giovedì 31 gennaio 2013

Di cosa cazzo parliamo?


di Francesco Salistrari.

Elezioni, elezioni ed elezioni.
MPS, corruzione, politici, Movimento 5 Stelle e Grillo, le cazzate di Berlusconi, le puttanate di Monti, le minchiate di Bersani, la voglia di sssposarsssi di Vendola.
Di questo e non di altro si parla in Italia, sui giornali, nelle tv, nei bar.
Che poi ieri sera Israele abbia bombardato un centro di ricerca in Siria, a pochi km da Damasco, non interessa a nessuno. Come se fosse perfettamente normale, simile a un borseggio per strada, che un paese violi lo spazio aereo di uno Stato sovrano e bombardi un centro di ricerca che nei mesi precedenti i “ribelli” anti-Assad avevano tentato invano di conquistare e distruggere.
Precisiamo una cosa: non sono pro-Assad, né difendo la sua disumana dittatura. Il regime vigente in Siria è solo l’ennesimo scempio di diritti umani e civili delle nazioni mediorientali, per niente dissimile all’Arabia Saudita, per fare un esempio. Quello che non mi va giù è che essendo, gli altri, paesi “allineati” a Israele e Zio Sam, tutto va bene, anche se vengono regolarmente calpestati i diritti di milioni di uomini e donne.
In Siria, al contrario, cavalcando l’emergere di forze popolari di opposizione (armata) al regime di Assad che chiedevano riforme democratiche e costituzionali (o meglio la piena applicazione della Costituzione vigente ma mai applicata), i paesi canaglia (Israele in testa) si sono buttati nella mischia a piene mani per dare la spallata al governo filo-iraniano del despota Assad. E così i ribelli, in poco tempo, sono diventati i “ribelli”, pagati e armati dalle potenze occidentali e da Israele, addestrati in Turchia. E poi, vogliamo parlare del confine turco? Militarizzato da ormai due anni? Vogliamo parlare degli scempi reciproci che vengono commessi sui campi di battaglia ogni giorno in nome di non si sa bene più cosa? Vogliamo parlare della distruzione di città intrise di storia come Aleppo?
Israele, dunque, bombarda e nessuno sembra quasi accorgersene. Qualche parola in un telegiornale, qualche trafiletto sui giornali, notizia passata insieme alla cronaca nera, di fianco al furto di una busta di pasta in un supermarket, come se fosse perfettamente normale che succeda una cosa del genere.
Vorrei chiedere a tutti: ma se domani mattina, l’Iran sguinzagliasse i suoi caccia bombardieri e distruggesse una centrale elettrica israeliana, come reagiremmo? Come reagirebbero giornali, tv e politica? Pensateci bene.
In Medio Oriente si sta giocando una partita cruciale per i destini del mondo e nessuno sembra volersene interessare. La partita per il controllo delle risorse strategiche del pianeta, cominciata fin dal 1990 con la prima guerra in Iraq e continuata in Afghanistan con la scusa del terrorismo, è arrivata al suo snodo cruciale. Ora Siria, poi Iran. E Cina e Russia fino a quando resteranno ferme?
Il rischio è altissimo.
Il mondo balla sul precipizio di una conflagrazione mondiale e noi di cosa cazzo parliamo? Di Bersani che vuole “mangiarsi” i suoi avversari? Ahahahahahhahaha
Di Monti che dice che vuole abbassare le tasse? Questa fa addirittura ridere di più.
Di Vendola che vuole sposarsi? Questa purtroppo non fa ridere…
Di cosa? Di Ingroia e la Boccassini che si prendono a cornate, dimostrando che in fondo Berlusconi sulle “toghe rosse” non aveva poi tutti i torti?
Di cosa cazzo parliamo?
Mentre il nostro paese in mano questi criminali massoni viene trascinato nella recessione, nell’arretramento culturale e civile, smantellato nella sua industria, svenduto ai mercati, ridotto a paese “scorta” della Germania e dei paesi del Nord in nome della moneta unica e dei trattati europei, mentre vengono aumentate le spese militari e tagliati i servizi sociali, mentre succede tutto questo, Israele bombarda la Siria… e noi, non si sa cosa cazzo stiamo guardando.
Bah!
Mi sento come un cittadino tedesco del ’32.
In attesa che tutto precipiti, ma non so bene dove.
Forse rivedremo un ometto baffuto che alza il braccio e invoca le folle.
Forse.
Ma forse, questa, è solo un’altra storia.
Speriamo ci sia qualcuno capace un giorno di raccontare davvero com’è andata.


3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. A volte succede anche a me,resto in attesa che tutto affondi,ma solo perchè non vedo altro modo per ricominciare e per farsi che le persone diventino consapevoli.
    Un saluto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La gente è intontita. Viva ipnotizzata dai vetri colorati degli schermi televisivi, dei cellulari touch e dei computer e non vede nient'altro che se stessa riflessa e distorta da questi specchi ammalianti. Il resto intorno scompare e con esso la sensibilità e la capacità empatica di avvertire la sofferenza di persone lontane, vessate e ridotte alla barbarie dagli interessi beceri del nostro consumismo. Perchè in fondo la verità è che quelle guerre, quei morti, quei bambini dilaniati, sono il frutto dei nostri desideri. Siamo noi che "chiediamo" ai nostri governi di bombardare e di uccidere. Lo fanno in nostro nome. Per permetterci di continuare a vivere a spese del mondo e dei suoi figli più sfortunati.
      Un saluto.

      Elimina

Followers