Nell'antichità si pensava che l'anima risiedesse nel cuore.
Molte credenze del passato erano frutto della fantasia e della superstizione.
Ma non questa.
Il cuore è la vita.
E' innegabile che senza cuore nessun organo possa funzionare. Possono spegnersi gli altri organi (seppur necessari e indispensabili), pur tuttavia si può rimanere in vita purchè il cuore continui a battere.
Può spegnersi addirittura il cervello ed il pensiero inabbissarsi nel nero del nulla, eppure, se il cuor continua a battere, un uomo non può esser dichiarato morto. Seppur qualcuno afferma il contrario.
Finchè il cuore pompa sangue, il corpo non è definitivamente morto.
E con esso l'anima.
Ma nel cuore gli antichi vedevano di più che semplicemente un organo fondamentale. Non conoscendo a fondo l'anatomia umana, potevano solo intuire. E andavano aldilà della semplice intuizione.
E vedevano nel cuore la casa dell'anima, il luogo dove nasce il pensiero, la passione, il sentimento.
L'uomo.
E così oggi, tutti identifichiamo, anche se solo implicitamente, il cuore con l'amore.
“Ti amo con tutto il cuore”
“Il mio cuore batte solo per lei”
Sono semplici modi di dire. Ma nascondono qualcosa di più.
Eppure ne abusiamo ogni giorno, non rendendoci conto che dietro semplici convenzioni lessicali, sta qualcosa di più grande.
Espressioni che provengono dal passato. Da un passato che ha individuato nel cuore la vera sede della vita e dell'anima.
Proprio perchè nel cuore scorre la vita. Nel cuore risiede l'amore.
Ed è la vita ad essere amore.
Semplicemente, senza parafrasi.
Senza amore la vita è deserto, desolazione, perdizione.
Morte.
Senza cuore non può esserci la vita.
Un tempo si pensava così.
Oggi, dovremmo ritornare a farlo.
Francesco Salistrari.
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