organizzazione mondiale della Sanità conferma ufficialmente un collegamento con il cancro ai polmoni

Lo smog è uno dei più importanti agenti cancerogeni. Lo ha dichiarato ufficialmente l’Iarc, l’agenzia di ricerca sul cancro dell’Oms, che ha annunciato oggi la decisione di inserire gli inquinanti dell’aria nel gruppo numero 1, quello dei sicuri cancerogeni, insieme a sostanze come amianto e benzene. E’ la prima volta che l’organizzazione mondiale della Sanità dichiara ufficialmente che l’inquinamento dell’atmosfera può causare il cancro. In precedenza l’agenzia aveva dichiarato nocivi solo alcuni componenti dello smog, come ad esempio i gas combusti del gasolio.
“L’aria che respiriamo è inquinata da diverse sostanze cancerogene – ha spiegato Kurt Straif, curatore della monografia dell’Iarc sull’argomento – Ora sappiamo che l’inquinamento dell’aria, oltre a provocare una serie di danni per la salute, è anche un potente cancerogeno, più del fumo passivo”. Lo studio dell’Oms raccoglie più di mille ricerche effettuate sui danni derivanti dall’inquinamento dell’aria in tutto il mondo. Un’analisi che ha registrato più di 220mila casi di morti nel 2010. Anche se la composizione dell’atmosfera varia da zona a zona, hanno spiegato gli esperti, le conclusioni sono valide in tutto il mondo.
“Ci sono prove sufficienti per affermare che l’esposizione all’inquinamento dell’aria provoca il cancro ai polmoni e aumenta il rischio di contrarlo alla vescica” ha precisato il team di ricercatori. Il rischio per i singoli individui è basso, anche se Straif ha precisato che le fonti di questo tipo di inquinamento sono così diffuse da essere difficili da evitare. I dati della ricerca non hanno permesso di stabilire se un particolare gruppo (donne o uomini, giovani o anziani) sia più vulnerabile ma è emerso che più aumenta l’esposizione più aumentano le probabilità di ammalarsi.
Sull’argomento l’Oms ha ricordato che si sta impegnando, insieme alla Commissione Europea, ad abbassare i limiti imposti per legge all’inquinamento atmosferico.



fonte: Repubblica


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