Tocco le cose e, simile a Medusa, le trasformo in pietra,
i miei capelli serpenti,
i miei occhi dardi avvelenati,
la mia bocca alcova di maleficio.
Catene sono le aspettative degli altri,
catene sono i loro sorrisi bugiardi,
la loro finta comprensione.
Sono il cancro malato dei sentimenti degli altri.
Prima o poi questa neoplasia finirà con l’uccidere anche me.
(Francesco Salistrari, 2010)
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