venerdì 5 febbraio 2010
Come eravamo.
C'è delusione in me, l'ennesima.
Per questa triste incapacità a comunicare.
Come se parlassimo lingue diverse.
C'è amarezza nel mio cuore, troppa.
Per l'abisso incolmabile che ormai ci divide.
Troppo diversi siamo diventati.
Ci guardiamo senza intravedere quella luce negli occhi.
Quel filo sottile che sempre ci ha unito.
Ormai reciso da stupidità e sospetto.
E' la comprensione di sicuro la risorsa più preziosa per l'uomo.
E tu l'hai smarrita.
Perchè hai smesso di capirmi.
Hai tolto una giacca e l'hai appesa all'appendiabiti.
Ed è stato naturale per te.
Perchè non hai voglia di cambiare.
La polvere dei tuoi pensieri è spessa come sabbia.
E la tua sicurezza non fa altro che denigrarti.
Ancora di più, inconsapevolmente.
Credi di sapere ed invece non capisci.
Credi di vedere ed invece non ascolti.
Credi di sentire ed invece parli ad uno specchio.
C'è tanta rabbia in me, superflua.
Perchè avrei creduto a tante cose.
Tranne al fatto che ti scordassi chi siamo.
(Francesco Salistrari, 2010)
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